La macchina infernale che porta il nome di Mombu sembra proprio non conoscere battute d’arresto. Secondo capitolo dopo la prova omonima – il recente Zombi non è altro che la versione rimasterizzata dell’esordio della ditta Mai e Zitarelli – Niger esaspera e amplifica la proposta del duo romano, raggiungendo livelli di distruzione sonora inauditi. Un ritorno alle radici il loro, un viaggio nella distese della grande Madre Africa, nei suoi suoni ancestrali, percussivi che vengono per l’occasione attualizzati e mischiati con il drone, il grind e il free-jazz di scuola nuovaiorchese. Sette tracce tanto figlie del sacerdote massimo dell’afrobeat Fela Kuti quanto dell’occhialuto Zorn, che vedono la partecipazione di Marco “Cinghio” Mastrobuono alle chitarre in Mighty Mombu e di Mbar Ndiaye – già presente in sede live nella versione allargata di Mombu - alle percussioni e alla voce in Carmen Patrios: metal e tradizione africana che si incontrano in un territorio definito dagli stessi protagonisti afro-grind. Mai definizione fu più azzeccata. Episodio ispiratissimo, Niger mostra una band forte e con le idee chiare ma soprattutto è la cartina tornasole di una scena, quella avant italiana, che gode di uno stato di salute invidiabilissimo.
Mombu
Niger
2013
Subsound Records
Tracklist:
1. Niger
2. 667 A Step Ahead Of The Devil
3. Adya Houn' to
4. Mighty Mombu
5. Carmen Patrios
6. Seketet
7. The Devourer Of Millions
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