Lucy Van Pelt che parla dei Lucy Van Pelt? Ebbene sì, non un album della sottoscritta, ma una band perugina in carne ed ossa (e per vostra informazione, da un’intervista emerge che Lucy Van Pelt fosse un’amica americana di Matteo Tiecco, uno dei due chitarristi del gruppo - ergo siamo già in tre). L'Instabilità è il filo conduttore di quest'album: instabilità di sentimenti, lavoro e salute che vive un giovane "italiano medio" in questi anni. I Lucy suonano un rock molto cantautorale, i testi in italiano sono chiari, lucidi, concisi (a volte anche troppo, con un linguaggio, a mio parere, gratuitamente volgare) e senza troppi fronzoli; lo stesso vale per i suoni, che riescono a trovare il giusto connubio tra forza e dolcezza, il più delle volte a tutto vantaggio della melodia. Si parte dalla rabbia de L’invidia, contro la superficialità delle persone, si cita la mancanza di assunzione di responsabilità nelle relazioni (e quindi ecco gli amori a collaborazione occasionale), si biasima la stabilità della medietà, fino ad arrivare alla scoperta (e quanto sarcasmo in questo pezzo) de il numero perfetto. L'album si chiude con la ballata Non ho più sangue. E dato che è proprio tre il numero perfetto, il disco dura 33 minuti e 33 secondi ed è stato presentato in 33 copie, stampate con grafica diversa le une dalle altre.
Tu non vuoi lealtà
vuoi mentire con coraggio
(Da Le tue risposte)
vuoi mentire con coraggio
(Da Le tue risposte)
Lucy Van Pelt
L’instabile
2012
Autoprodotto
Tracklist:
1. L’invidia
2. L’uomo italiano medio non ha senso
3. Amore a collaborazione occasionale
4. L’Instabile
6. Tra l’oggi e il domani
7. MAV
8. Senza te
9. Le tue risposte
10. Il numero perfetto
11. Non ho più sangue
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