martedì 31 luglio 2012

Banjo or Freakout - Banjo or Freakout - 2011 [Streaming]

Alessio Natalizia è un cervello in fuga, poliedrico artista italiano emigrato a Londra fa musica da quando ha le dita e strumenti per farla. Dopo i Disco Drive e il progetto Walls con Sam Willis è il momento di un esordio solista, Banjo or Freakout. Dieci canzoni che galleggiano sott'acqua o per aria, alcune più eteree altre meno ma tutte con un chiaro intento: rapirti. Per ore. Se fate l'errore di mettere il repeat nel player potreste tranquillamente riprendere coscienza fra due giorni, perchè avete un pò di fame, non sarà stato certo il disco ad annoiarvi. Il disco è distribuito in europa dall'etichetta inglese Memphis Industries e lo trovate qui.


Banjo or Freakout
Banjo or Freakout
2011
Memphis Industries

Tracklist:
1. 105
2. Go Ahead
3. Can't Be Mad For Nothing
4. Move Out
5. Idiot Rain
6. Fully Enjoy
7. From Everyone Above
8. Black Scratches
9. Dear Me
10. I Don't Want To Start All Over Again


Recensione (SentireAscoltare) ▲ Intervista (The Guardian)◄
TWSoundcloudBandcamp

Diaframma - Siberia [Video]


da Siberia
Wiki

lunedì 30 luglio 2012

Fast Animals and Slow Kids - Lei [Video]

"Se a 4 cultori del trash aggiungi 67 litri di sangue finto e un team di amici pronti a sudare, urlare, dilaniarsi, contorcersi e sbavare stai tranquillo che anche il video della canzone potenzialmente più tamarra del mondo potrà esprimere violenza ed ignoranza che, parliamoci chiaro, sono le basi per fare del buon rock and roll. Il video di "Lei" è quindi in parte un tributo all'amicizia, al sangue e a quei grandissimi registi italiani che negli anni '80 cambiarono la storia della cinematografia producendo il meglio del peggio che il mondo horror abbia mai creato"


da Cavalli
regia di Ivan Frenguelli
scritto da Fast Animals and Slow Kids e Ivan Frenguelli

Recensione (Shiver Webzine) ▲ FBTW

domenica 29 luglio 2012

Warm Up: Storia di qualche italiano al San Miguel Primavera Sound 2012

Io, Marcello Petruzzi di anni trentasei e in arte 33 ore, una sorta di report del famoso festival l’avrei anche fatto. Ho dei fogli, ho delle note, anzi le ho già quasi tutte riscritte in digitale. Però mi sono voluto interrogare con alcuni quesiti che alla fine mi hanno condotto qui, a darvi un solo importante spaccato del grande evento internazionale. Non posso che essere onesto. In quattro giorni ho visto vari gruppi musicali tra i più e i meno noti esibirsi al Primavera Sound, qualcosa mi ha emozionato, eppure non sono mai stato un folle cercatore di esibizioni, né un turista musicale che corre fra i palchi e fa lo slalom fra i due puntini degli orari incrociati con l’incertezza sul da farsi, né quello che sa i nomi dei membri delle band o quello che ha inclinazioni a farsi e tenersi dei miti. Forse mi manca pure l’inclinazione all’entusiasmo, ahimé. Sembra che della musica non me ne importi nulla.
Mi interessava molto invece vedere che cosa sarebbe stato il concetto di festival internazionale nella sua rotazione attorno alla presenza senza precedenti di due realtà musicali professionistiche del nostro Paese e delle loro proposte su tale scenario. Un interesse che a conti fatti è paradossale rispetto all’essenza del discorso che conoscerete leggendo, ma che se vogliamo riassumere ci dice questo: non c’è mica bisogno di dire di che paese siamo.


Sfera Cubica e A buzz Supreme sono due entità italiane che si occupano di organizzazione di eventi, promozione, management ed edizioni musicali e che approdano al festival catalano con le proprie forze, in quest’anno iniziatico supportate anche dal Comune di Bologna. L’obiettivo di essere una referenza nelle relazioni internazionali è una buona parte della mission di A Buzz Supreme come di Sfera Cubica, giovane realtà per ragione sociale che però si fonda sulle esperienze già consolidate de La Famosa Etichetta Trovarobato e di altri profili professionali come Andrea Schipani, Chiara Caporicci, Andrea Polidoro.
Sono stato invitato allo showcase che due artisti dell’area A Buzz Supreme / Sfera Cubica stanno per tenere nella vip lounge dell’Hotel Diagonal, il grande albergo in zona Auditorium che ospita tutte le star del festival. Showcase ovvero due anticipazioni per addetti ai lavori dei rispettivi concerti nel programma pubblico.



In un mezzogiorno caldissimo ho deciso di dedicarmi, più che alle due brevi esposizioni-concerto, a sentire cosa hanno da dire le persone che hanno organizzato questo cocktail party, per poi tentare di raccogliere una forma molto particolare di intervista-colazione con le due band. A dispetto dell’orario e del clima da ebollizione infatti, so già che questi davvero non hanno ancora mangiato niente e in giro ci sono solo piattini di cibo fritto, chele di crostacei, finger-food di formaggi fusi, mentre al bancone si serve birra fredda a ruota libera.


Poche parole scambiate con Andrea Sbaragli di A Buzz Supreme e con Gianluca Giusti e Michele Orvieti di Sfera Cubica servono a chiarire ancora una volta quanto siano state in salita per un tempo inaccettabile le strade e le vicende degli artisti italiani all’estero. Forse c’è uno spazio ragionevole per discutere in vario modo di una subordinazione stilistica nelle decennali fasi di sviluppo di una musica non generalista in Italia, però è certamente fondata una causa di natura tecnico-organizzativa, propositiva o se vogliamo connessa ad un ruolo mai fortemente reclamato né cercato dagli operatori culturali italiani che lavorano nel settore.


Come professionisti, i miei interlocutori arrivano alla giornata odierna come ad uno dei tanti risultati di un’operatività continua, certamente uno dei risultati meglio visibili agli occhi esterni. È sicuramente motivo di orgoglio aver lavorato in maniera assidua per anni, creando e gestendo reti di contatti in cui agevolare la crescita di interesse per la musica nostrana all’estero, ovvero per proposte musicali di volta in volta considerate adatte ad un contesto internazionale come quello del San Miguel Primavera Sound Festival.


Il riferimento è naturalmente per gli artisti che vedremo quest’anno. C’è Alberto Mariotti, quel Samuel Katarro che A Buzz Supreme ha fatto crescere fino ad oggi e che arriva a Barcellona per presentare ufficialmente il progetto sotto il nuovo nome King Of The Opera. C’è poi Paolo Iocca e il progetto Boxeur The Coeur, nuova veste – se vogliamo – di un discorso musicale pluridecennale che ha sempre rigettato l’idea di confine geografico. La sostanza del discorso a ben vedere è semplice ed esprime l’intenzione di dotare quel contesto estero di una presenza italiana costruita su un valore effettivo e ragionato, diciamo non temporaneo; ho apprezzato molto, nella conversazione, quanto sia sentita da parte loro l’opportunità di non enfatizzare la questione della provenienza nazionale, unico modo per mostrarsi competenti e globali.




