Cara Valentina, sei una cantautrice giovane, al secondo album, eppure ti muovi nel mondo della musica con disinvoltura, qual'è il tuo segreto?
Le branchie! un giorno mi sono svegliata e me le sono ritrovate sul costato..così ora oltre a saper nuotare e a stare a galla, se mi immergo o sprofondo riesco comunque a continuare a respirare.
Hai aperto concerto di mostri sacri, collabori con musicisti del calibro di Verardi, hai vinto il premio Ciampi e partecipato a tantissimi concorsi e festival, ma la tua ultima fatica è un autoproduzione e per di più in free download, scelta o necessità?
Il free download e’ stata una scelta. so che il panorama musicale e’ davvero saturo ed e’ molto difficile portare la gente ad acquistare il tuo cd senza che ti conosca bene. così ho pensato che regalare l’album fosse un modo per far avvicinare le persone alla mia musica in maniera graduale..senza impegno. Poi spesso capita che chi ha scaricato le mie canzoni e se ne è innamorato mi chieda di acquistare il cd fisico che vendo durante i miei concerti in una confezione limited edition molto originale.
L’autoproduzione, invece, e’ stata una necessita’ dato che, dopo la prima positivissima esperienza con storie di note, non ho piu’ incontrato sulla mia strada gente che avesse il mio stesso modo di vedere le cose… molti volevano cambiarmi e cosi’ho preferito dire no, allontanarmi, lasciar stare piuttosto che uscire con qualcosa di cui non ero convinta. finche’ non ho deciso di autogestirmi.
Domanda retorica: messo in luce che il tuo album è in download gratuito, cosa ne pensi dei nuovi metodi di condivisione della musica? E tu cosa ascolti, cosa compri e cosa scarichi?
Sono favorevolissima a qualunque forma di condivisione della musica. Con questo non voglio dire che l’arte non vada retribuita.. Anzi.. Credo solo che non siano questi metodi in se’per se’a nuocere al mercato della musica ma il concetto, alimentato dalle stesse case discografiche, che ormai tanta gente ha della musica, come prodotto usa e getta .
Come dicevo prima ormai siamo sommersi da nuove uscite, nuovi artisti e per chi, come me, ha fame di musica ed e’ sempre alla ricerca di nuova linfa per le orecchie, i nuovi mezzi sono una manna dal cielo… Se non ci fossero non potrei comunque permettermi di comprare tutti i cd che mi incuriosiscono, quindi non aiuterei comunque il mercato discografico ma conoscerei solo molta meno roba. Almeno così posso ascoltare, selezionare e spesso, quando un cd mi sembra meritevole, decido di acquistare. Pensa che addirittura io sono legata al cd fisico e vado ancora a comprare i dischi nei negozi. Ultimamente ho preso Anna Calvi, Verdena, PJ Harvey, Virginiana Miller, Eleanor Friedberger..
Il tuo ultimo album si intitola "La balena nel Tamigi", devo dire che sono allergico alle notizie di animali nei tg, ma quella mi aveva particolarmente colpito, ci spieghi perché hai scelto di chiamare il disco così?
Ho la tua stessa allergia e un prurito mi assale tutte le volte che al tg parlano di cani, gatti e coccodrilli invece di raccontarci le porcherie che il nostro governo sta combinando. Scegliendo quel titolo non ho mai pensato di raccontare davvero la storia di quella balena (sebbene mi stiano molto a cuore anche i temi ambientali) ma la storia di tutti noi che, smarriti a forza di menzogne e lavaggi del cervello, non ci rendiamo conto di quanto ci stiano facendo sprofondare. la balena nel Tamigi e’ solo la metafora del nostro disorientamento.
In Puglia ci sono grandi nomi della scena indie, ma anche una miriade di gruppi che meriterebbero un notevole successo (penso ad esempio ai CFF E Il Nomade Venerabile, La Biblioteca Deserta, etc..), colpa dell'etichette o della difficoltà di fare cultura in italia?
Il problema e’ alla base. in italia si continua a pensare che la cultura sia la prima cosa da sacrificare, che dell’arte si possa fare a meno perche’ ci sono problemi piu’ importanti, dimenticando che un popolo ignorante e’ un popolo incapace di difendere la propria liberta’ in quanto non e’ in grado neanche di capire quando qualcuno gliela sta portando via. Oggi ci vuole un gran coraggio per continuare a fare cultura…alcune etichette discografiche questo coraggio ce l’hanno e continuano ad insistere, a lottare contro i mulini a vento ma tante, troppe si sono gia’ arrese in partenza. Lo stesso discorso vale per i live club: c’e’ chi continua a proporre musica originale pur sapendo che spesso i guadagni sono pochi e chi, invece, da direttore artistico si trasforma in semplice venditore di birra chiamando a suonare le tanto famigerate tribute band, un cancro per la musica live.
Ti ringraziamo di questa chiacchierata e speriamo di vederti presto in giro per l'Italia con la balena!!
Grazie a voi!
2 commenti:
tosta la ragazza...mi piace...
Brava Valentina...dai tempi della scuola ne hai fatta di strada con la tua innata passione...e chissa' dove arriverai con i numeri che hai...te lo auguro perche' te lo meriti!!!
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