Come in alcune delle precedenti domeniche (e molte delle prossime) torna la rubrica dedicata al "farselo da soli". Che a dirlo così sembra quasi una rubrica onanistica. Invece di mettere la produzione del proprio disco in mano a soggetti sconosciuti e spesso di discutibile professionalità molti artisti intraprendono la strada del DIY, per motivi diversi. Per diminuire gli intermediari, ridurre i costi e personalizzare il disco fisico. Questa settimana incontriamo Lo Sceriffo Lobo, cantautore della scena genovese che ha da poco partorito il suo ultimo album dal titolo Il Veicolo Interiore.
Caro Marco, la prima domanda riguarda la tua assenza dalle scene, io ti immagino mentre passi due anni chino sul tavolo a piegare cartoncini e serigrafare il tuo nuovo Veicolo Interiore perchè io ci metterei all'incirca quel tempo. Quanto ci vuole a farsi un disco tutto da soli?
Caro Marco, la prima domanda riguarda la tua assenza dalle scene, io ti immagino mentre passi due anni chino sul tavolo a piegare cartoncini e serigrafare il tuo nuovo Veicolo Interiore perchè io ci metterei all'incirca quel tempo. Quanto ci vuole a farsi un disco tutto da soli?
Ciao Davide, per prima cosa devo specificare che, sebbene io abbia partecipato ad ogni fase della lavorazione, non ho fatto tutto da solo. L'unica fase che seguo in maniera totalmente indipendente è quella compositiva: quando mi viene un'idea di solito mi scrivo un appunto o registro qualcosa col cellulare. A casa, piano piano, sviluppo a mio modo gli spunti che mi sono segnato/registrato. Per fare ciò utilizzo il mio computer, vari software, un mixer, una chitarra e un microfono.
Quando all'inizio del 2012 mi sono reso conto di avere materiale a sufficienza, ho girato tutto a Matteo (della genovese Marsiglia Records) con il quale abbiamo cominciato a pensare a come far uscire questo disco. Durante questa seconda fase è subentrato anche Stefano che ha deciso di partecipare con la sua etichetta, Under My Bed Recordings, offrendo sagge indicazioni operative e consigli sulla produzione supportando il progetto a distanza (dalla provincia di Varese). Il lavoro è poi proseguito in due direzioni: sempre con Matteo ci siamo presi qualche pomeriggio in studio per aggiustare un pò il materiale audio (registrato interamente nella mia camera) e per fare mix e master. Sull'altro fronte, con il supporto dell'associazione DisorderDrama, abbiamo portato avanti il lavoro sul packaging.
Ho avuto in mano il primo cd finito e impacchettato a settembre quindi ci sono voluti circa sei mesi da quando le bozze delle canzoni erano pronte ma se avessimo avuto più tempo libero ci avremmo messo sicuramente meno. In sintesi, si è cercato di sfruttare al meglio le energie e le risorse disponibili per ottenere un risultato il più possibile vicino alle intenzioni ma senza sprecare.
Nelle piccole produzioni ci sono due tendenze che ho cercato di evitare: fare un prodotto senza la minima cura perchè fa molto punk oppure fare il disco della vita da far ascoltare ai nipotini stampato in tonnellate di costosissime copie che magari andranno invendute. L'autoproduzione permette di fare un prodotto su misura e di tenere i costi (e quindi i prezzi) bassi anche per tirature limitate.
Quando all'inizio del 2012 mi sono reso conto di avere materiale a sufficienza, ho girato tutto a Matteo (della genovese Marsiglia Records) con il quale abbiamo cominciato a pensare a come far uscire questo disco. Durante questa seconda fase è subentrato anche Stefano che ha deciso di partecipare con la sua etichetta, Under My Bed Recordings, offrendo sagge indicazioni operative e consigli sulla produzione supportando il progetto a distanza (dalla provincia di Varese). Il lavoro è poi proseguito in due direzioni: sempre con Matteo ci siamo presi qualche pomeriggio in studio per aggiustare un pò il materiale audio (registrato interamente nella mia camera) e per fare mix e master. Sull'altro fronte, con il supporto dell'associazione DisorderDrama, abbiamo portato avanti il lavoro sul packaging.
