La primavera è ormai arrivata e questo disco è certamente uno dei modi migliori per festeggiare l’avvenimento, in virtù della freschezza delle sue composizioni. Dopo tre anni da “La Piena”, Francesco Falorni, in arte Atterraggio Alieno, sforna un nuovo delizioso lavoro. “Il disgelo” è un album che entusiasma con le sue ondate di dolcezza attraverso un linguaggio estremamente comunicativo. Il titolo dell’album spiega esattamente quello che ascolterete al suo interno, senza arzigogoli né inutili artifici stilistici. Dieci brani che mescolano sensualità e tristezza, dolcezza e sofferenza. Il cantautore fiorentino riprende il suo percorso proprio da dove l’aveva lasciato; non è un caso che quel luccichio di speranza che s’intravedeva già nella “Canzone dell’ottimista” diventi poi il tema portante del nuovo lavoro. Il desiderio di una vita più serena s’inerpica su raffigurazioni memorative che scandiscono lo scorrere del tempo in bellissime oasi melodiche intrise di puro lirismo. Trentanove minuti di musica coloratissima in cui risuonano suggestioni lontane, d’immutata purezza. L’iniziale arpeggio di chitarra, l’intatta eleganza della viola, arricchite da tintinii di glockenspiel avvolgono la bellissima voce di Francesco in “Saremo ricchi amore”; si pone fiducia in un futuro remoto, dove situazioni inverosimili appaiono, giustificate dalla fervida unione di due amanti (“e solo quando le nostre vene si uniranno e diventeranno fiumi, noi venderemo ogni paura e saremo ricchi amore”). L’utilizzo del banjo sembra caricare il brano successivo, “Nero petrolio”, di energia atomica senza mai escludere una cantabilità infiammata dalla nostalgia, la stessa che pervade i pezzi successivi. Si rafforza la posizione dell’uomo come parte integrante di un sistema naturale all’interno del quale egli può avanzare per fronteggiare le proprie paure e le proprie ansie. E’ viva la voglia di perdersi in stati emotivi e Stati (“congeliamo questo momento, andiamo a vivere in Alaska”) per riportare la primavera laddove il triste epilogo di una guerra ha fatto sì che svanisse via nel tempo (“Dana e Marek portano la Primavera a Vorkuta, e fra le mani gelate torna a scorrere forte caldo coraggio”). “Cervello lo-fi “ è una dichiarazione d’intenti in cui si palesa l’annullamento della volontà di pensare o perlomeno di farlo in high quality. L’atmosfera generale è di grande tranquillità interiore e i brani scorrono imperterriti con giri sonori di grande raffinatezza. Un continuum armonico immobile ma melodicamente sempre variato che richiede un po’ di ascolti prima di rivelarsi completamente. Un album come questo può riscaldarvi la giornata grazie a composizioni piacevoli, suonate con estrema bravura. È tempo di rinnovamento, fioriscono i peschi, arrivano le prime mosche, le prime allergie, la natura si sveglia, è il tempo del “Disgelo”; un’ottima occasione per entrare in contatto con questo giovane artista e assaporare il calore entusiasmante di una musica che si dispiega appieno regalandoci profumi intensi e di buon auspicio per i giorni a venire.
Atterraggio Alieno
Il Disgelo
2012
Suburbansky Records
1. Saremo ricchi, Amore
2. Nero Petrolio
3. Cervello Lo-Fi
4. Il tuo male fra i miei denti
5. Al sole di Giugno
6. Canzone d'amore o di minaccia
7. Alaska
8. Vorkuta
9. Disgelo
10. Ho visto cose
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