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mercoledì 14 dicembre 2016

The Volume Setting Folder - How To Catch A Falling Leaf

A distanza di un anno dalla sua cartella di ricordi numero cinque, The Volume Setting Folder ci rende partecipi delle sue esplorazioni sonore a sud di Venezia. E con questo sottofondo è facile immaginarlo camminare su una costa limacciosa che ogni ciclo di marea ruba e nuovamente dona terra ai suoi stivali. Questa è How To Catch A Falling Leaf, il primo brano di Folder #06. Suoni dalla laguna impacchettati con amore.


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venerdì 22 luglio 2016

The Volume Settings Folder - KR|UV



L'instancabile The Volume Settings Folder ci regala questa nuova release estiva riempita di silenzi notturni gentilmente sedimentati sul fondo. Ogni passo smuove un pulviscolo di particelle che di nuovo si depositano. Se questo disco fosse un lago avrei voglia di sparirci dentro. Come sempre la  sua meravigliosa musica vi arriva dentro un meraviglioso packaging, rigorosamente DIY.

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lunedì 25 aprile 2016

The Volume Settings Folder - All Strings Evenly Hammered



Quando Bordigato inciampa in un piano escono suoni meravigliosi. Il nuovo album di The Volume Settings Folder raccoglie alcune sperimentazioni sonore con un parlor grand piano "scoperto" in un asilo del suo paese che il musicista padovano mescola al più classico ed etereo suono del quale da tempo mi sono innamorato. Qui sopra vi ascoltate All Strings Evenly Hammered, brano che dà il titolo all'intero album. Il disco è, come sempre, in download gratuito ma lo potete anche possedere in un incredibile packaging.

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mercoledì 9 dicembre 2015

The Volume Settings Folder - Monodea - 2015

Instancabile, Filippo Bordigato, torna con tre album (mica uno) dagli originali packaging riempiti di musica dell'altro mondo. Folder #5, Monodea e Unbounded II corrono su binari paralleli, ciascuno con una sua particolare anima, esplorando le profondità dei suoni drone e ambient. Tutti e tre scaricabili gratuitamente e tutti e tre acquistabili dal bandcamp dell'artista, dove potete apprezzare la peculiarità degli oggetti creati. Presentazione visiva e sonora sono sempre andati a braccetto nei lavori di The Volume Settings Folder ma, andando avanti, release dopo release, si percepisce sempre di più l'interconnesione voluta tra l'emozione che ha ispirato quei suoni e quella suscitata dagli oggetti trovati, incollati, legati e tagliati con cura, composizioni poetiche di ricordi perduti. 


The Volume Settings Folder
Monodea
2015

Tracklist:
1. Chvewbung
2. Jestràckdij
3. Sofv tayhn imu
4. Talback
5. Monodea
6. Unkle karl
7. Harpspsij schoijr



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lunedì 10 agosto 2015

The Volume Setting Folder - Landmarks: Loops from an Emigration, Failed - 2015

Una nuova raccolta di suggestivi suoni firmata The Volume Setting Folder, concepita in Germania e partorita in Italia. Otto composizioni, una per ogni settimana dell'esperienza di Filippo Bordigato in Norddeutschland, e una intro ed una outro che incorniciano il progetto, tutto realizzato come sempre nel pieno spirito DIY, sia nell'estasiante parte sonora che nel curatissimo packaging. Ancora disponibile un incredibile bundle che include Landmarks e l'ep Unbounded. Arraffate!


The Volume Setting Folder
Landmarks: Loops from an Emigration, Failed
2015

Tracklist:
1. 26434
2. Emigration Loop I
3. Emigration Loop II
4. Emigration Loop III
5. Emigration Loop IV
6. Emigration Loop V
7. Emigration Loop VI
8. Emigration Loop VII
9. Emigration Loop VIII
10. Landmarks



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sabato 18 luglio 2015

Saluti e Baci - 2015

I primi sei mesi del duemilaquindici ci hanno già regalato tante ottime sorprese musicali e abbiamo pensato di raccoglierle per voi in una compilation dai mille gusti. Partendo dall'energico post rock dei ferraresi Kabuki Kaiser (ex Penelope Sulla Luna), passando per l'accartocciamento sonoro dei toscani Tanz, l'ipnotica elettronica dei pugliesi Inude, le psicosi sonore dei romani Back to Mercurio e proseguendo in un tour vacanziero che tocca mezza Italia. Perché scegliere tra mare e montagna quando puoi tuffarti in questo meraviglioso delirio? Ad ogni link trovate la rispettiva recensione dal disco dal quale abbiamo prelevato il brano, sono quasi tutti in free download quindi potete intasarvi l'hard-disk. Quindi Saluti e baci. (Non abbiamo intenzione di scomparire nei meandri dell'estate, ce la prendiamo solo un po' più comoda.)


