Uno squarcio di cielo folto di nubi color petrolio, un paesaggio desolato per niente rasserenante e un essere visionario al limite tra le due dimensioni. Giunti al terzo album, dopo ben due autoproduzioni, Le Carte hanno pensato bene di mettere in chiaro le intenzioni del nuovo lavoro già a partire dall’artwork del disco. Pertanto non c’è da stupirsi se quello che ascolterete al suo interno, altro non è che la rappresentazione concreta di un turbine di stati d’animo in cui, diverse sfumature di suono e intensità emotiva tendono ad accostarsi come dimensioni complementari della stessa realtà oggettiva: il degrado della società contemporanea in cui, è evidente il divario tra l’aspirazione e la sua possibilità di attuazione. Il tempo passa, l’attitudine sonora non subisce grandi trasformazioni nonostante un notevole miglioramento del suono e un cambio nella formazione. 100 è un album dalla vigorosa ossatura ritmica, in grado di unire la rugosità del rock con le aperture melodiche tipiche del songwriter malinconico; undici rasoiate che avanzano con passo marziale tra chitarre ruvide e possenti tagli di batteria. La voce, dal canto suo, è notevolmente migliorata, rauca, aggressiva, sempre nel pezzo, pregnante di una versatilità che ben si sposa con i numerosi cambi di mood. Le impressioni sono più che positive. Un flusso inarrestabile di energia che spesso riverbera qualcosa simile al post grunge, il tutto con pezzi compatti e melodici frastagliati da uno strumentale frenetico, caratterizzato da un piglio d’altri tempi. Le armonie sono semplici, i ritornelli efficaci, il suono ritmato e dinamico; si passa da brani già presentati in passato come Le luci delle fabbriche, Mi ami non mi odi e L’aria qui intorno a momenti che spingono ulteriormente sull'acceleratore come Vinili e dischi, Supersonico, 100, senza dimenticare le movenze languide e melanconiche di Il tempo che non vivo, Non mi muovo, e Periferia i cui i testi rivelano un disagio tutto contemporaneo, sempre con la fermezza di chi sa che una canzone può contribuire limitamente a cambiare le cose. Continua la scalata di questi tre giovani ragazzi, verso una cima ancora lontana ma non per questo impossibile da raggiungere. Ascoltare questo disco in cuffie, a tutto volume, può ridurvi il cervello in frantumi, ma anche darvi scariche di adrenalina in quantità industriale. Non potrete fare a meno di riascoltarlo più volte. Se avete bisogno di un’energia autentica provate a dar loro fiducia.
Le Carte
100
2012
Rivolta Records
Tracklist:
1. Supersonico
2. Il tempo che non vivo
3. 100
4. Le luci delle fabbriche
5. Vinili e dischi
6. Mi ami non mi odi
7. L'aria qui intorno
8. Non mi muovo
9. L'ultimo giorno sulla Terra
10. Mio fratello è figlio unico
► Recensione ▲ FB ▼ TW ▲ Bandcamp ◄
Nessun commento:
Posta un commento