Accendo la tv e la prima notizia che il telegiornale mi sbatte prepotentemente in faccia è ‘’Maltempo in tutta Italia, voli e treni cancellati’’. Risaputo da giorni oramai. Una cosa che il giornalista non sa, invece, è che io un treno l’ho preso comodamente da casa. No, non vivo né in una stazione ferroviaria tanto meno ho pagato nessun biglietto, una roba molto più semplice e piacevole. E’ stato sufficiente venire a conoscenza del fatto che i bresciani Intercity avessero appena partorito la loro nuova creatura musicale. Dopo due anni dal validissimo ‘’Grand Piano’’ tornano infatti con un album che è un continuo stupirsi e non a caso ha un titolo più che azzeccato. In ‘’Yu hu’’colpisce sin da subito l’ineguagliabile capacità della band di plasmare canzoni che si imprimono nella mente in una serie di riflessi melodici incondizionati. Un momento di imponente crescita musicale per il sestetto lombardo che torna alla ribalta con un lavoro pop rock ammaliante e confortante . Brani sorretti dal cauto incedere di due voci che si rincorrono in un alternarsi di sonorità pop chamber e innesti sonori dal gusto minimal retrò, il tutto in armonico accordo con l’atmosfera trasognante della narrazione.
Quindici episodi scorrono dritti su ipnotici fiumi di citazioni, colando a picco su una cascata di libidine indietronica, in un introspettivo affastellarsi di ricordi e flashback. I testi, profondamente evocativi, si vestono di tinte melanconiche e surreali in un lodevole cut up di immagini passate. Il cantato disinibito di Fabio e la grazia sensuale di Anna intervengono a ridefinire con cura i contorni di un lavoro piacevole e mai farsesco. Chi non trova ristoro in questi brani non può dire di avere un animo sensibile perché, quando i riff di chitarra acustica, i soffici giri d’archi, i delicati tappeti di synth si insinuano in maniera definitiva nell’orecchio dell’ascoltatore, non c’è forza che resista alla tentazione di addentrarsi ancora più a fondo in questo incantevole mondo sonoro.
Intercity
Yu Hu
2012
A Cup In The Garden
Tracklist :
1. Piano piano
2. Neon
3. Smeraldo
4. Anfiteatro
5. Nouvelle Vague
6. L'eletticità
7. Overdisco
8. Terrore Esotico
9. Anais
10. La lunga Avenue
11. Un grande Sogno
12. Welcome Piccola
13. Spiaggia Bianca
14. Mondo Moderno
15. Anti
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1 commento:
Ebbrava Mara! Anche io sono su questo treno, prima classe!! Davvero gli Intercity sono fantastici e non mi stancherò mai di ripeterlo...
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