Saluti e Baci
2015

Tracklist:
1. Kabuki Kaiser - Tyrannosaurus Reich
2. In Depth With Whales - Northwood
3. threestepstotheocean - Sur
4. Back To Mercurio - Tongue
5. Tanz - La Stagione Della Caccia
6. Pueblo People - The Overthrow
7. Inude - Dust
8. Babau - Palo Majombe
9. Hoff - Piano Dripping
10. Weird. - The Sound Of Your Heartbreak
11. Jackeyed - It Will Take A Long Time
12. We Found Shelter - Side A
13. The Volume Settings Folder - Perennial



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mercoledì 20 maggio 2015

The Volume Settings Folder - Perennial - 2015

Non finisce mai di stupirmi la maestria di Filippo Bordigato nel tessere emozionanti paesaggi sonori, l'attivissimo compositore / producer padovano ci regala ora sei nuovi brani che tolgono il fiato. Perennial è il nome di questo nuovo minuzioso lavoro di The Volume Settings Folder anche stavolta racchiuso in un elaborato packaging realizzato in sole ventiquattro copie (già esauritissime). Ma per chi è arrivato in ritardo c'è sempre e comunque il download! Perdetevi in questa nebbiosa foresta nera di suoni.


The Volume Settings Folder
Perennial
2015

Tracklist:
1. Ascending
2. Descending
3. Panorama
4. Perennial
5. Whistle And I Will Come
6. Nourish



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giovedì 22 gennaio 2015

The Volume Settings Folder - Folder #04 - 2014

Folder #04 è la nuova raccolta di The Volume Settings Folder uscita il 19 Dicembre in free download e in due edizioni fisiche (di cui una limitatissima e già esaurita) realizzate, come sempre, in pieno spirito DIY. Questa volta il padovano Filippo Bordigato si è decisamente superato e il suddetto disco l'ha racchiuso in una custodia di cartoncino cucino ed incollato, arricchito di suggestive fotografie e con un booklet ricavato da quaderni di scuola degli anni trenta. Che stile! Sì, il contenitore è figo ma dentro che musica c'è, direte voi? Dentro ci sono droni e foreste, dentro c'è il suono di un cuore spezzato che all'alba aspetta un treno in ritardo e ci sono le lacrime degli angeli di pietra scolpiti nelle colonne di una cattedrale perse in un giorno di pioggia. Emo-ambient. Meraviglioso.


The Volume Settings Folder
Folder #04
2014

Tracklist:
1. Céline
2. Ferdinand de S.
3. Signification/Signifier/Signified
4. Then Before Now Once More
5. Ferdinand de S. Meets Zora N.H.
6. Chonifera



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lunedì 15 dicembre 2014

The Volume Setting Folder - Chonifera


Esce il 19 Dicembre la nuova raccolta di The Volume Setting Folder, Folder #04. della quale già si può ascoltare Chonifera, un suggestivo brano che vi farà fluttuare sopra un mare d'alberi. Il padovano Filippo Bordigato anche per questa release si è superato sia nella musica che nell'artwork, come al solito in un'edizione handmade limitata.



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lunedì 31 marzo 2014

Riassuntone di Marzo

Marzo è stato un mese bello tosto e pieno quindi eccovi un corposo riassunto. Per cominciare abbiamo intervistato OvO, Be Forest e The Volume Setting Folder, i primi due magari già li conoscete ma forse non avete idea di che droneggianti soundscapes sa creare il buon Filippo Bordigato, per non parlare dei meravigliosi packaging che realizza per i suoi dischi. Vi racconta tutto in questa intervista mentre qui sotto vi ascoltate un pezzo dal suo ultimo Folder #02, Marghera.


Sono usciti inoltre una valanga di dischi estremamente fighi. I Chambers hanno pubblicato con To Lose La Track una raccolta di cover e pezzi ri-arrangiati e ri-cantati in italiano dal titolo Colpi Scapoli, il video di Salita lo vedete qui e il disco lo scaricate qui.



Per una nuova etichetta/libreria/vinileria di Milano, SOLO | Vinyls & Books, esce il nuovo album dei Pueblo People, Sentiero di Guerra. Il disco lo ascoltate e scaricate a questo link. Qui sotto un assaggino che si intitola Warpath.


