I torinesi Merçe Vivo si presentano alla loro terza produzione, con un disco, registrato presso lo studio La Fugitive di Parigi, che vuole raccontare attraverso 7 brani la "consapevolezza della perversione che ci lega all'oggetto carnefice del nostro desiderio", parafrasando la poetica letteraria del romanzo "Montedidio" dello scrittore napoletano Erri De Luca, a cui è ispirato il titolo dell'album. E non è l’unica fonte d’ispirazione proveniente dalla letteratura, se pensiamo al pezzo Oceanomare che riporta alla memoria il romanzo omonimo di Baricco, anche se, come dice il gruppo “si tratta solo di prese in prestito, nessun omaggio a nessuno”. Un disco davvero interessante, inquieto e notturno, prevalentemente rock e post-rock, ma con l’innesto del sax e di sonorità tipicamente jazz che lo rendono comunque originale nel suo genere. Trovo anche diverse affinità, sia per le tematiche dei testi che per i suoni, con gruppi come Afterhours, Ulan Bator e parte della scena italiana anni 90’. E' davvero un peccato che duri solo poco più di 30 minuti.
Merçe Vivo
La sorte del cane che lecca la lama
2012
I Dischi del Minollo
Tracklist:
1. imperfezione
2. helika (streaming)
3. (ri)torna
4. il sole e la sorte
5. oceanomare (streaming)
6. lapis
7. ivre (streaming)
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