Con Settembre torna la nostra piccola rubrica riassuntiva del meglio della musica pubblicata su The Breakfast Jumpers durante il mese appena trascorso. Ecco quello che potreste esservi persi sintetizzato in cinque (sei) brevi estratti. Come al solito le mie amate collaboratrici mi hanno dato più che un piccola aiuto. Girl power!
Incominciamo. Sono le due e io mi stavo dimenticando di completare questo post. Potreste quindi sospettare che la scelta del pezzo da proporvi sarà lunga e ardua e soprattutto turbata dalla mia insonnia alcolica. Esatto. Difficile scegliere ecco perchè di pezzi ne ho scelti due. Il primo è del passato (prossimo, non remoto) di un gruppo defunto ma che non per questo va messo nel dimenticatoio. ONQ è stato il progetto musicale di Luca Galoppini, artista dalla prolifica carriera che ha chiuso l'esperienza ONQ con un album magistrale uscito nel 2004 intitolato Canzoni tutte Uguali. La traccia che apre questo magnifico disco si intitola La confessione di lato e la potete ascoltare qui sotto. La recensione invece è qui.
Il secondo pezzo appartiene invece al presente, quasi a compensare. Dalle tranquille sonorità sad-core del gruppo di La Spezia passiamo ad una giovane promessa musicale torinese, gli Ash of Nubia. Il terzetto impara bene la lezione dei God is an Astronaut e, nonostante abbia una lunga seppur rosea strada di fronte, ha le idee chiare sul come percorrerla. La canzone che potete ascoltare qui sotto è tratta dal loro nuovo ep Medemia Argun e si intitola Soft as the massacre of Suns. Il loro bandcamp è questo mentre la recensione la potete leggere qui.
Henry Miller è il più bel singolo tratto dall'ultimo album S dei Drink To Me. Con le sue atmosfere dreampop, ritmi elettronici tribali, batteria incalzante e voce travolgente è la canzone più riuscita dell'anno, da ripetere all'infinito. Ti fa dimenticare quello che c'è fuori, riversandoti addosso un dinamismo incredibile, ma sopratutto un'assuefazione da ascolto. Trovate qui la nostra recensione e qui il loro Bandcamp. (Elisa)
Con il nome di Horrible Present, Nicola Donà ha dato alla luce un numero non indifferente di Ep, di cui Union Plaza rappresenta la sua prodezza più recente. Loose fuse, apripista dell’ep, è un concentrato di suggestioni psichedeliche, mirabile sintesi tra il lato più intrigante del pop e le pulsazioni dell’electro-shoegaze; fatale di una intimità fragile e esauriente, e al contempo cruda per effetto di una voce lo fi e distante. Trovate la nostra recensione qui, mentre a questo link potete scaricare l’album. Senza dubbio, un artista da tenere sott’occhio! (Mara)
Ascoltare questo ep, significa essere riportati immediatamente indietro nel tempo, quando la surf music impazzava sulle coste della California. In onore dei vecchi tempi, non vi basta che ascoltare il nuovo lavoro dei Karibean. Vi sembrerà di aspirare il profumo della salsedine e sentire la piacevole brezza marina sul viso, mentre i vostri amici si rincorrono esultanti sul bagnasciuga; Andersen ha un suono di altissima qualità, con brani di ottima fattura che rendono il tutto fresco e costantemente vibrante. God Bless The Summer, il pezzo di chiusura, è pura energia cristallina. Il disco lo trovate su bandcamp, recensione e tutti i link li trovate qui. (Mara)
L’ora di Socialità è la perla che dà il titolo all’album omonimo di Toti Poeta. Il brano inizia con un accordo di chitarra, a cui si aggiungono violino e violoncello e che raggiungerà toni quasi epici, in una catarsi di suoni e parole, grazie anche all’aggiunta di percussioni e basso. Toti Poeta parla in prima persona facendoci immaginare come ci si senta chiusi nella stanza di un ospedale psichiatrico, con un bisogno infinito di amore e di vita. Nel crescendo emotivo non possiamo che provare anche noi il desiderio di liberarci dalle costrizioni e dalle costruzioni. A questo link trovate la nostra recensione con lo streaming integrale. (Lucy)