Il duo salernitano Maybe I'm pubblica il suo terzo disco Bwa Kayiman, una roba così carica di ritmi neri e danze voodoo che non ci credi. L'album è uscito per Jestrai Records e qui sotto vi ascoltate Damballah Wedo.



I Klam anticipano il nuovo album con un brano dal titolo Depression Ridin' Cowboys, ve lo scaricate dal loro bandcamp cliccando qui. Per il resto del disco c'è ancora un poco da attendere.


Mark Zonda colpisce di nuovo nel segno, accompagnato stavolta dalla band Les Monochrome, con un romantico album di ricordi e fotogrammi in bianco e nero. Ci perdiamo tra hollywood e la provincia emiliana con questo pezzo tratto da Chansons Invisibles e dedicato ad Anna Karina.


lunedì 17 marzo 2014

Broscine appena sfornate: The Volume Setting Folder

Terzultimo lunedì di Marzo, i primi sentori di brezza primaverile sulla pelle e una lunga intervista che narra il percorso di The Volume Setting Folder, progetto ambient-drone-post-rock del veneto Filippo Bordigato. Parole esaustive sulla necessità di sperimentare, comunicare sensazioni ambientali e pensieri personali servendosi, solo e soltanto, di virtualità sonore. Buona lettura e buona settimana!

Il progetto The Volume Setting Folder nasce nel 2011, considerando il tuo rapporto con la chitarra, iniziata a suonare di 16 anni e, considerando anche la musica che ascoltavi e quella che ascolti adesso, la cartella del volume su che tonalità è impostata?
Si orienta mio malgrado su tonalità sempre varianti e variabili, poichè non posso che ammettere che tutto ciò che ascolto mi influenza, e ciò che ascolto è vario, pur rimanendo in categorie musicali classificabili da molti come "strane", di nicchia, senza dare connotati pomposi al termine. Vero è il fatto che una grossa fetta di ascolti ed influenze è arrivata con il post rock. Dall'altro lato non posso nemmeno escludere che nel 2009 ci sia stato un altro punto di svolta; quando ancora molti mi potevano considerare un "metalhead", l'aver acquistato alla libreria Feltrinelli di Padova la mia prima copia di "Wire" (magazine britannico di musica contemporanea sperimentale in ogni accezione) ha allargato immensamente i miei orizzonti. O ristretto, dipende dai punti di vista, certo. E questo solo perché i Sunn O))) vi comparivano sulla copertina, destavano in me grande curiosità all'epoca, poiché avevo scoperto quelle sonorità da poco. A quella rivista, di cui consiglierei l'abbonamento a chiunque, devo un'apertura di orizzonti cui magari pochi riescono ad accedere, e solo con studi accademici, artistici o di conservatorio.


Quanto ha influenzato musicalmente per The Volume Setting Folder il progetto precedente Dӧrt, collettivo di sei amici musicisti e artisti? Per la serie, se non ci fosse stato non sarei ciò che  sono?
È stata un'esperienza molto importante soprattutto per la tempistica, poiché è arrivata al momento giusto, personalmente parlando. Probabilmente aver perso quel treno non mi avrebbe portato a perseverare nel cercare la mia strada di espressione in musica più tardi. Come molti, quasi tutti qui in Italia purtroppo, io ho suonato canzoni di altri per anni. Il problema è staccarsi dall'appagamento immediato ma effimero che da suonare un successo già consolidato, e provare ad esprimersi originalmente. Da questo punto di vista il progetto dört ha catapultato tutti noi in qualcosa di nuovo, costruire musica propria. E penso che sia ancora valido per tutti noi sei del gruppo iniziale, ma in maniera particolare per me ed Enrico, il quale ora da Berlino dirige la sua netlabel Ekar, assieme a Rita, su corde diverse dalle mie ma sempre alla ricerca dell'originalità.

Tenendo conto della cura estetica  fruibile nel packaging e nell'artwork dei tuoi lavori, quanto è importante l'aspetto visivo, l'immagine della tua musica?
L'estetica è forse l'unico "valore" che un uditore esterno può trovare nella mia musica, poiché per quanto io mi sforzi di cercare un concetto di fondo per ogni album, ogni uscita, questo è valido per me ma non necessariamente per un altro fruitore. Attraverso l'estetica dei pacchetti fisici (o anche solo delle copertine per gli album unicamente digitali) cerco di concretizzare ciò che alla fine è solo la mia sensazione, la mia percezione di quella musica. Inoltre cercare di interpretare in maniera originale anche il confezionamento stesso dei miei CDr è sempre una sfida ed un compromesso tra gusto, materiali e budget molto limitato; proprio per questo preferisco lavorare molto con le mie mani piuttosto che far produrre i supporti in modi più convenzionali.