Boxeur The Coeur sta già suonando; ha deciso di lasciare un po’ da parte il versante del songwriting per fare un set completamente electro, una formalità quasi da epopea dj. C’è gente che balla, funziona. Termina il suo act e lo ritrovo per due chiacchiere veloci mentre si preparano i King of the Opera. Ci conosciamo da anni ormai, io e Paolo. Ho suonato nei suoi due progetti principali. Giura di non voler toccare sostanze alcoliche ancora per qualche ora, ma i piattini di gamberi impanati, dopo lo showcase, glie li vedo passare fra le mani. Dice che la sua presenza al Primavera Sound è il punto più alto che abbia mai toccato in tutta la sua carriera musicale e alla tanta esperienza fatta passando in particolar modo attraverso i Franklin Delano e i Blake/e/e/e. Come musicista si è trovato fra le situazioni tra le più disparate e da esse ha evidentemente imparato a dare il meglio davanti a due persone come davanti alle centinaia. Di certo non ha alcuna intenzione di scendere, contento di appartenere a questo ambiente organizzato in maniera ottimale insieme a tanti professionisti disponibili allo scambio quanto discreti.
Bello anche il suo show nel programma principale. Avrebbe trovato un feedback migliore di quello comunque appagante che c’è stato, soltanto suonando un’ora dopo il calare del sole, dove il sound elettronico può rispecchiare meglio certe atmosfere che peraltro Boxeur The Coeur stimola con l’effetto scenico delle vernici colorate fluo. Elettronica di cui non ho mezzi precisi per descriverne gli aspetti al netto delle frequenze emanate. Vedo che c’è un lavoro complesso di allineamento di strumentazione che dà un buon risultato ma anche forse qualche retaggio analogico, voglio dire una simulazione di strumenti di un’altra sfera che invece potrebbero essere definitivamente aboliti.


I King of the Opera sono in tre, Alberto Francesco e Simone. I primi due si sono svegliati mezz’ora prima dell’esibizione, hanno suonato e ora sono davanti a me con le dita nei piattini e sul collo delle bottiglie di birra. Simone non si sa dov’è. Il disco nuovo uscirà quasi certamente a novembre riconfermando – come sarebbe possibile il contrario? – la collaborazione con Trovarobato.
La domanda sul cambio di nome in Italia probabilmente li bersaglierà fuori misura. Io per fortuna, che non sono un giornalista, mi ritrovo l’argomento senza cercarlo. Alberto dice solo che il progetto Samuel Katarro è diventato una cosa diversa da dove era partito, mentre Francesco e Simone sono ormai parte integrante della band. Sono due terzi di band. È finito il tempo della solitudine compositiva, cioè della personalità singola che spicca per la sua provenienza privata. Torna invece il tempo dell’interplay e dell’imparare reciprocamente. È un trio a tutti gli effetti, in studio come sul palco. Loro la vedono come una nuova forma di disciplina.
Più strettamente sul nome, l’idea di base è quella di chiamare in causa l’opera con una vena di leggerezza ma senza irriverenza nei confronti di un genere “alto” che ha reso famosa l’Italia all’estero, forse l’unico se si tralascia – per motivi differenti – il prog e l’italo disco. Ed è un paese di cui non vergognarsi mai, anche se si va riconfermando quanto sia superfluo ribadire la provenienza nazionale.
Se poi si tratta di osservare la musica italiana nel momento in cui resta confinata nei confini statali, i King of the Opera ne rigettano alcune caratteristiche. Non certo il testo in italiano, ma la fissazione per l’attaccamento contenutistico ad un attuale facile, fugace, buffonesco. Il privilegiare il Cosa invece del Come, lo svantaggio del contenuto sonoro e musicale rispetto al trovare un consenso con strumenti populisti, sia che si tratti di revival della canzone d’autore targata anni Settanta che di argomenti giovanilisticamente “caldi” e a scadenza. Sono queste le due correnti dell’attualità musicale italiana? Fantastico, mi sembra di capire benissimo di cosa mi stanno parlando questi due.
Nel suo concerto di Programma, King of the Opera è un gruppo che fa fermare i passanti con attitudine psichedelica, il pubblico è attento e gratificato. Li sento come un ottimo equilibrio tra la centralità dell’autore delle canzoni, comunque piuttosto obliqua già in Samuel katarro, e la forza corale che da quanto mi hanno raccontato è ormai un matter of fact. È musica che mi piace, non so se si tratti di quella che forse viene chiamata weird-folk. Mi sembra comunque un approccio accessibile, che privilegia finezze e non complesse bizzarrie. L’idea di coralità e di completezza è confermata.

Riassuntone concerti #1

L'estate è sempre densa di concerti e a volte si scopre la mattina dopo che c'era un concerto fichissimo a pochi chilometri dalla vostra tana. L'idea è di farvi avere un promemoria bello pronto, questa qui sotto è una selection dei concerti della settimana sparsi per l'Italia. Fonti: Komakino, Last.fm, Musicclub, Rockol

Domenica 29 Luglio
Barbagallo // Sottoscala 09, Latina

Gipsy Rufina // Accademia Biliardo, Rieti

Management del Dolore Post-Operatorio // Castello Priverno, Priverno (LT)

Bologna Violenta // Ippo Club, Cefalù (PA)

Bobo rondelli, Maria Antonietta // Rock & Sound Festival, Senigallia (AN)

Marco Notari & Madam // Trepiazze Festival, Campagna (SA)


Lunedì 30 Luglio
Le Furie, Caparezza / Giovinazzo Rock Festival, Giovinazzo (BA)

Martedì 31 Luglio
Sakee Sed // Neverlab, Bergamo (BG)

Musica Per Bambini // Girfalcobeat, Fermo (FM)

Egokid // Jonathan Disco Beach, San benedetto del tronto (AP)

Mercoledì 1 Agosto
Last Minute To Jaffna // 20tre Festival, Caramagna (CN)

Lo Stato Sociale // MOJO, Agrigento (AG)

Egokid // Le Canarie, Pescara (PE)


Giovedì 2 Agosto
Diaframma, Be Forest, Cristiano Cavina // RIVOLution Fest, Rivola (RA)

Beatrice Antolini // Festa del Volontariato, Carpi (MO)

Management del Dolore Post-Operatorio // Summer Rockin' Festival, San Lazzaro di Savena (BO)

Venerdì 3 Agosto
Il Pan del Diavolo, Eusebio Martinelli // RIVOLution Fest, Rivola (RA)

Musica da Cucina // La MaMa SpoletOpen, Spoleto (PG)

Nichola Joseph Roncea // Nuvolari Libera Tribù Fest, Cuneo

Johnny Mox // Bday, Riva del Garda (TN)


Sabato 4 Agosto
Scuola Furano, Up There: The Clouds, Godblesscomputers // RIVOLution Fest, Rivola (RA)

Barbagallo // Ok Fest, Caramagna (CN) 

Domenica 5 Agosto
Oratio // Trepiazze Festival, Campagna (SA)

Ettore Giuradei // Festa Valverde, Botticino (BS)

Gipsy Rufina // Pigneto Spazio Aperto, Roma

Warm Up: Filagosto Festival 2012

Filagosto Festival è un’importante rassegna musicale che taglia trasversalmente il panorama indipendente, italiano e non: si passa infatti dal rock al reggae, dal pop all’elettronica, cercando di aggiungere cultura e coscienza all’atmosfera già magica dei concerti. Un grande evento gratuito, che coinvolge tutta la provincia bergamasca e che è reso possibile unicamente dalla passione degli organizzatori. Una settimana di live intensi, ricercati ed esclusivi. Se tutto questo, poi, non dovesse bastare, aggiungete gli spettacoli, le mostre, i set acustici, gli stand di associazioni, le bancarelle etniche e artigianali, che sono sempre presenti accanto all’immancabile cucina tipica. Una manifestazione che intende promuovere la musica sul territorio, essere uno stimolo per i giovani e insieme fare beneficenza, devolvendo il ricavato per progetti in Malawi e in Ecuador.



