In occasione dell'uscita del loro nuovo singolo Vieni a vivere con me (Quando ti addormenti) che anticipa il prossimo album abbiamo fatto quattro chiacchere con Giacomo degli Abiku.
Caro Giacomo è il momento di presentare gli Abiku ai lettori. Racccontaci un poco chi siete e cosa fate nella vita.
Siamo quattro ragazzi tra i ventuno e i ventitré anni uniti dalla passione per la musica pop, il cibo e i rapaci notturni ma divisi, almeno per cinque giorni a settimana, da un bel po' di chilometri.
Virna lavora alla scuola di musica comunale di Grosseto, io e Edoardo studiamo (io lingue e lui architettura) a Firenze, città nella quale viviamo in pianta stabile, Stefano invece studia storia a Pisa ma nonostante le distanze che ci separano il weekend è consacrato alle prove: ci ritroviamo sempre tutti e quattro a Grosseto e lavoriamo alle canzoni.
Come si sono evoluti gli Abiku, sia nella formazione che nel sound, negli ultimi anni?
Io e Stefano (il Batterista) siamo i soli "sopravvissuti" della primissima formazione (per intenderci, il gruppo che ha registrato i primi EP, 999 e Deriva). All'epoca non avevamo molto chiaro quale direzione volessimo intraprendere musicalmente, come del resto succede a gran parte delle band a inizio carriera e infatti, ascoltando quei demo è molto evidente, la produzione di quel periodo è decisamente variegata, si va da canzoni pop disimpegnate a pesantissimi e spesso lunghissimi pezzi rock derivati dalla tradizione italiana anni '90.
Con l'entrata in formazione di Edoardo (il tastierista) tra fine 2009 e inizio 2010 abbiamo cominciato a individuare con precisione quello che volevamo fare, la forma canzone e la cura degli arrangiamenti hanno in qualche modo sostituito le chitarre distorte: nel giro di qualche mese abbiamo registrato Lontana da Qui.
Durante questo ultimo anno la line-up ha subito due forti scosse: Alessio Busonero e Alessandro Carli (bassista e chitarrista, tra i fondatori del gruppo) hanno abbandonato il progetto per ragioni personali.
Questo è stato un po' il punto di partenza di questo disco, Virna (subentrata al basso), con le sue linee post punk/wave, ha contribuito a riformulare nuovamente il sound degli Abiku.
Non abbiamo voluto invece sostituire Alessandro e io sono rimasto l'unico chitarrista, anche questo fatto ci ha spinto verso la tipologia di scrittura a cui siamo approdati: le parti di chitarra, più che svettare a livello di importanza melodica e di volume sul resto sono piuttosto congegnate in modo tale da essere funzionali alla canzone, non c'è una vera e propria chitarra solista.
Come è stata l'esperienza live in questi primi anni di attività? Avete già uno zoccolo duro di fan?
I concerti sono molto importanti per noi, sono un po' il nostro "habitat naturale" o meglio, lo sono per le nostre canzoni. Sul palco siamo sempre molto concentrati perché ci preme che ogni pezzo, nei minimi particolari, venga fuori in maniera efficace, con naturalezza e forse questo in qualche modo incide sul fattore "show": io in primis, sebbene sia il cantante, non sono un frontman. Sul palco mi posiziono nella parte destra lasciando che Virna occupi la parte centrale con la certezza che la visone di una bella ragazza sia preferibile a quella di un qualsivoglia agitatore di popolo; "let the music do the talkin'". (Anche l'occhio dell'orecchio vuole la sua parte ndr.)
Durante questi primi anni di concerti siamo riusciti a guadagnarci l'attenzione e l'apprezzamento di tante persone nella nostra città ma anche in giro per la toscana, molti ragazzi, che ad oggi sono nostri cari amici, ci si sono avvicinati come fan e questo è uno degli aspetti che più mi piace di quello che facciamo: tra noi e le persone che si interessano alla nostra musica si instaura un bel rapporto, c'è molta comunicazione.
Per l'appunto, il video che abbiamo realizzato per Vieni a vivere con me (quando ti addormenti) vede la collaborazione di molti nostri amici/fan coi quali ci siamo chiusi nella casa di campagna dei miei nonni una mattina e abbiamo giocato in pigiama come un gruppetto di bimbi accorgendoci a malapena della telecamera.
Abiku - Vieni a Vivere con Me (Quando ti addormenti)
Per chi ha amato Lontana da qui, come il sottoscritto, cosa si deve aspettare dal prossimo disco?
Personalmente trovo questo disco, che si chiamerà "Technicolor", piuttosto diverso da "Lontana da qui". Le canzoni sono molto concise e dirette (eccezion fatta per alcuni momenti più psichedelici, come la lunga coda strumentale che segue "In Nuova Zelanda").
È fondamentalmente un disco di pop songs e chi ha apprezzato molto il lato rock di "Lontana da qui" potrebbe rimanere un po' deluso, ma noi confidiamo nel contrario, siamo molto fiduciosi riguardo a queste canzoni, per noi sono senza ombra di dubbio le nostre migliori.
Come accennavo prima, il ruolo delle chitarre è un po' cambiato: venendo meno l'equilibrio ritmica-solista spesso ho usato cose come reverberi modulari e reverse delay (ebbene sì, siamo tutti grandi appassionati di shoegaze) per creare dei tappeti sonori, lo si può sentire bene su "Vieni a vivere con me", su "Saint Ètienne" e su svariati altri pezzi… Ma non vorrei svelare troppo, meglio riparlarne a tempo debito!
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