mercoledì 18 gennaio 2012

Internet goes on strike

Nel parlamento americano si chiama Stop Online Piracy Act (SOPA), mentre al senato è chiamato Protect IP Act (PIPA). Forse ne avete sentito parlare e avete pensato che non vi riguarda o forse non sapete di cosa siamo parlando. Si tratta di uno strumento di censura rapida di indirizzi sospettati di infrangere i termini di legge sul diritto d'autore che bloccherà siti esteri, multerà motori di ricerca nazionali che forniscono tale link, taglierà i contratti di advertising a tali siti. Uno strumento potentissimo in mano ai grandi magnati dell'intrattenimento che hanno all'incirca tutti la stessa apertura mentale riguardo alla distribuzione della cultura, dell'informazione e più in generale riguardo ad internet. Quel simpaticone di Murdoch, ad esempio, in una delle sue ultime sparate sull'argomento dice: "Google è leader in fatto di pirateria: distribuisce film gratuitamente e vende gli spazi pubblicitari costruiti intorno ad essi".
Il filmato qui sotto spiega alla perfezione gli effetti del provvedimento in discussione al senato americano, è in inglese ma confido farete questo sforzo. Gli effetti diretti non si limitano all'America e soprattutto la tacita accettazione spianerebbe la strada ad ogni altro provvedimento in questo campo da parte di altri stati.L'Italia non se ne è mai fatta scappare una, basti pensare al decreto Pisano (decaduto il primo gennaio duemilaundici) che per anni ha bloccato l'espansione della connettività wi-fi nel paese.



Quindi oggi in un certo modo anche noi scioperiamo spronandovi a documentarvi a riguardo o anche solo a pensare come sarebbe la vostra giornata senza Google, Soundcloud, Youtube o Facebook.

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