Area Feste Via Locatelli, 1
Filago, Bergamo
Ingresso Gratuito 
Inizio concerti ore 21

Martedì 31 Luglio
Morgan Heritage
Good Vibe Styla, Bergamo Reggae


Mercoledì 1 Agosto
Berese Hammond
Skaya, Jamstone Sound

Giovedì 2 Agosto
Dente, Caso

Venerdì 3 Agosto
The Zen Circus
Fast Animals & Slow Kids, Verbal


Sabato 4 Agosto
Pan del Diavolo
Capre A Sonagli, Di Martino


Domenica 5 Agosto
I Cani, Sadside Project

Lunedì 6 Agosto
Lele Battista 
e Violante Placido aka Viola

SitoMyspace

Warm Up: Goose Festival

La quinta edizione del Goose Festival si svolge dal 2 al 5 agosto nel Castello di Zevio, in provincia di Verona. Il primo giorno del festival, giovedì 2 agosto, sarà interamente dedicato alla proiezione del film Control (regia di Anton Corbijn. Con Sam Riley e Samantha Morton; b/n, 122 min. – USA 2007) dedicato alla vita di Ian Curtis, leader dei Joy Division, storica band inglese degli anni ’70. La serata è organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Verona Film Festival.
A seguire tre serate di musica con alcuni tra i migliori gruppi del panorama musicale indipendente nazionale: il venerdì spazio alle sonorità di ricerca e di contaminazione tra rock e altri generi musicali con So.lo, Three in One Gentleman Suit e Movie Star Junkies. Il sabato serata riservata al metal declinato nella sua accezione più underground con Stargate, Riul Doamnel e Sadist mentre la domenica è rivolta ai suoni rock più raffinati con Trenomattone, Gli Sportivi e The Zen Circus. Ogni serata sarà arricchita da mostre estemporanee di pittura, sempre presente il punto book crossing, bellissimi banchetti di artigianato artistico e tanti stand associazioni culturali. Inoltre stand gastronomici come se piovesse per rifocillarvi prima e dopo i concerti.


Line up:
Giovedì 2 Agosto
“Control” film di Anton Corbijn (USA, 2007)

Venerdì 3 Agosto
So.lo, Three in One Gentleman Suit
Movie Star Junkies

Sabato 4 Agosto
Stargate, Riul Doamnei, Sadist

Domenica 5 Agosto
Ppresentazione del libro L’arte del viaggiare lento. 
A spasso per l’Italia senz’auto (Ed. Ediciclo)
Trenomattone, Gli Sportivi
The Zen Circus

Sito UfficialeFBTW

Warm Up: Everyone Everywhere - Everyone Everywhere - 2010

Gli Everyone Everywhere fanno una miscela di rock ed emo vecchio stile, vengono da Philadelphia e sono diretti in Umbria per l'Italian Party 2012 organizzato da To Lose La Track. Il gruppo si colloca in quella grande ondata di revival degli anni novanta che ha investito mezzo globo ma non per questo va data per scontata la mancanza di originalità di un gruppo come questo, anzi. All'interno di quel turbinio di sonorità familiari gli Everyone Everywhere si fanno spazio con ottimi testi e con la loro personalità musicale. Essendo però un gruppo piuttosto giovane l'occasione di tour internazionali non è cosa di tutti i giorni, cogliete quindi al volo l'opportunità di vederli qui in Italia. Sabato 11 Agosto al Circolo Varanasi di Montecastelli, Umbertide (PG). E poi non dite che non vi avevamo avveriti.


Everyone Everywhere
Everyone Everywhere
2010

Tracklist:
1. Tiny Planet
2. Raw Bar OBX 2002
3. From the Beginning to the Tail
4. Tiny Town
5. Tiny Boat
6. Music Work Paper Work
7. Blown Up Grown Up
8. Fld Ovr
9. I feel Fine By Everyone Everywhere
10. Obama House, Fukui Prefecture


Sito UfficialeFBTWBandcamp

sabato 28 luglio 2012

Zabrisky - Northside Highway - 2008 [Streaming]

Fortune is always hiding è il nuovo disco dei Zabrisky che uscirà il prossimo 14 Marzo. Come successe anche per l'album precedente si sono dovuti aspettare non pochi anni per vederli tornare al lavoro e partorire un disco. Qui vi proponiamo il loro secondo lavoro a cinque anni dal precedente e distaccato tre anni dall'album ora in uscita. E trattasi di discone! Si spazia da uno shoegaze più moderno a un rock inevitabilmente nineties della tradizione inglese. Tra le dieci tracce del disco due cover di tutto rispetto, A Robert’s Song di Robert Vogel e Emma’s House dei Field Mice, direttamente dal catalogo Sarah Records, epica e defunta etichetta inglese i cui dischi, oramai introvabili e fuori produzione, sono raccolti assieme ad altri in uno dei music blog più fighi che abbia mai scovato There And Back Again Lane. Basta parole. Godetevelo.



Zabrisky
Northside Highway
2008
Shyrec

Tracklist:
1. Northside Highway
2. Your House Was Bright On Sunday
3. Crash
4. I Love Her When She Smiles
5. Emma’s House
6. Summer Starts Today
7. Flowing Fun
8. Yeah… So Pretty
9. My Room Is Like A Sea
10. A Robert’s Song



BandcampDownload

C.S.I. - Forma e sostanza [Video]


da Tabula rasa elettrificata
Wiki

Warm Up: Optimus Primavera Sound: Un report a lungo rimandato

Porto è una città meravigliosa che mantiene una forte dualità come tutte le città che si affacciano sul mare. Mi ha ricordato molto Genova, arroccata sulle colline con i suoi saliscendi di angusti passaggi tra case che in cima quasi si toccano, lame di cielo a illuminarti scalinate che non sai dove ti portano. Ci siamo persi più di una volta, anche se in fondo non è perdersi se stai girando a caso. Porto è anche una città in sfacelo, palazzi popolari che cadono a pezzi lasciando spazio ad una vegetazione invadente. Neppure le zone storiche e artistiche si salvano, c'è un velo di polvere su tutta la città. Affascinante più che mai, romanitca e decadente. Meravigliosa, l'ho già detto? La situazione politica ed economica è pessima, più che da altre parti. Eppure mantiene una vivibilità altissima, trasporti estremamente efficienti e infrastrutture turistiche ottime. Contraddizioni per mia esperienza sconosciute, da noi quando è merda è merda.


