Chi sono i Gandhi's Gunn lo potere sentire con le vostre orecchiuccie sante (l'album è qui sotto), quindi vi risparmio una loro inutile biografia. Qui sotto potete trovare una signora intervista (e non certo per merito mio) a Maso. Musicista, proprietario di un negozio di dischi (Taxi Driver Store a Genova), di un'etichetta discografica (Taxi Driver Records), di una webzine (Taxi Driver) e di una invidiabilissima barba (Taxi Driver Beard?), non si può certo dire che il ragazzo sia uno che sta con le mani in mano.
Ciao ragazzi raccontateci qualcosa di voi, cosa fate nella vita? Come portate il pane in tavola?
Ciao!! Nella vita io (maso) ho un negozio di dischi, Gigi fa il centralinista in una hotline per donne sole, Scazzi il vigile del fuoco ed Enri il falegname. Messi assieme siamo come i Village People.
Ascoltate musica italiana? Comprate dischi? Quali sono gli ultimi che avete acquistato?
I nostri ascolti italiani sono prevalentemente legati alla scena "underground" heavy psych. Quindi band come Zippo, Midryasi, Acajou, Atomic Workers, Gum, Stoner Kebab, Devoggol, Morkobot, Ufomammut, Lento, Ojm. Di band in Italia ce ne sono tantissime e sicuramente godono di meno "hype" rispetto al gusto medio dei blogger e quindi rimangono un fenomeno racchiuso fra gli iniziati e non riescono ad andare oltre se non con grossa fatica. Per fortuna al di là delle alpi la scena italiana è vista con grande ammirazione, e ogni uscita accolta con grande entusiasmo.
Maso, vendi più musica straniera o italiana? Tra gli italiani chi vende di più? Hai un'idea del perché?
Ovviamente vendo decisamente più musica straniera. Per me è più facile e meno dispendioso procurarmi dischi esteri piuttosto che l'ultima novità in Italia. A parte i buoni rapporti con alcune etichette c'è tanta approssimazione una grossa mancanza di professionalità nelle uscite italiane. I distributori non fanno un gran favore all'industria del disco, così come gli uffici stampa. Per me in italia funziona meglio il totale do it yourself. Ma spesso la colpa è anche delle band che non hanno molta cultura su cosa succede intorno a loro.
Gli italiani che vendo di più sono Calibro35, la perfetta via di mezzo fra prodotto di massa e chicca per appassionati delle cose strane. Rimanendo più nel genere senza dubbio Ufomammut. Le loro uscite sono curate all'inverosimile. Poi direi Zu. Mi sembra che il perchè sia chiaro a tutti ...
Che ruolo pensi possano avere i music-blog o, più in generale, internet nella promozione dell'album?
Purtroppo è l'unico ruolo rimasto per far sapere che esisti. Purtroppo perchè spesso è più un raccoglitore di chiacchiere che di azione concreta e tende a soddisfare l'ego di chi ci scrive più che a fare un vero e proprio servizio. Internet oggi ha lo stesso valore del tape-trading negli anni 80 ma senza la vera passione che genera la fatica di trovare qualcosa. Se io stasera decidessi di diventare un esperto della scena di Canterbury domani ti snocciolerei nomi e cognomi e decine di ascolti dopo una notte insonne. Ciò non mi rende un ascoltatore di jazz-rock ma solo un collegamento ipertestuale in carne ed ossa. In pratica un uomo ridotto a pagina html. Che ciò sia meglio o peggio è questione di gusti.
Il peer to peer e il download non autorizzato in generale uccide la musica ed è il male assoluto? Quale è la tua opinione da musicista? E quella da da proprietario di un negozio?
