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venerdì 20 maggio 2016

Small Giant - Now We're Gone - 2013

Now We're Gone è il titolo del primo album di Small Giant incarnato in Simone Stefanini voce e chitarra dei Verily So. Questo progetto è un viaggio solitario e crogiolante nelle proprie ossessioni, un po' egoistico ma neanche troppo considerando le numerose collaborazioni che lo rendono ancor più magico. Ascolto intenso, soli 24 minuti, eppure fruttifera stazione orbitale di emozioni cangianti e atmosfere sonore fine anni Ottanta, inizio Novanta, perfette per quest'era in cui l'atemporalità sembra regnare sovrana. Gothic rock, synth pop, eletronic romantic, tutto calibrato brano dopo brano: We Were Fuckers con la sua elettronica da cameretta lascia spazio alla chitarra trascinante di The Night Apollo Died dispersa in The Other Me, pezzo composto, nientedimeno che da John Neff, chitarra dei BlueBob di David Lynch e reso etereo e perturbante dalla voce di Marialaura Specchia. Uao! Dopo Murakami arriva Divisi, unico e solo brano cantato in italiano dalla voce robotica di due innamorati che narrano del loro amore destinato a vagare nell'aria. Così tutto si conclude con i suoni emozionanti da finale di favola di Another Way To Die. Il testo di questa canzone dice: "your lie, it's just another way to die" -tradotto- "la tua  menzogna, è solo un altro modo di morire". Molto profondo, no? Ciliegina sulla torta, tanto per gradire, la bonus track cover di Neverending Story, a mio avviso quasi meglio dell'originale, perdutamente dreamy. Lo streaming è qui sotto. A voi l'ardua sentenza! (Maggio 2013)


Small Giant
Now We're Gone
2013
Fairy Sister

Tracklist:
1. We Were Fuckers
2. The Night Apollo Died
3. The Other Me
4. Murakami
5. Divisi
6. Another Way To Die



FBBandcamp ▼ Download

lunedì 6 maggio 2013

Brioscine appena sfornate: Small Giant

Questo lunedì facciamo due chiacchere con Simone Stefanini già voce e chitarra dei Verily So e ora alle prese con un progetto solista. Ci siamo fatti raccontare le influenze e i ricordi che si nascondo dietro al suo disco Now We're Gone. Ecco a voi!

Ciao Simone. Innanzitutto grazie per aver acconsentito a rispondere a queste poche domande. Sul tuo Bandcamp definisci il disco un "homemade melancholia concept album played with silly instruments and dance / non-dance tribute to the music I grew up with." Dagli M83 da cameretta di We Were Fuckers al chitarrismo di matrice Neil Young che accompagna il backbeat 80's sul finale di The Night Apollo Died, dal wall of sound di The Other Me al vocoder di Discovery-ana memoria di Divisi, il disco mi sembra ricco di riferimenti interessanti. Ti va di parlarmi della musica che hai ascoltato realizzandolo? Qual è esattamente "the music you grew up with"?
Ci siamo, hai individuato perfettamente un po' della musica che ho macinato negli ultimi anni. Now we're gone nasce come raccolta di canzoni a tema, una sorta di autobiografia della mia adolescenza musicale, fatta di improbabili synth ed assoli ineguagliabili, di voci robotiche e drum machines con tre suoni. Dalla colonna sonora di Rocky 4 fino a Twin Peaks (The other me tributa la musica dei film di David Lynch con un ospite speciale, John Neff, ingegnere del suono e collaboratore dello stesso Lynch, che ha suonato la chitarra nel pezzo, facendomi felice!).


Poi i Daft Punk, gli M83 e Trust, tra gli altri, hanno attualizzato certe sonorità, facendomi voglia di provarci. Dentro, inaspettatamente, ci è finito anche un bel po' di folk. La maggiore ispirazione, essendo questo un viaggio a ritroso nella memoria, sono comunque state le immagini. Io sono un consumatore seriale di film anni 80 ed ogni pezzo ha in sé quel tipo di comune denominatore, da We were fuckers, nella quale prendo spunto dalla mia esperienza per rendere omaggio a Stand by me o ai Goonies fino alla sigla finale, Neverending Story. Ma la musica con cui sono cresciuto non si limita a quella sintetica, il metal e il dark mi hanno tirato su fino alla maggiore età!