Porto ti accoglie con un aereoporto futuristico da cui prendi la metro e vai in centro, il biglietto della metro ha un chip RFID per cui basta passarlo accanto alla macchinetta per scaricare un viaggio, puoi caricarci quanti viaggi vuoi e puoi ricaricarlo ogni volta. Biglietti di carta addio, inquinamento ridotto virtualmente a zero, Trenitalia, impara qualcosa. Molli i bagagli all'ostello e ti fiondi al festival, la linea blu della metro ti molla a dieci minuti a piedi dal festival, i bus fermano anche più vicino. Arrivi al Parque da Cidade. Un attimo per riprendere il fiato. Ottantatrè ettari di verde con prati, boschetti e fiumiciattoli. L'Optimus Primavera Sound si tiene in una porzione di questo parco, porzione ridotta ma comunque gigante. Sufficientemente grande da volerci dieci minuti per capire dove andare. Ora che siamo in loco ci rimane sono una grande incognita. Chi cazzo andiamo a vedere? I programmi dei festival sono fatti in maniera tale da farti uscire matto per decidere cosa, come e quando. Yo la tengo, Tennis o War on Drugs? Santo cielo. The Flaming Lips, i Codeine o i Black Lips? Bio parco. Wilco, Shellac o Neon Indian? Pattana vacca. E così via per tutto in festival, bestemmie e scelte sofferte. Tutti i gruppi erano estremamente meritevoli e se avessi avuto il dono dell'obiquità come Gesù in Jesus Christ Vampire Hunter li avrei visti tutti ma, purtroppo, non sono un personaggio di fantastia e ho fatto le mie scelte. Nonostante tutto sono rimasto incredibilmente soddisfatto dagli intramontabili Yo La Tengo che hanno fatto uno live fantastico. Dallo show epocale dei Flaming Lips con palle giganti, mani laser, ballerine scosciate, the whole deal. Dalle scariche sad-metal-core degli Shellac, sotto palco a cantare parola per parola Paryer to God, con gente che ti abbraccia ubriaca. Questo è un festival!


Stessi problemi anche il secondo giorno, anzi. La pioggia la faceva da padrone sui problemi di scelta. Se venerdì distribuivano borsine che si trasformavano in pratici teli da prato, sabato i poveri volontari/addetti distribuivano impermeabili. Poveri perchè appena li vedevano la gente correva verso di loro come una folla con le forche e le torce corre verso una strega. Pessimi momenti per la storia della civiltà. Gomitate, capelli tirati, eccetera. Comunque. Le ardue scelte del sabato hanno visto vincitori gli Spiritualized, Afghan Wings, Kings of Convenience e Washed Out. La scelta più sofferta è stata quella delle ore 23:00. Kings of Convenience o Dirty Three? Porno divo, come si fanno a mettere due gruppi così assieme. Il buon Erlend Øye non ha mancato di lamentarsi scherzosamente mentre cercava di fare una canzone particolarmente intima nello stesso momento in cui il trio australiano stava tirando su un muro sonoro che si sentiva probabilemnte in tutta la città. "Non capisco perchè non possano avere un festival solo con noi, possiamo suonare anche in altri gruppi, sapete?" Bagnati fino al midollo siamo tornati mesti a casa sapendo che i festival sono belli perchè durano qualche giorno, che ci sono mille gruppi ma ne vedi pochi. Sapendo che è stata una delle cose più fiche che abbia mai visto, sapendo che portare così tanta gente in una città, in un paese in difficoltà economiche vuole dire molto (tutti gli ostelli, residence, appartamenti erano occupati). Sapendo di aver fatto una scorta di musica di qualità incredibile nonostante mi sia perso il primo e l'ultimo giorno a causa di ferie scarse e aerei che non tengono conto delle mie esigenze musicali. Infine. Sapendo che tornerò di sicuro anche l'anno prossimo. A presto Porto.

venerdì 27 luglio 2012

Brioscine appena sfornate: Démodé

L'appuntamento di questa settimana con un gruppo appena sfornato vede protagonisti di Démodé, orchestra da camera friulana di meravigliosa musica strumentale che nel loro ultimo disco, Le Parole Al Vento, ha fuso jazz, folk e quant'altro rendendone l'ascolto una esperienza estremamente goduriosa per le orecchie.

Cari e numerosissimi Démodé, prendete pure una sedia dalla sala e accomodatevi nella piccola cucina di The Breakfast Jumpers dove, invece di fare colazione, faremo due chiacchere. In primis la solita tiritera: Da dove venite? Come e quando nasce il vostro meraviglioso sestetto? Quali evoluzioni di sound e di formazione dall'inizio ad ora?
Checo: I Démodé nascono nell’agosto 2005 dall’incontro di violino basso e sax, ai quali si sono subito uniti pianoforte e clarinetto; per l’assetto definitivo si è dovuti arrivare all’inizio del 2009. Siamo tutti Friulani D.O.P. innamorati della musica, ognuno a modo proprio, e con l’intenzione di fondere senza schemi le proprie esperienze con la voglia di fare qualcosa di bello.


Il vostro background musicale si sente che è molto vario e spazia dalla musica leggera, al jazz e al folk con rapidità e naturalezza. Come emerge il gusto musicale del singolo componente dell'orchestra nel momento di comporre un pezzo?
Alberto: Tutto ciò che si può sentire nella musica dei Démodé è semplicemente spontaneo, non abbiamo mai deciso razionalmente di comporre seguendo un certo stile e siamo sempre entusiasti di sperimentare strade nuove, chiunque abbia un’idea nuova è il benvenuto.

Luca: Il gusto musicale del singolo componente emerge talvolta trasformato dal contributo degli altri elementi, talvolta come concepito in origine dal singolo componente... di solito, dopo aver provato le varie versioni, la decisione finale spetta alla commissione suprema (composta da dodici orecchie). La varietà del background, comunque, non è solo il risultato della fusione musicale di sei persone: ognuno di noi ascolta con interesse e apertura mentale i più svariati generi musicali senza pregiudizi.

Le Parole al Vento è il vostro disco d'esordio, autoprodotto e registrato magistralmente nello studio Artesuono, avete sentito la mancanza di un'etichetta oppure ormai si può davvero fare tutto da soli?
Kerin: Si può e si deve fare da soli. Soprattutto quando la propria musica non è categorizzabile in una corrente definita ma percorre molti generi e ispirazioni, come nel nostro caso. Non sei mai abbastanza jazz, folk, acustico, prog, indie… ecc. per quel particolare editore o situazione. Un paio di piccole etichette si sono interessate ai Démodé ma, vedendo che ce la cavavamo da soli, si sono complimentate spiegandoci che non avrebbero potuto aiutarci più di quanto stessimo già facendo. Crediamo che l’autoproduzione abbia molti vantaggi: puoi decidere come e cosa registrare, in che studio farlo, su che supporto stampare, come presentarti. Serve certamente molta più energia, una grande organizzazione e il budget per tutti i passaggi della produzione. Molte band decidono poi di affidarsi ad un ufficio stampa che, a suon di qualche centinaio di euro, ti garantisce qualche buona recensione o passaggio radiofonico. La cosa che fa la differenza, forse, è trovare un’agenzia di booking che riconosca e investa sull’originalità e sulla qualità live di un progetto. Ecco, quella ci piacerebbe davvero!


