La memoria e il ricordo sono due cose differenti: la prima ha a che vedere con la mente e la lucidità dei pensieri ragionati, mentre l'altro è un fatto di cuore e istintualità più o meno inconscia. Anarchia cordis significa in latino "anarchia del cuore" (il "cor, cordis" del ricordo di cui sopra, per l'appunto), è il primo disco solista di Diego Nota (fino all'anno scorso nei laziali Ultimavera), ed è un caos ricreativo di flashback nostalgici e insofferenze del presente/passato prossimo che riaffiorano, si intrecciano e vanno su e giù come treni che partono e tornano dalla guerra (vedi Rupestre). La fanno da padrone il timbro cristallino di Nota, gli aromi agresti dell'infanzia che si scazzottano col grigiore puzzolente della metropoli dei sogni infranti (Cosmonauta), le melodie catchy ed energiche che restano impresse e obbligano a farsi cantare e ricantare all'infinito, e prima ancora l'agrodolce della disillusione che – evviva! - non si butta in aceto e cinismo ma preferisce intonarsi all'autoironia invece che all'autoflagellazione, al sorriso sornione piuttosto che alla resa. Nota riesce a concedere spazio persino a tenerezza, mamme e spose (Radio silenzio), e senza scadere nel melenso.
L'album è disponibile interamente in download: approfittate perché ne vale la proverbiale pena.
Diego Nota
Anarchia cordis
2013
Tracklist:
1. Anarchia cordis
2. Rupestre
3. Cosmonauta
4. Per un pugno di domeniche
5. Radio silenzio
6. Antropoteca
7. Canzone per i nostri sei piedi
8. Scene della vita di provincia
9. San Pietro Calamitato
10. Polvere di rospo
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