Ho avuto in mano il primo cd finito e impacchettato a settembre quindi ci sono voluti circa sei mesi da quando le bozze delle canzoni erano pronte ma se avessimo avuto più tempo libero ci avremmo messo sicuramente meno. In sintesi, si è cercato di sfruttare al meglio le energie e le risorse disponibili per ottenere un risultato il più possibile vicino alle intenzioni ma senza sprecare.
Nelle piccole produzioni ci sono due tendenze che ho cercato di evitare: fare un prodotto senza la minima cura perchè fa molto punk oppure fare il disco della vita da far ascoltare ai nipotini stampato in tonnellate di costosissime copie che magari andranno invendute. L'autoproduzione permette di fare un prodotto su misura e di tenere i costi (e quindi i prezzi) bassi anche per tirature limitate.
Il tuo disco è un piacere per le orecchie ma anche per gli occhi, ha un bellissimo artwork ed è un prodotto artigianale al 100%. Cosa influenza la scelta di fare un disco a mano in cartoncino piuttosto che in jewel case? Quali competenze bisogna avere?
Le scelte relative all'artwork derivano dagli stessi principi di fondo di cui sopra: i materiali scelti (cartoncino, clip per fissare il cd, cd-r e bustina) portano ad un buon risultato estetico, non pongono particolari limiti tecnici e hanno prezzi contenuti. Le stampe (sulla copertina e sul cd) sono state fatte in serigrafia da me e alcuni amici di DisorderDrama con la strumentazione dell'assocazione nell'ambito del progetto Maed - Maddalena Mediterranea.
Qualche indicazione pratica: per la stampa in serigrafia serve un telaio con il disegno prescelto, il costo va da 30 euro in su se lo si fa fare da terzi oppure pochi euro se si prova a farlo da soli, serve poi uno strumento per tenerlo fisso (anche dei semplici morsetti mobili) e il colore che sarà di composizione diversa a seconda della superficie sulla quale si intende stampare. Le prime stampe possono essere un pò difficoltose: è molto importante il lavoro di preparazione del telaio e la corretta applicazione del colore. In breve tempo, comunque, si prende il giro e si va speditamente (per fare 100 copie non ci vogliono che poche ore). Certo, qualche stampa non viene perfetta e alcune si buttano ma la percentuale è molto bassa.
Il disegno della copertina, pensato e sviluppato da Tijuana Martelli, è stato stampato in un solo colore e, avendo a disposizione cartoncini di due colori diversi, abbiamo deciso di fare due edizioni diverse (rosso su giallo e rosso su azzurro). Volendo, nella stampa si possono utilizzare anche più colori ma per farlo in maniera accettabile è necessario un telaio per ogni colore e quindi i costi aumentano. Dopo il taglio delle copertine è venuto il momento della piegatura, dell'applicazione della clip adesiva e dell'impacchettamento: ho assemblato le prime 20 copie poche ore prima del Rural Indie Camp e nella serata erano già pronte al banchetto. Per le successive mi prendo qualche ritaglio di tempo quando torno dal lavoro, un pò per volta, che tanto non c'è fretta.
Qualche indicazione pratica: per la stampa in serigrafia serve un telaio con il disegno prescelto, il costo va da 30 euro in su se lo si fa fare da terzi oppure pochi euro se si prova a farlo da soli, serve poi uno strumento per tenerlo fisso (anche dei semplici morsetti mobili) e il colore che sarà di composizione diversa a seconda della superficie sulla quale si intende stampare. Le prime stampe possono essere un pò difficoltose: è molto importante il lavoro di preparazione del telaio e la corretta applicazione del colore. In breve tempo, comunque, si prende il giro e si va speditamente (per fare 100 copie non ci vogliono che poche ore). Certo, qualche stampa non viene perfetta e alcune si buttano ma la percentuale è molto bassa.
