Da uno che si fa chiamare Alvaro Van Houten (dal connubio sfingesco di "Pierino Commedia Sexy" Vitali + Milhouse, l'amichetto occhialuto e ingenuotto di Bart Simpson) ci si aspetterebbe, a rigor di logica, un ibrido di paccottiglia pecoreccia e demenziale. In realtà, lo pseudonimo che si è scelto Gianluca Torelli è in larga parte fuorviante, e Gli Altri Tempi è un'altra cosa. Sebbene sia palpabile una sorta di inclinazione autoironica/autoflagellante in grado di strappare – a tratti, o meglio ancora: a brandelli – un sorriso (amarognolo), ciò che domina questa piccola gemma DIY è una costante di tensione iperriflessiva. Gli Altri Tempi sono tutti i tempi altri che non appartengono, non appartengono più, non ci apparterranno mai neanche a concentrarci fortissimamente con tutti i crismi: i tempi passati da "nostalgia canaglia", quelli futuri da incertezza castrante, quelli presenti frustranti e inafferrabili. È il disco giusto per chi detesta i fronzoli, per si ritrova spesso e volentieri a indugiare con sincerità di cuore sui noccioli delle questioni ridotte all'osso, a inciamparci sopra e finire silenziosamente a ridersi addosso con le terga per terra.
Gianluca Torelli a.k.a. Alvaro Van Houten
Gli Altri Tempi
2014
Tracklist:
1. Ansia da prestazione
2. Lo spacciatore di profumi
3. F.R.E.D.
4. Perturbare le coscienze
5. Pozzo di scienza
6. Specchietto per le anime
7. El Grinta
8. L.L. (Love Song)
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