Non so come nei Verily So vi spartiate le responsabilità per quanto riguarda il songwriting ma immagino che tu scriva canzoni anche per quel progetto. Come stabilisci in fase di scrittura quale sarà un pezzo di Small Giant e quale invece svilupperai con la band?
Questo è semplice, quando penso ad una canzone, in testa mi si crea anche l'arrangiamento. Se ci sento più di tre strumenti, la tengo da parte per Small Giant. Anche se i nuovi pezzi Verily So sono molto più pieni di un tempo ed alcuni sfiorano l'elettronica, che poi è la passione non troppo segreta di tutti e tre, la componente suonata è la conditio sine qua non. Con i VS scriviamo canzoni che possano essere portate live in trio. Con Small Giant mi sbizzarrisco a fare un po' quello che mi pare!



"Coming home was never easy". Nei testi del disco ci sono riferimenti autobiografici? Ti va di condividere con noi la storia dietro questa bella punchline (se ce n'è una)?
Dietro questa frase c'è un passato ed un presente. Io faccio parte della generazione dei ragazzini cresciuti a giocare per strada e quando l'ora giungeva, tornare a casa non era mai semplice. Sembrava finisse tutto. Nel presente invece, vivo a cavallo tra la Toscana e Torino, sono un pendolare per amore ed ogni volta che mi sposto lascio inevitabilmente qualcosa, dagli affetti alle cose pratiche. Decisamente tornare a casa non è mai semplice. Concludo dandoti la notizia che presto Now we're gone sarà pubblicato in distribuzione digitale su tutte le piattaforme conosciute ed in free download per la V4V Records in collaborazione con Fairy Sister. Quindi non avete scuse!

RecensioneFBBandcamp

giovedì 18 ottobre 2012

Ishaq - Inner City - 2012 [Streaming]

Ishaq è un galeone volante che neanche nei suoi più strani incubi Gulliver poteva partorire, maestoso come il sound che lo trasporta. Sinistri scricchiolii accompagnano il primo ascolto di The Ship ma la nave è salpata e nel suo viaggio non incontra nessuna secca, il disco scorre piacevolissimo come su di un mare d'olio. Inner City è il professionalissimo esordio del progetto musicale del trevigiano Isacco Zanon affiancato, in questo come in precedenti progetti, da uno stuolo di ottimi musicisti come Filippo Pietrobon (voce), Simone Zanon (chitarra), Roberto Bordin (basso) e Jacopo Castellano (tastiere), il tutto impreziosito dal meraviglioso suono del violino di Lorenza Banon. 
Il sound di Ishaq contiene visibili segni dell'ispirazione tratta dal miglior post-rock internazionale fuso con melodie più pop, cori che si ripetono all'infinito nella mia testa e di cui non riesco a liberarmi. Tutti questi elementi si mantengono in un equilibrio perfetto che dà alle tradici canzoni di Inner City un magnetismo fuori dal comune, un'emotività molto forte a cui ci si affeziona istantaneamente. Il disco uscirà il 17 Dicembre con un curatissimo packaging in sole 200 copie, il pre-order è già partito. Per non rimanere a bocca asciutta ho già prenotato la mia copia. Tutti i link in fondo. Non fate i fessi.



Ishaq
Inner City
2012

Tracklist:
1. The ship
2. My September
3. Thanks
4. Here not Alone
5. Watching from Hovel
6. Better choice
7. Depuration
8. A secret Story
9. Without boundaries
10. Destroying zionism
11. She's sleeping
12. All is God
13. Inner City



Sito ufficialeFBTW
SoundcloudPre-order

giovedì 13 ottobre 2011

Murnau - Drone EP [Streaming]

Dopo il loro "L'Angelo Memore", tornano i Murnau con uno splendido e delicato EP, sei tracce strumentali morbide ed evanescenti, nel puro stile shoegaze-drone che tanto ci garba. Nessuna traccia superflua, ognuna racchiude un pezzo di quella malinconia imprescindibile da questo genere di musica. Provare per credere.


















Murnau
Drone EP1
2011
Autoprodotto

Tracklist:
1. Harlan
2. Gulav
3. Tear
4. Drop
5. Melancolia
6. Hope


FBBandcamp

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