Il disegno della copertina, pensato e sviluppato da Tijuana Martelli, è stato stampato in un solo colore e, avendo a disposizione cartoncini di due colori diversi, abbiamo deciso di fare due edizioni diverse (rosso su giallo e rosso su azzurro). Volendo, nella stampa si possono utilizzare anche più colori ma per farlo in maniera accettabile è necessario un telaio per ogni colore e quindi i costi aumentano. Dopo il taglio delle copertine è venuto il momento della piegatura, dell'applicazione della clip adesiva e dell'impacchettamento: ho assemblato le prime 20 copie poche ore prima del Rural Indie Camp e nella serata erano già pronte al banchetto. Per le successive mi prendo qualche ritaglio di tempo quando torno dal lavoro, un pò per volta, che tanto non c'è fretta.
Prima di lasciarci sono felice di annunciarvi che il 22 Ottobre
potrete ascoltare il nuovo disco de Lo Sceriffo Lobo qui su The Breakfast Jumpers. Per possedere il prestigioso packaging invece chiediamo a Marco. Quando e dove sará possibile acquistare il disco? Sarà anche in free download come gli altri dischi marsiglia? Trovi il free download una tattica efficace nonostante tutto il lavoro fatto?
Il cd, allegramente confezionato, è già disponibile: basta contattare
direttamente me (losceriffolobo@gmail.com) o una delle due etichette. Oppure aspettare il primo concerto utile (Il 26
Ottobre al Centro Sociale Buridda di Genova assieme a Titor e La Quiete). Si potrà comunque ascoltare lo streaming integrale in
anteprima sul tuo grazioso sito telematico, come hai giustamente
anticipato.
Molto presto andrà anche in free download; non abbiamo ancora deciso quando ma sicuramente prima dell'esaurimento delle copie fisiche visto che oggidì, per quanto poche siano le copie che si producono, rimanere senza è difficile. Continuo a sostenere che il free download sia una risorsa in più per un suonatore: il lavoro che abbiamo fatto per la produzione del disco fisico è, appunto, finalizzata a dare un valore aggiunto rispetto alla versione scaricabile e a dare un senso all'esistenza del cd. Chi vorrà, in futuro potrà scaricarsi il disco ed ascoltarselo gratuitamente (e magari ciò lo spingerà a venire ad un concerto o a comprarsi il cd o a chiamarmi a suonare da qualche parte). Chi invece vorrà dimostrare più apertamente il proprio apprezzamento, potrà procurarsene una copia fisica.
L'importante è che la gente sia consapevole che se si vuole che un progetto vada avanti, bisogna supportarlo. Se si vuole che un gruppo pubblichi ancora dischi, bisogna comprarli. Se si vuole continuare ad avere la possibilità di vedere i suoi concerti, bisogna andare a vederli. Non bastano le buone intenzioni sulla carta e i like su facebook, soprattutto quando si tratta di piccole realtà.
Con questa riflessione seriosa ma caratterizzata da un realismo a dir poco scoppiettante, ti ringrazio per lo spazio che mi hai concesso, carissimo Davide. Saluti a tutti. Grazie ad alcuni.
Molto presto andrà anche in free download; non abbiamo ancora deciso quando ma sicuramente prima dell'esaurimento delle copie fisiche visto che oggidì, per quanto poche siano le copie che si producono, rimanere senza è difficile. Continuo a sostenere che il free download sia una risorsa in più per un suonatore: il lavoro che abbiamo fatto per la produzione del disco fisico è, appunto, finalizzata a dare un valore aggiunto rispetto alla versione scaricabile e a dare un senso all'esistenza del cd. Chi vorrà, in futuro potrà scaricarsi il disco ed ascoltarselo gratuitamente (e magari ciò lo spingerà a venire ad un concerto o a comprarsi il cd o a chiamarmi a suonare da qualche parte). Chi invece vorrà dimostrare più apertamente il proprio apprezzamento, potrà procurarsene una copia fisica.
L'importante è che la gente sia consapevole che se si vuole che un progetto vada avanti, bisogna supportarlo. Se si vuole che un gruppo pubblichi ancora dischi, bisogna comprarli. Se si vuole continuare ad avere la possibilità di vedere i suoi concerti, bisogna andare a vederli. Non bastano le buone intenzioni sulla carta e i like su facebook, soprattutto quando si tratta di piccole realtà.
Con questa riflessione seriosa ma caratterizzata da un realismo a dir poco scoppiettante, ti ringrazio per lo spazio che mi hai concesso, carissimo Davide. Saluti a tutti. Grazie ad alcuni.
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