Questa settimana vi portiamo in umbria patria dei norcini, dei tartufi e dei Party Favors. Quattro giovanotti alle prese con il loro primo spettacolare album che ci proponiamo di farvi sentire al più presto. Intanto vi diamo in pasto tre tracce messe in streaming in "esclusiva" per Breakfast Jumpers.
Ciao ragazzi raccontateci qualcosa di voi, cosa fate nella vita? quando avete cominciato a suonare assieme?
Luca è un libero professionista (ma non troppo), Andrea lavora nel sociale (e lavora davvero), Alessandro è un fonico magazziniere e Francesco uno studente (e studia davvero). Abbiamo iniziato a suonare in tre nei primi mesi del 2008; il quarto elemento si è aggiunto circa un anno dopo.
Com'è il panorama musicale nella vostra Perugia? Leggo che avete suonato spesso in Umbria, com'è la vostra esperienza da questo punto di vista?
In breve: deep south & little mustache....Per esteso: pressochè collinare con massicci sporadici tra cui noi :)
Della zona apprezziamo molto i PCP (Progetto Ciuco Paglia) ma l'impressione generale è che gli addetti ai lavori umbri non siano mai stati in grado di produrre e promuovere prodotti musicali in maniera professionale: la nostra avventura con l'Urban Recording Studio promette comunque molto bene.
La terra che ci ospita offre principalmente due tipi di locali: quelli storici, ormai leggendari, ed i club nati di recente, pensati principalmente per la musica live; abbiamo avuto la fortuna di suonare in entrambi, apprezzando l'atmosfera degli uni e la dotazione tecnica degli altri.
Della zona apprezziamo molto i PCP (Progetto Ciuco Paglia) ma l'impressione generale è che gli addetti ai lavori umbri non siano mai stati in grado di produrre e promuovere prodotti musicali in maniera professionale: la nostra avventura con l'Urban Recording Studio promette comunque molto bene.
La terra che ci ospita offre principalmente due tipi di locali: quelli storici, ormai leggendari, ed i club nati di recente, pensati principalmente per la musica live; abbiamo avuto la fortuna di suonare in entrambi, apprezzando l'atmosfera degli uni e la dotazione tecnica degli altri.
Ascoltate musica italiana? Comprate dischi? Quali sono gli ultimi tre che avete acquistato?
Godiamo con fervore...del panorama musicale indie italiano; un buon disco fatto da connazionali ha senz'altro per noi un valore aggiunto...negli ultimi anni ci hanno quasi fatto commuovere progetti come Giardini di Mirò, Settlefish e Yuppie Flu. In generale ascoltiamo tanto, ma acquistiamo poco...in compenso abbiamo piccoli nasi. Luca compra solo il White Album, Andrea sfinisce dischi originali dei Verdena, Ale non si rifornisce dai
Limp Bizkit (attriti) e Francesco scarica muli.
Limp Bizkit (attriti) e Francesco scarica muli.
Quali direste essere le vostre "influenze"? Come vi "taggereste"? Cosa racconta la vostra musica?
Le influenze sono tante, milioni di milioni e spaziano dal britpop (Oasis, Blur, The Stone Roses, The Verve) all'indietronica (The Notwist, The Postal Service, Electric President, Styrofoam) passando per vari Friendly Fires, Late of the Pier, Foals, Metronomy, Hercules and Love Affair e tanto passato che non è passato.
Il nostro è un pop-tronico; nelle dieci tracce del disco in uscita viene raccontato un particolare momento di vita, quello tra il vortice dell'incoscienza ed i primi segni della consapevolezza, il tutto a sfondo fortemente autobiografico e condito con la giusta dose di ironia.
Il nostro è un pop-tronico; nelle dieci tracce del disco in uscita viene raccontato un particolare momento di vita, quello tra il vortice dell'incoscienza ed i primi segni della consapevolezza, il tutto a sfondo fortemente autobiografico e condito con la giusta dose di ironia.
Lo studio che ha prodotto il vostro album, l'Urban Studio Recordings di perugia, mi sembra un progetto molto interessante, ci passano molti gruppi? Come avete incrociato le vostre strade? O meglio, come è nato The Last Slice of Cake?
L'Urban Recording Studio è dotato di valide figure professionali e di una strumentazione importante. La clientela si sta notevolmente ampliando nel corso degli anni. Per quanto ci riguarda tutto è nato nell'autunno 2008, durante la registrazione del primo demo “Waiting to spin the bottle”; il lavoro ha positivamente colpito Diego Radicati, presidente dell'Urban, il quale ci ha proposto un rapporto contrattuale volto alla produzione/promozione del primo disco battezzato “The last slice of cake”.
Che ruolo pensate possano avere nella promozione dell'album i music-blog o, più in generale, internet?
Internet, i relativi m-blogs e social networks, pur rappresentando un semplice strumento dipendente come tutti gli altri dalle modalità di approccio e dai fini di chi ne fa uso, offre indubbiamente orizzonti innovativi in merito alla diffusione e alla fruizione dei contenuti. In un contesto indipendente, il ruolo di chi propaga la propria musica in rete è senz'altro facilitato dal notevole livello di indicizzazione dei settori specifici afferenti alla cultura di riferimento; la logica dei “tag”, ad esempio, permette di instaurare legami fiduciari tra chi pubblica e chi fruisce. Il nostro obiettivo, in estrema sintesi, è quello di utilizzare questo canale in maniera creativa, per dar vita e mantenere caldi i rapporti aldilà dei limiti fisici.
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