Generalemente la musica strumentale in Italia suscita all'orecchio medio lo stimolo di chiedere al cervello "Ma quando comincia a cantare?" Eppure i Démodé sono riusciti a ritagliarsi un ottimo spazio tra stampa e concerti per promuovere questo fantastico disco. Raccontateci l'esperienza live più soddisfacente di questa stagione di concerti.
Checo: Vessillo dello stile musicale italiano in Europa e nel mondo sono da sempre le grandi melodie dei grandi autori (Verdi, Puccini) o della Canzone Napoletana (‘O Sole Mio’), ma al pari di queste anche i temi di composizioni quali “Le Quattro Stagioni”, i Concerti Grossi di Corelli, l’Adagio di Albinoni, la produzione del Boccherini e (beati noi!) tutto il genio del nostro contemporaneo Ennio Morricone! Noi diamo libertà a chi ci ascolta di essere regista della propria colonna sonora.

Alberto: Forse l’esperienza più emozionante della passata stagione di concerti è stata il concerto tenutosi in sala Ajace a Udine per la rassegna Concerti Aperitivo. Eravamo l’unica “band” in un cartellone di formazioni di musica da camera note a livello nazionale, il pubblico andava dai 6 agli over 80, una bellissima sala di marmo in stile liberty strapiena di persone attentissime e di gusti non facili. La soddisfazione che dà avere successo in una situazione del genere è impagabile.

Kerin: Ahh, orecchio medio, cosa ti perdi! Sarà che siamo cresciuti ascoltando generi che non di rado sceglievano la via dello strumentale... Il fatto di utilizzare il cantato è solo una delle infinite possibilità che la musica concede. A me capita spesso, invece, di ascoltare band che troverei fantastiche salvo poi non apprezzare il timbro o lo stile vocale, perdendo di conseguenza interesse per il progetto. A voi no? (Spessissimo)

Luca: C’è da stupirsi a sentire l’idiozia di certi testi e l’incompetenza di certi cantanti piuttosto che a sorprendersi di brani solo strumentali. Secondo me questa diffusa necessità di avere una voce, un testo ed un brano con una struttura e un ritmo banali e preconfezionati, sono il risultato di un appiattimento cerebrale, agevolato con forza dai mass media. Nella storia abbiamo migliaia di esempi di musica senza testo, (non siamo certo i primi) e non è necessario fare un analisi compositiva e armonica per potersi emozionare all’ascolto di questa musica. L’esperienza live più soddisfacente è stata anche per me quella del concerto in Sala Ajace; anche la serata di presentazione del disco Le Parole al Vento (24 settembre 2011) è stata un evento ricco di soddisfazioni: in quell’occasione ci siamo veramente messi a dura prova per l’ambizione e la portata del progetto ed è stato un successo!
Kerin: anche per me il live più significativo è stato certamente l’evento di presentazione del disco: un mese di lavoro, dozzine di mail e telefonate, concitazione e privazione del sonno ma la gioia a fine serata era fuori da ogni metro di misurazione. Anche per merito delle persone che hanno collaborato per puro spirito d’avventura e voglia di mettere in piedi qualcosa di bello.


Progetti futuri: Le parole al vento è uscito lo scorso Settembre, da allora vi siete concentrati solo sulla parte live oppure stanno già emergendo pezzi nuovi?
Kerin: Dall’uscita del disco ci sono stati molti live e di conseguenza il tempo da dedicare alla sala prove si è un po’ ridotto. Abbiamo comunque ripreso prontamente a lavorare, alla nostra scaletta si sono già aggiunti i pezzi inediti e c’è così tanto materiale in cantiere che a volte non sappiamo da che parte iniziare a srotolare le partiture impolverate. Ammetto, infine, che mi/ci piacerebbe molto poter collaborare con qualche scaltro filmmaker per la realizzazione di qualcosa che non vorrei chiamare “video musicale” (ché, di questi tempi, ce n’è così tanti e tutti uguali che anche no) ma, piuttosto, sia più vicino al concetto di cortometraggio. Così, per mantenere un basso profilo. :)

giovedì 26 luglio 2012

Gazebo Penguins + Verme + Do Nascimiento - Splittone Paura - 2012

Sai cosa succede quando tre gruppi della madonna che urlano fanno un 3 way split? Ecco, questo. Due lati, due canzoni a testa, sei sassate nella faccia. Gazebo Penguins, Verme e Do Nascimiento partoriscono uno Splittone Paura che vi toglierà il sonno di notte. Ma cosa state ancora leggendo? Scaricate tutto!


Gazebo Penguins + Verme + Do Nascimiento
Splittone Paura
2012
To Lose La Track / Two Two Cats
Que Suerte / Neat is Murder

Tracklist:
Lato A
1. Do Nascimiento - Tombino
2. Gazebo Penguins - Pugile
3. Verme - Lo Squallore Del Tonno

Lato B
1. Verme - L'inutilità Del Panorama
2. Gazebo Penguins - Renato A.T.
3. Do Nascimiento - Amplificatore

Pre-orderDownload

CCCP Fedeli alla linea - Annarella [Video]


da Epica etica etnica pathos
Wiki

mercoledì 25 luglio 2012

L'uomo di Vetro - 38° Parallelo - 2010 [Streaming]

Le linee di confine sono zone dominate dall'inquietudine, dal chivalà e dagli equilibri precari. Il 38° parallelo del titolo di questo intenso secondo album de L'uomo di vetro - a dir poco suggestivo pseudonimo collettivo di base folignate - è stato limite di frontiera, nella Corea all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, fra le aree di influenza sovietica e quelle occupate dagli USA; è stato, in pratica, demarcazione fra due mondi che parlavano la medesima lingua e condividevano lo stesso sangue, e che da allora in poi sarebbero stati obbligati alla separazione in due dimensioni incomunicabili e parallele, per l'appunto. 38° parallelo è un lavoro dotato di un'illuminante ricchezza evocativa; al suo post-rock strumentale - mai piatto o ripetitivo, mai uguale a se stesso - appartengono i codici dell'illusorietà verosimile del sogno e della cinematografia, e anche quelli di tutte le rigide convenzioni che fanno delle società umane macchinosamente organizzate la più innaturale e assurda fra le realtà terrestri.


L'uomo di vetro
38° parallelo
2010
I Dischi del Minollo

Tracklist:
1. 38° parallelo
2. American Nightmare
3. Techno Bells & Funeral Party
4. Deserto
5. Smog
6. 1984 The End Is Just the Beginning
7. Germania anno zero
8. Make Up the Rules as We Go Along
9. Peckinpah's Twilight



Recensione (OndaRock) ▲ FBMyspaceSoundcloud

C.S.I. - In viaggio [Video]


da Ko de mondo
Wiki

martedì 24 luglio 2012

Italian Party 2012 Compilation

The Breakfast Jumpers e To Lose La Track vogliono farvi venire l'acquolina in bocca con una compilation liberamente scaricabile contenente un pezzo per ogni gruppo che si esibirà all'Italian Party 2012. L'appuntamento con il festival è per l'11 Agosto ad Umbertide (PG) ma per chi proprio non può aspettare trovate qui sotto otto fantastici pezzi del migliore emo-screamo-rock-folk in circolazione: Chalk Talk, Everyone Everywhere, Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, L’Amo, Chambers, Girless & The Orphan e HAVAH. Quale modo migliore per scoprire i protagonisti di uno degli eventi dell’estate?


