lunedì 4 marzo 2013

Brioscine appena sfornate: Àlia

Questo lunedì incontriamo Àlia, talentuoso cantautore della provincia bergamasca, che ha da poco pubblicato il suo primo ep Aria: cinque brani di straordinaria intensità che si avvalgono della produzione artistica di Giuliano Dottori.


Ciao Alessandro, benvenuto alla nostra colazione! Raccontaci qualcosa di te. Da dove vieni, che cosa fai nella vita, come nasce il progetto Àlia?
Ciao a voi! grazie per l'invito. Mi chiamo Alessandro e vivo a pochi km da Bergamo. Non sono bergamasco doc. ho genitori meridionali e ho vissuto spostandomi nelle varie province lombarde. Ho vissuto anche in Germania per un po'. Sono responsabile acquisti in una azienda tedesca ed ho la passione per la musica. La routine mi ha spinto a crearmi un' identità "compatta" e non troppo ingombrante che ho chiamato Àlia dove cerco di far confluire tutti quei rivoli artistici che nascono nel cuore della notte.

Qual è il filo conduttore che lega i pezzi di Aria, se c’è? Com’è nato l’EP e in quanto tempo sono state scritte queste canzoni?
Ad un primo livello il filo conduttore è il mio amore per la poesia e per la sintesi. Oltre a ciò l'idea di creare degli spazi dove fosse possibile "respirare" sia nella musica che nelle parole. Penso che la parola venga troppo abusata al giorno d'oggi, anche nelle canzoni, sento come una forma di strangolamento, un "troppo" che azzera tutto il resto.
L'ep è nato scegliendo fra diversi pezzi scritti e includendone altri in corsa. Erri, Lana e Heym sono i più vecchi. Calathea e Eleonora sono nati in una giornata poco prima di iniziare le sessioni.


Parlaci della collaborazione con Giuliano Dottori. L’hai scelto o vi siete scelti? E com’è lavorare con lui?
Diciamo che io l'ho corteggiato per un po' ed infine ha ceduto. Ah! ah! No, semplicemente lui sapeva che a me sarebbe piaciuto lavorare con lui. Lo scorso settembre, dopo aver ascoltato dei demo, mi ha proposto un incontro "sondativo" e poi abbiamo proseguito per circa una decina di incontri. E' stato fatto tutto molto rapidamente. Lavorare con Giuliano Dottori è stato molto istruttivo. ho sempre amato di lui la sua capacità di essere molto espressivo con gli strumenti che suona. E' in grado di parlare con un semplice tocco di chitarra, una cosa che mi ricorda molto l'approccio di Prince.

C’è qualche altro musicista della scena indipendente con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
Ne apprezzo tanti, davvero. ma se dovessi fare qualcos'altro, sarebbe qualcosa di diverso da Aria, Magari qualcosa di più solare. Per quanto riguarda la produzione, mi è piaciuto molto il lavoro di Dj Mike sul disco di Diego Mancino. Poi mi piacerebbe fare un bel duetto con una donna, non so, Susanna Parigi oppure Patrizia Laquidara. Però mi son trovato talmente bene con Giuliano che, nel caso, chiederei di nuovo la sua disponibilità.

Perché la scelta del download gratuito?
Mi interessava far arrivare il progetto nel modo più rapido possibile. Essendo un anziano-emergente volevo bruciare le tappe, però, come ho già detto, la mia è una decisione piuttosto personale e non rappresenta la mia visione della fruibilità della musica tout court. La musica si deve comprare!


Si sente che Il tuo background musicale è molto vario. Pensi che qualche autore o musicista ti abbia influenzato in maniera particolare nella stesura di questi pezzi?
Sicuramente. Soprattutto il cantautorato femminile americano. C'è questa musicista di New York che si chiama Lori Carson che scrive cose molto "piccole" ma di un'intensità espressiva enorme. Ha vissuto un po' la fama negli anni '90 e poi è scomparsa. Ora pubblica on-line. Ecco lei è la cosa più vicina al mio approccio musicale. Altri due lavori che hanno influenzato la scrittura di Aria sono l'ultimo disco di Fiona Apple e soprattutto il lavoro "Feasting with Panthers" di Marc Almond e Michael Cashmore dei Current93.

Com’è il tuo percorso compositivo? Nascono prima i testi o le musiche?
Il testo è la base. Non essendo un virtuoso dello strumento, affido tutte le mie speranze alla solidità delle parole. Queste poi cercano il modo migliore per appoggiarsi sugli accordi. Ogni parola è calibrata. Ogni tanto devo scendere a compromessi ma sono disposto a sacrificare una melodia in favore di un verso.

Mi permetto di dire che il tuo disco con le sue citazioni letterarie, la sua raffinatezza stilistica, sembra poter essere apprezzato solo da un élite di persone, ti chiedi mai chi sia il tuo pubblico (potenziale e reale)?
Sì, ne sono sempre stato consapevole e per questo ritengo che se anche solo una canzone di Aria finisce in una playlist di una persona, raggiungo il mio obiettivo. Questo sta già accadendo. Nella maggior parte dei casi sono le ragazze a riconoscersi di più nelle canzoni dell'ep.


Si percepisce molta natura nelle atmosfere di Aria. Un disco da ascoltare in silenzio, mentre fuori tutti fanno casino e si agitano in maniera incontrollata. Che cosa significa per te scrivere canzoni? E’ un modo per non perdere la tua dimensione interiore nella vita reale?
Proprio così. La vita reale oggi come oggi, non è per niente facile. Come tutti combatto anche io le mie battaglie di tutti i giorni. Tanti lo fanno cantandole queste battaglie. Io non ci riesco. A fine giornata cambiare prospettiva, squarciare il velo per me è fondamentale. Questo me lo permettono le canzoni e le mie abituali passeggiate lungo il fiume.

Vuoi dirci qualcosa tuoi progetti futuri? Hai delle date in cui possiamo venire a sentirti?
Mi auguro di fare qualche apertura, con discrezione. Sabato scorso per esempio ho suonato al Solza Neverlab presso il circolo Tamburlano... e poi sto continuando a scrivere.

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