Le stagioni influiscono su tutto ciò che è vita e al loro mutare anch’esso cambia aspetto. Colori e odori diversi, sensazioni e angolazioni diverse. Millanta sfaccettature di un’unica realtà. È Inverno. Fuori fa freddo. Fuori piove. Fuori non siamo in città. Fuori siamo al mare. Paesaggio spoglio, e insofferente, e solo. Cielo grigio, acqua che riflette il tutto come uno specchio, terra povera. Le onde si muovono al ritmo morbido, liscio, di batteria, e i gabbiani cantano parole quasi sussurrate al vento. Chi? Oslo Tapes, nuovo progetto di Marco Campitelli (DeAmbula Records e The Marigold), prodotto e suonato da Amaury Cambuzat degli Ulan Bator, con l’intervento di musicisti come Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Gioele Valenti (Herself). Che cosa? Elogio, primo estratto da Oslo Tapes (un cuore in pasto a pesci con teste di cane). Quando? A Marzo. Come? Senza Primavera.
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