Italian Party 2012
Compilation

Tracklist:
1. Chalk Talk - Food Chain
2. Everyone Everywhere - Raw Bar OBX 2002
3. Tiger! Shit! Tiger! Tiger! - Whispers
4. L’Amo - Non è semplice slacciare un reggiseno non soltanto perché non è semplice slacciare un reggiseno
5. Chambers - 200 metri d'orso
6. Girless & The Orphan - Wings Behind Our
7. HAVAH - Mercoledì
8. Dj Minaccia - My last summer



Download

Disciplinatha - Up patriots to arms! [Video]


da Un nuovo mondo
Wiki

lunedì 23 luglio 2012

K-Conjog - Il nuovo è al passo coi tempi - 2009 [Streaming]

Fabrizio Somma, in arte K-Conjog, vi avverte fin dal principio che avete i minuti contati, il nuovo è arrivato e si è messo al passo coi tempi. Fin dalla prima traccia, Attenti al cane, c'è quel timer ticchettante e ansiogeno contrapposto a una musica tanto dolce e soave che stona così tanto da essere magnifico. Ogni traccia ha il suo campionamento così fuori luogo da calzare alla perfezione, ogni canzone un passaggio gioioso della bibbia del Nuovo. Il disco è una raccolta di paesaggi sonori, campionamenti, registrazioni stratificate semplici ma mai banali, intuizioni ottime che rendono l'ascolto una goduria vera e propria.


K-Conjog
Il nuovo è al passo coi tempi
2009
Snowdonia

Tracklist:
1. Attenti al cane
2. Ippopotami
3. La naturale decadenza delle cose...
4. Cultura pop (è solo una questione di contesto)
5. Uno stupido
6. Per un pugno di fagioli
7. Distesa
8. Il pensiero resta sempre da solo
9. Una canzone semplice


TWFBSoundcloudBandcamp

Elettrojoyce - Segnali [Video]


 da Elettrojoyce (2°)
Wiki

domenica 22 luglio 2012

Warm Up: Italian Party 2012

La concentrazione di buona musica che hanno i festival è spesso piuttosto bassa, vai per uno o due artisti ma degli altri non te ne frega un granchè oppure il cartellone è fighissimo ma i grupponi sono tutti i giorni diversi. Qua parliamo invece di una "bombissima", come ama dire il nostro carissimo Luca Benni. Qualità e quantità tutta pressata in una sera. Parliamo dell'Italian Party 2012, che anche quest'anno sconvolgerà le orecchie e le menti di chi si presenterà al Circolo Arci Varanasi di Montecastelli, Umbertide (PG) la sera di Sabato 11 Agosto. Dalle 18:00 si alterneranno sul palco otto gruppi folgoranti per una seratona di emo-folk-screamo che ricorderete negli anni a venire e che raccontereno ai vostri nipoti. 
Tutta la settimana non ho fatto altro che ascoltare i gruppi della line up per compensare perchè, a causa del lavoro e delle distanze chilometriche, quest'anno il festival di To Lose La Track missà proprio che me lo perdo. Anche se ce ne ho una voglia che non vi dico. Per questi motivi diventerà una mia crociata personale ossessionarvi con l'Italian Party 2012 in maniera che non possiate fare a meno di andarci. La prima mossa è una supercompilation scaricabile che vi faccia sbavare come il cane di Pavlov, uscirà martedì e conterrà una traccia per ciascun artista che si esibirà al festival. Fremete!


Line Up:
Chalk Talk, Everyone Everywhere
Chambers, Havah, Tiger! Shit! Tiger! Tiger!
L'Amo, Girless & the Orphan, Dimaggio

djset by Dj Minaccia

To Lose La TrackFBTW

Warm Up: Giovinazzo Rock Festival

Tredicesima edizione per il festival musicale di Giovinazzo (BA) che ha portato tanti grandi e piccoli gruppi a suonare in Puglia. Questa edizione del Giovinazzo Rock Festival vedrà protagonisti tantissimi ottimi artisti del sottobosco italiano Il Disordine delle Cose, Nicolò Carnesi, Marco Notari & Madam, Fast Animals and Slow Kids, Vegetable G, Le Furie e, a chiudere il festival, Caparezza. Inoltre ogni serata sarà a aperta da uno dei gruppi gruppi vincitore del contest organizzato dal Giovinazzo Rock Festival agli inizi di giugno. Quindi dal 27 al 30 Luglio tutti in Puglia!


Venerdì 27 Luglio
Il Disordine delle Cose
Nicolò Carnesi, We Love You

Sabato 28 Luglio
Marco Notari & Madam
Fast Animals and Slow Kids
Vegetable G, K-Ant

Domenica 29 Luglio
Redrum Alon, Don't Ask Me
The Italian Knob,A Tea With Alice

Lunedì 30 Luglio
Simone Vignola, Esquelito
Le Furie, Caparezza

Sito UfficialeFB

Warm Up: Rock & Sound Festival

Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 luglio, nella splendida cornice della Rotonda a Mare di Senigallia prenderà forma la prima edizione del Round & Sound Festival, che vedrà esibirsi artisti del calibro di Bobo Rondelli, Saluti Da Saturno e Iosonouncane supportati dai nuovi pesi massimi della scena indipendente marchigiana Dadamatto, Chewingum e Maria Antonietta. I concerti cominceranno alle 22:00 e il modico ingresso sarà di 5 Euros. Enjoy!

La locandina mi faceva cagare e allora ecco una bella foto della rotonda
"Beccate 'sta democrazia" cit.

Venerdì 27 Luglio
Saluti da Saturno, Chewingum
a seguire in terrazza, dj set Lato

Sabato 28 Luglio
Iosonouncane, Dadamatto
a seguire in terrazza, dj set Matteo Verdini

Domenica 29
Bobo Rondelli,  Maria Antonietta
a seguire in terrazza, dj set Il Stè

Comune SenigalliaFB

Warm Up: Zero Festival

Torna ogni anno ad animare la mia bella riviera il festival organizzato dall'associazione Binario Zero che ospiterà artisti italiani e internazionali. Agli australiani Civil Civic e ai brasiliani Selton, si aggiungono alla line up dello Zero Festival i nostranissimi Lo-fi sucks, Paolo Saporiti, Seele Brennt, Drink to Me e tanti altri. Non scordatevi di fare un giro in riviera dal 26 al 28 Luglio, il festival si svolgerà al Parco Tigullio di Lavagna (GE) dove troverete tanti stand gastronomici per gustare prelibatezze liguri, esposizioni fotografiche, banchetti e altro ancora.