Le ispirazioni creative sono molteplici: letterarie, puramente visive ed esperienziali. Registrazioni e pubblicazioni di Ep o Lp sono assidue piuttosto che rare (non lo leggo come approccio negativo). Sembra tu sia perennemente ispirato e non abbia paura di palesare ciò che fai. Cosa ti spinge a produrre e poi avere il coraggio di far ascoltare ? Quanto di tutto ciò è improvvisato?
Molte volte ed ancora oggi, dopo tre anni, mettermi ad improvvisare nella mia camera (dove fondamentalmente nasce tutto) è essenziale ma non fondativo di un album. Giusto in questi giorni ho letto un'intervista (forse proprio a Tom Yorke ma non vorrei attribuirgli cose non dette) in cui si parlava del superamento del formato "album" come obbligata uscita musicale. A me invece serve ancora il formato, per poter dare una coerenza a ciò che ci metto dentro, si tratti di left-over come per Sketches from Afar o album che hanno un "concept" più tradizionale. La coerenza serve unicamente a me per avere il coraggio, la forza di presentarlo degnamente a chi dal 2011 mi segue e possibilmente anche a chi ascolta per la prima volta la mia musica. Produco molto perché lo faccio appena posso, registro qualsiasi cosa e metto da parte. L'elaborazione del "Leitmotiv" avviene a metà strada e solitamente per strampalate epifanie personali; mi permette di unire cose già fatte con qualcosa che elaboro successivamente, a partire dal concetto stesso.

Considerando il tuo rapporto con l'improvvisazione, quanto valore  possiede la fase di editing e quindi di montaggio e costruzione accurata colma di sfumature nel risultato finale?
Dagli inizi è aumentata esponenzialmente, è innegabile. Da una parte perché ho inevitabilmente approfondito la conoscenza degli strumenti che uso nella mia produzione. E poi perché ho trovato nella "stagionatura" delle mie registrazioni un elemento di sorpresa che mi stimola nella distanza temporale tra l'incisione (intendiamoci, è tutto su supporto digitale) ed il riascolto. Molte volte capita che qualcosa che inizialmente avevo scartato o lasciato a metà si mostri sotto tutt'altra luce dopo mesi, e torni ad innamorarmene. Altre volte dalla più lunga sessione non ricavo che noia mortale, e mi rendo conto che accade quando mi impongo a forza di registrare qualcosa di valido. Il meglio viene sempre quando percepisco la stranezza in un passaggio o un errore, qualcosa che mi intriga. In quei momenti non si può pensare "ok, me ne ricorderò" ma è vitale registrare l'immediatezza, come è accaduto per Stanza in Folder #02.



Una componente molto importante percepibile dall'orecchio e sulla propria pelle è l'aspetto ambientale. Elemento d'ispirazione e suggestione, potente e presente stimolatore sensoriale. Attraverso quali modalità e perché la natura s'impone nella tua musica?  Che valore le assegni?
Le stagioni mi influenzano enormemente, come anche i luoghi, ma la ciclicità del clima durante l'anno è pesantemente centrale. A volte quasi penalizzante. Lo scorso anno mi sono imposto dei trimestri di produzione forzata con il progetto Year II: a Dogma; per ogni trimestre la musica veniva prodotta seguendo regole auto imposte a fine settembre 2012. Il terzo semestre coincideva col periodo aprile-giugno, e vi avevo assegnato una produzione esclusivamente acustica, che prevedevo si sarebbe adattata bene con il mio mood primaverile. Di fatto però tutti ricordiamo come lo scorso anno la primavera non si sia praticamente vista, con un inverno durato fino a maggio, almeno qui in Veneto. Dopo la depressione iniziale mi sono comunque deciso a sperimentare con qualcosa di diverso rispetto alle melodie "post-folk" che avevo preventivato, ed il risultato è stato molto più consono all'intero progetto di quanto io avessi immaginato inizialmente, forse anche con un po' di faciloneria. 