Se uccidesse la musica probabilmente le major avrebbero cambiato modo di vendere già da 10 anni. Il peer-to-peer è solo un modo nuovo di fare promozione. Tanti blogger cadono nelle trappole da marketing virale, ma anche semplicemente fanno eco all'industria discografica senza nemmeno rendersene conto. Il blog è l'equivalente dello street team: ti sbatti per avere accesso al backstage quando hai solo in cambio degli inutili gadget. Curare un blog è un vero e proprio lavoro: devi essere sul pezzo prima di tutti, devi cercare di non prendere delle cantonate pazzesche, seguire i commenti, moderare e rispondere. E dietro a tutto ciò gli uffici stampa più scaltri se la ridono di gusto perchè te non hai niente di vantaggioso in cambio. Se non l'ego che cresce. Da dieci anni porto avanti la webzine Taxi Driver che nei suoi mille difetti cerca di essere qualcosa di più di un blog : una via di mezzo fra un'enciclopedia di genere e il consiglio ragionato. Come Gandhi's Gunn ci siamo appoggiati ai blog per pubblicizzare la nostra musica ma l'abbiamo fatto consapevolmente, senza che (ovviamente) nessuno ci rubasse il disco prima del tempo e facendo l'encoding ad una qualità per noi accettabile. Non aveva senso metterlo nel nostro sito perchè avrebbe perso il carattere promozionale. E poi tramite i blog siamo arrivati in ogni parte del mondo con recensioni in ogni lingua e fan che ci scrivono da ogni parte del mondo. Resta solo da convincerli a comprare l'album, ma per quello ci sono i live. Come negoziante trovo aberrante che nei vinili ci sia la card per scaricare l'album in mp3.
Come trovi la vita musicale a Genova? Si riesce a suonare "a sufficienza"?
La vita musicale a Genova è ricca. Per fortuna a livello underground dato che il maistream si appoggia a Genova per rubare un po' di soldi e poi scappare. Ci sono pochi locali ma sono ben sfruttati e comunque il pubblico interessato sarebbe sempre lo stesso. Manca la vera curiosità di far venire il pubblico indie al concerto stoner e viceversa anche solo per bersi una birra in compagnia ma anche la sana rivalità fa si che si possano fare sempre serate di generi vari di alta qualità. Soprattutto si guarda più a chi organizza piuttosto a cosa organizza. Vedo la situazione delle nuove band locali un po' smorta ma allo stesso tempo band che da anni suonano in città stanno iniziando ad ottenere consensi al di fuori dei confini cittadini. Si riesce a suonare a sufficienza? Al Checkmate sento più band locali che non vogliono suonare piuttosto che quelle che chiedono: "Ho la fidanzata" "Ho i turni" "Ho una cena" "Mi dai 200 euro?" "Non proviamo da settimane" le scuse più gettonate. Cavoli loro, rimarranno sempre in saletta. Il Checkmate non sarà il Madison Square Garden ma è un palco. E io un palco difficilmente lo rifiuterei.
E in generale come vedi la situazione in Italia? Tra booking, negozio, webzine e gruppo hai sicuramente una visione un po' più ampia della nostra...
In Italia è difficile suonare ma anche perchè a meno di non essere il Teatro degli Orrori la gente non ti viene a vedere. I locali non sono molti e pagano giusto il rimborso. Segno che l'interesse è poco. Della situazione italiana confesso di non avere un idea precisa perchè in ogni regione ho trovato le loro regole e i loro meccanismi. Posso solo dire che gli appassionati si nascondono nei posti più assurdi e spesso vengono lasciati soli. Proprio nelle città più particolari e improbabili abbiamo avuto l'accoglienza migliore in assoluto.
Quali sono i programmi dei Gandhi's Gunn per il futuro? La conquista dell'Europa? Della Kamchakta? Del mondo?
In primis i Territori Del Nord-Ovest!!! Inverno e primavera saremo sempre in tour in Italia, mentre prima o poi ci imbarcheremo in Europa puntando verso Germania, Repubblica Ceca e paesi dell'Est.
Ciao jumpers!!! scaricate e convidete ma fate girare anche i vinili, le vostre orecchie vi ringrazieranno!!!
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