Giovedì 26 Luglio
La Spiegazione, Fish Bones
Lo-fi sucks, Selton (Brasile)

Venerdì 27 Luglio
The Scala's Big 9
Zibba + Raphael + Bunna (Africa Unite)

Sabato 28 Luglio
Drink to Me, Civil Civic (Australia)

Binario ZeroEvento FB

sabato 21 luglio 2012

Maisie - Balera Metropolitana - 2009

Infine liberati dalla costrizione del cd, dalla necessità di scegliere i pezzi da mettere in questo universo di file emmepitre i Maisie partoriscono una album di quarantaquattro tracce. Balera Metropolitana è un viaggio in una città delirante con personaggi improbabili ma non così inverosimili. Da Teresa alla licantropa cleptomane claustrofobica, dal povero Cristicchi al ministro portoghese... Un disco della madonna.


Maisie
Balera Metropolitana
2009
Snowdonia

Tracklist:
1. Andavo a 100 all'ora
2. Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di ***?
3. Voglia di cosce e di sigarette
4. Balera metropolitana
5. John Wayne Gacy
6. Maria
7. Quando morì Cristicchi (fu un grande dispiacere)
8. La centrale nucleare
9. Blues finito male
10. Spread Your Appendages
11. Sabato Suicide
12. Turpe turpe marescià
13. L'amore in città
14. Hanno ammazzato un bambino
15. Festival
16. Ballata tristissima
17. Your Heavily-Twined Limbs
18. Sette sataniche otto volante
19. 3msc
20. Nostalghia Canaglia
21. Stereo a cassette
22. Ultima discoteca in città
23. Polka di centrosinistra
24. Amore e tabacchi
25. La banana e il parassita
26. Maggici
27. W le aliene!
28. Frate mitra
29. Io non protesto, io amo
30. Il cielo è spoglio
31. n.79 - ISTITUTO MARINO (Via ortopedico)
32. Si sveglia
33. n.79 - ISTITUTO MARINO (Via ortopedico) versione di Mario Castelnuovo
34. Pelato, sì, ma con la brillantina
35. Il giorno più bello della mia vita
36. Elena
37. Ivana e Gabriella
38. Mogol e Panella
39. Musica della Madonna
40. La licantropia
41. Miaostelle
42. I gatti matti
43. Piante e cadaveri
44. Niente da scoprire


RecensioneMyspace

A Toys Orchestra - Welcome to Babylon [Video]


da Midnight (R)evolution

venerdì 20 luglio 2012

Osc2x - And I Was Like Uhm... - 2012 [Streaming]

A leggerlo così d’istinto, verrebbe subito da pensare ad una cervellotica equazione di goniometria, incomprensibile anche per i più intelligenti; per fortuna poi, riflettendoci un po’, capisci che si tratta di ben altro. O2scx è infatti, l’affascinante progetto di un giovanotto bolognese, che ha abbandonato transitoriamente il suo vero nome, per uno d’arte, più corto e più accattivante. Nato un “sacco di tempo fa”, dopo innumerevoli passaggi su dispositivi virtuali, Vittorio Marchetti ha definito in maniera più risoluta l’identità del proprio lavoro, fino a mutarlo concretamente in quelle che da sempre erano le proprie intenzioni. Così “And i was like Uhm” , album pubblicato poco tempo fa, si presenta come il sunto delle attività dagli esordi sino ad ora. Un forte impatto sonoro, frutto della sperimentazione elettronica e della linearità pop che accresce il carattere melodico di ogni singola composizione. Venti minuti di musica che scorre senza freni, in una sintesi prodigiosa di electro dub , sospesa in stranianti vortici di synth e distorsioni frizzanti. È “ Find the words” ad aprire il disco, tra ululati elettrici che si sfasciano su un continuo cambiamento di ritmo e sul filo di sonorità dubstep. Segue “ Line” che si distende su una linea melodica altamente espressiva e un orecchiabile tappero ritmico che non mette mai in ombra l’effetto della voce di Vittorio. Con il terzo brano del disco “ Aour”, si vira verso un electro-pop più magmatico, dominato dal sapiente uso di sintetizzatori , il tutto condito da ipnotiche vibrazioni chillwave. “ It’s okey” evidenzia una propensione dance ballabile, che spunta fuori snodandosi tra tesi giri androici all’insegna di un’andatura che ti tira per l’orecchio e ti getta in pista. “ Assassini, buone forchette”, unico pezzo in madrelingua, prende le distanze dal mood generale del disco e si impone come singolo cantautorale, grazie anche alla presenza del concittadino Ohio Kid. Chiude un ottimo lavoro, la title track “And i was like Uhm...” che sospinta da ondate di synth su tonalità indietroniche , finisce con l’accasciarsi a riva in un vortice di loop e trance cosmiche. Un disco senza alcun cedimento, di una freschezza e vivacità disarmanti; un equilibrato mix di sensazioni random, sensazioni intense da buttare giù tutto d’un fiato come se fosse una bibita fresca in una giornata qualunque di caldo criminale.


Osc2x
And I Was Like Uhm
2012
HMCF

Tracklist:
1. Find the words
2. Line
3. Aour
4. It's okey
5. Assassini, buone forchette
6. And i was like uhm...




RecensioneFB ▼ Soundcloud ▲ Myspace ▼

Management del Dolore Post-Operatorio - Auff! [Video]

 da Auff!
Sito UfficialeFB

giovedì 19 luglio 2012

Guidos - Rallentamenti per curiosi Ep - 2012

I Rallentamenti per curiosi del titolo di questo piccolo – nel senso di Ep – lavoro dei Guidos sono proprio quelli subìti nostro malgrado nell'abitacolo di automobiline roventi in colonne metropolitane, sotto il sole di questo periodo dell'anno. Succede qualcosa per strada: due SUV che tamponano, o una tettona mezza nuda che cambia la gomma bucata in corsia d'emergenza, oppure banali lavori in corso; e chi passa di fianco frena a ficcanasare, e lo stesso il prossimo e ancora quello dietro. E intanto si allunga la fila alle loro spalle, e tu te ne stai in macchina rassegnato, a bollire con le cuffiette stereo nelle orecchie e vecchie canzoni da classifica che mettono in folle il tempo e ti trasportano altrove, ti ritagliano un surrogato di vita in sospensione di quella vera. Rallentamenti per curiosi ti esorta a mollare il piede dall'acceleratore per il breve spazio di quattro adorabili canzoncine contro il celeberrimo “logorio della vita moderna”, e a incuriosirti del bel quartetto bolognese – i Guidos, per l'appunto – che si divide fra shoegaze, beat e Brit pop psichedelico. L'Ep è in free download con una ministoria a disegni, opera del fumettista torinese Pietro Scarnera.


Guidos
Rallentamenti per curiosi EP
2012

Tracklist:
1. Rallentamenti per curiosi
2. Egomaster
3. Venerdì
4. Numero novanta


FBMyspaceDownload

Il disordine delle cose - La preda [Video]

Regia di Bruno Mezzacapa d'Elia
FB

mercoledì 18 luglio 2012

Insooner - Caimani - 2012 [Streaming]

Gli Insooner sono un trio del varesotto composto da Juan Muel di Stefano, Matteo Renna e Giamma Gallicchio; dopo un album autorprodotto uscito nel duemiladieci dal titolo Assemblando oceani per annegare in pace i ragazzi vengono presi sotto l'ala dell'etichetta fiorentina Forears che produce il loro nuovo album, questo. Caimani è un disco di pop-rock sanguigno e accattivante, dai ritmi orecchiabili e canticchiabili che mescolano il sound anni novanta coi giorni nostri. Da ascoltare.