Quanto influisce l'esperienza strumentale con la chitarra nell'approccio al digitale e ai field recordings? I due approcci richiedono un coinvolgimento fisico (inteso letteralmente come movimento corporeo nel suonare) emotivo differente, il primo più passionale,  il secondo, forse, più elucubrato. Che ne pensi?
Nell'ultimo anno sono diventato sempre più un assiduo frequentatore di blog specializzati in "tecnologia per musicisti", come a me piace chiamarla; un nerd dell'ultima tendenza tecnologica musicale, in sostanza. Mi sono risvegliato da questa fase solo da pochi mesi, perché stava assopendo mortalmente la mia produttività. Soprattutto, spendere il mio tempo libero per blog non mi portava a registrare alcunché. Credo che partire da alcune basi certe, come è lo strumento chitarra per me, sia fondamentale, e sia anche sempre rivoluzionabile, nel senso che i limiti dello strumento sono solo apparenti. L'aiuto di software o altra tecnologia, siano sintetizzatori o altri strumenti di genere, è per me importante se posso usarlo alla mia maniera, anzi specialmente se riesco a trovare una mia maniera di utilizzo. Troppe volte guardando dimostrazioni di prodotti musicali on-line ho pensato "ottimo, così questa cosa che mi piace posso farla anch'io": emulare diventa la morte per me. 


Soffermandosi sui fields recordings, sono in qualche modo annessi al tuo attaccamento alla natura, all'ambiente che ti circonda? Pensi che siano utili e necessari a trasmettere una realtà potenziata oppure possiedono un altro valore e significato?
I field recordings sono un elemento che uso quando voglio marcare alcune sensazioni, imporre una visione a chi ascolta il brano. Imporre anche un paesaggio sonoro, o anche solo un dettaglio sonoro. Per quanto abbia attrezzatura valida per registrare, nella maggior parte dei casi modifico il registrato distorcendolo e degradandolo per usarlo nella mia musica. È una pratica prettamente personale, che mi da sensazioni più intime.

Con questa domanda concludo altrimenti non mi fermo più. Hai altri progetti nella testa? Progetti futuri o solo qui e ora?
Per il momento non ho che questo progetto, ma le collaborazioni con altri musicisti affini ci sono, ci sono anche le sperimentazioni legate al nome M. Beckmann, e questo è tutto quanto voglio continuare ad elaborare ora. Non vedo una meta né una fine, al momento. La mia priorità vera è portare la musica fuori casa, dal vivo. Per ora la sto relegando alla fine degli studi universitari. L'Italia forse non è il paese col pubblico più voglioso di ascoltare musica Ambient o sonorità sperimentali (a meno che uno non sia già affermato), ma sarebbe bello trovare qualche palco, o anche solo una stanza con poche persone, dove poter condividere qualche ora di sonorità dilatate. 

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The Volume Settings Folder - Folder #01 - 2013

Rilasciato il 5 Dicembre Folder #1 è il primo di una serie di contenitori sonori in via di realizzazione da parte del padovano Filippo Bordigato che per questa release ha usato uno dei suoi tanti moniker, The Volume Settings Folder. Campionamenti e dolci improvvisazioni si intrecciano in questi primi sei pezzi sulla vita di mare, filo conduttore del primo Folder. Il disco è in free download dal Bandcamp dell'artista e lo si può acquistare in un pregiato packaging che potete vedere qui. Se siete incuriositi dalle influenze musicali del progetto qui c'è un bellissimo mix realizzato per  la netlabel Lost Children mentre qui potete dare un'occhiata alle sue sperimentazioni visive. Tutto il resto nei link in basso. Da navigare con Folder #01 in sottofondo.


The Volume Settings Folder
Folder #01
2013

Tracklist:
1. Steam
2. Carena
3. Whistling Fishermen
4. L'Armateur
5. Vogga
6. Pianino



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The Volume Settings Folder - Arborea Ospiza [Video]

Torniamo a parlare di Filippo Bordigato, compositore padovano dal cuore tedesco, che abbiamo conosciuto poco tempo fa con il nome The Volume Setting Folder, quando vi abbiamo fatto ascoltare il suo ultimo lavoro, Folder #01. Qui sotto invece accostiamo ai suoi soundscapes lo straniamento visivo di un video realizzato montando un film muto di inizio novecento, The Golden Beetle di Ferdinand Zecca, nel quale una donna libellula nasce dalle fiamme di mille fuochi artificiali. La release che contiene questo pezzo, Arborea Ospiza, è Ivan Hoe and Other Tales, pubblicata da Organic Industries con un packaging meraviglioso.

"Days became years. Years became days. Remembrance of a time spent trying to reach something, wich in the end reveals his familiar nature. A 'Camera' to sit in and watch the fire. 
Memoirs of an housemaid."


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