Insooner
Caimani
2012
Forears

Tracklist:
1. Alluvioni
2. Caimani infernali
3. Sul mare di Okinawa
4. Giuda
5. Icaro nel fango
6. Il Panorama dal sole
7. Fionda
8. Istantanea della fine



Recensione (Shiver Webzine) ▲ FB

L'Amo - Non è semplice slacciare un reggiseno non soltanto perché non è semplice slacciare un reggiseno [Video]

martedì 17 luglio 2012

Die Stadt Der Romantische Punks - Die Rote Fahne Ep - 2010

Die Stadt Der Romantische Punks è il progetto solista di un personaggio alto quasi due metri conosicuto ai più per essere il chitarrista/cantante dei Giardini di Mirò. Nel 2005 Jukka Reverberi pensa "dai, prendo su tutti i miei effetti per chitarra, uso il violino, quei due microfoni vecchi trovati quando svuotavo le cantine dei vecchi, la melodica...e la voce, facciamo un gran casotto tutto il pomeriggio et olè!" e dall'anno successivo inizia a sfornare una serie di interessanti Cd-r in edizione limitatissima e dall'artwork ultrapersonalizzato, tanto che ogni cd-r veniva accompagnato da fotografie (polaroid nel caso della prima uscita) scattate dallo stesso Jukka e diverse per ogni copia del disco (se siete interessati allo Jukka fotografo andate qua, ne vale la pena). Die Rote Fahne EP (probabilmente in riferimento al giornale fondato nel 1918 da Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, come ci suggerisce il titolo della terza traccia, Spartakusbund) è, per ora, l'ultima fatica discografica del chitarrista emiliano; si tratta di un lungo ep composto da quattro tracce per circa trenta minuti di musica ambient-drone-noise-paura che probabilmente sono più suggestive se ascoltate in un posto semideserto possibilmente ricoperto di neve, ma se proprio non avete voglia di aspettare l'inverno o non vivete in Russia potete comunque piazzarvi sotto un condizionatore e chiudere gli occhi.


Die Stadt Der Romantische Punks
Die Rote Fahne Ep
2010
Autoproduzione

Tracklist:
1. Rote
2. Guitar Act. 2
3. Spartakusbund
4. Kollapsed



BlogDownload

Sick Tamburo - La mia mano sola [Video]

Regia di Davide Toffolo
FB

lunedì 16 luglio 2012

Brioscine appena sfornate: Fast Animals and Slow Kids

Questo lunedì l'appuntamento con le nostre brioscine appena sfornate vede protagonisti i Fast Animals and Slow Kids, quartetto perugino alla conquista del mondo con il suo album d'esordio Cavalli. Ecco un breve punto della situazione, giusto quattro chiacchere perchè i ragazzi sono quasi sempre in tour

Carissimi Fast Animals and Slow Kids, benvenuti nel cucinino di Breakfast Jumpers, mentre vi accomodate e io ancora sbadiglio facciamo il riassunto: venite da Perugia, suonate un rock cazzutissimo, avete vinto l'italia wave qualche anno fa. Insomma, queste erano le cose che ci siamo raccontati nel duemiladieci, al tempo della vostra prima intervista. Cosa è cambiato nel frattempo? Io lo so che dentro siete sempre dei cazzoni bontemponi, ma fate per i nostri saltatori di colazioni un piccolo riassunto di questi due anni di attività.
In due anni sono successi così tanti episodi che riassumerli ci risulta decisamente annebbiato, anzi ci risulta annebbiante. Principalmente abbiamo fatto un disco che ci ha permesso di suonare ovunque. In ogni data abbiamo cercato di far convergere in noi il male del mondo in modo da poter suonare al massimo delle nostre (limitate) possibilità. A volte ci è andata bene, a volte benissimo, poche volte male. Siamo diventati sempre più cinici e sempre più amici, abbiamo capito che giocare è importante e il non farlo è sbagliato: questo sopratutto perché con la musica non ci mangi ed è quindi onestà mentale essere felice di fare quello che fai.


Il vostro disco d'esordio, Cavalli, è stato accolto a braccia aperte da stampa e pubblico, vi hanno dato un sacco di voti e stelline ma per voi com'è venuto? Ci sono cose che avreste fatto diversamente? Insomma lo amate come un perfetto figliolo oppure lo amate un pò meno, come un figliolo che si fai piercing da tutte le parti e fuma le sigarette di droga?
Iniziamo ad odiarlo. Ci avevano avvertito che sarebbe arrivato questo momento ma non potevamo immaginare quanto fosse vero. Io personalmente (Aimone) non riesco a metterlo neanche nello stereo: sento solo gli "errori" e questi condizionano così tanto il mio ascolto che perdono senso anche le parti che apprezzo. Principalmente Cavalli è un figliolo che si fa le sigarette di droga e che quando lo vedi ti incazzi perché bastava così poco per non fargli provare il primo tiro: bastava per esempio essere un po' più campagnoli, come siamo nei live...

"Lei" è decisamente il cavallo di battaglia che portate avanti dall'inizio della vostra carriera e la settimana scorsa è uscito il sanguinario video. Come è nata l'idea del video con gli zombie? Com'è farsi lanciare addosso litrate di sangue?
Noi Fask siamo da sempre fans del trash. Gli zombies fatti male e le secchiate di sangue sono due simboli cardine di tale trash. Il passo è stato quindi relativamente semplice. Ci hanno aiutato a migliorare l'idea di base (una festa in cui ad un certo punto irrompono zombies ed esplode sangue ovunque) i ragazzi del Calaveras Video Studio suggerendoci la porzione metal del video. Grande intuizione malata: vibriamo sulle stesse corde rotte con loro! 67 litri di sangue utilizzati. Oltre 40 partecipanti completamente lerci di succo di mirtillo e tempera rossa. Un'esperienza fantastica; fare un horror è una cosa da annoverare nell'elenco delle cose necessaria a una bella vita.


Parliamo del futuro? Al Tago Fest ho sentito un paio di vostri pezzi nuovi, saranno in un prossimo album? Cosa si può anticipare: Titolo, collaborazioni, data di uscita? Comprenderà pezzi che tenevate nel cassetto o tutti pezzi scritti di recente?
I pezzi che hai sentito fanno parte di un disco nuovo, si. Tale disco è in realtà già completamente scritto ed arrangiato, per questo canzoni le portiamo già ai live. Vogliamo vedere se funzionano e dal vivo te ne accorgi al volo. Saranno 11 o 12 pezzi completamente nuovi, molto epici, con timbriche che sperimentiamo per la prima volta. Siamo veramente felici di quello che sta uscendo dai provini appena registrati. Nessun titolo. Nessuna collaborazione. Nessuna data di uscita. Per ora semplicemente musica.

Non perdete l'occasione di sentire Fast Animals and Slow Kids dal vivo:
18 Luglio - Citta della Pieve (PG) @ Rock for life (w/ The Zen Circus)
22 Luglio - Giulianova (TE) @ Jamming
28 Luglio - Giovinazzo (BA) @ Giovinazzo Rock Festival
31 Luglio - Fusignano (RA) @ The Park Still Rockin'
3 Agosto - Filago (BG) @ Filagosto (w/ The Zen Circus)

Post più popolari