Questa settimana il cappuccino lo prendiamo in montagna per conoscere più da vicino un realtà emergente promettentissima, la Vaggimal Records. A voi.
Domande mistiche. Chi siete, cosa fate, da dove venite e dove andate?
Siamo un gruppo di giovanissimi amanti della vita di montagna di ogni tempo e delle sue atmosfere magiche. Studiamo e lavoriamo cose che non c’entrano direttamente con l’etichetta, ma che poi alla fine c’entrano sempre. C’è chi studia arte in una città atemporale su un isola, chi fa marketing giù in pianura e chi registra Max Pezzali nella capitale della moda. Siamo amici dall’infanzia e abbiamo condiviso tante avventure extra-musicali. Poi quando stava per finire la pubertà ci siamo accorti che un elemento che ci aveva accompagnato per tutti quegli anni era un certo tipo di musica. Abbiamo dunque preso le nostre passioni per uno specifico modo di vivere e per un preciso immaginario e le abbiamo fuse assieme a quello che suonavamo e quello che volevamo venisse suonato. Poi è stato tutto messo dentro la nostra meravigliosa casa di montagna ed è uscita la Vaggimal Records.
Come nasce l'idea di "aprire" la Vaggimal Records? Viste le precedenti uscite è evidente che l'aria buona fa bene anche ai dischi! Come si fanno i dischi in montagna?
L’idea di “aprire” la Vaggimal Records ha coinciso con la pubblicazione del primo ep dei Klein Blue, “fertilizzafrasi”, nel settembre 2009. Li conoscevamo da quando avevano cominciato a suonare e abbiamo colto l’occasione per “nascere” discograficamente assieme a loro. Essendo un disco registrato in analogico e in parte quassù da noi conteneva abbastanza elementi per inaugurare lo spirito “Vaggimal” al meglio. Per essere stato un esordio sia per loro che per noi è andato benissimo. Ci ha dato un sacco di soddisfazioni e ci ha fatto conoscere molto in giro. È incredibile che per quanto sia uscito ormai due anni fa e loro non suonino in giro da molti mesi tuttora continuiamo a vendere sempre qualche copia. Questo grazie anche a voi, che ne avete parlato lo scorso gennaio! Le band in generale sono della nostra zona, Verona e provincia. Naturalmente se ci si conosce di persona è più facile, si fa prima perché ci si fida. Così è successo con tutti i gruppi con cui abbiamo e stiamo lavorando. Il “fare dischi in montagna” poi può voler dire varie cose. Nel caso degli Spagetti loro se lo sono registrati con Suri dei My Awesome Mixtape e un loro amico ne ha curato il design, quindi la nostra mansione è stata solo di supervisione. Tuttavia le loro scelte musicali e stilistiche hanno incontrato perfettamente il nostro gusto quindi rimane un’uscita “Vaggimal” al 100%. L’ultimo disco dei C+C=Maxigross invece è stato il nostro primo lavoro di cui abbiamo curato l’intera produzione dall’inizio alla fine. Loro sono proprio della zona di Vaggimal. Lo abbiamo registrato noi nella nostra casa-studio, abbiamo pensato alla grafica, ai video, alle foto e a tutto il resto. Questo è veramente un disco prodotto interamente in Lessinia! A parte il mastering che è stato fatto a Chicago da uno che lavora con tanta bella ggente (Carl Saff, ha curato i dischi della Sub Pop, Touch& Go, Kill Rock Stars, Jagjaguwar ma anche gruppi italiani come A ClassicEducation).
Ci voleva un tocco internazionale al disco! A noi piacciono le creazioni genuine che possono nascere in una nottata passata a fianco di un ruscello come possono provenire dai rapporti che instauriamo con persone che condividono con noi la voglia di fare qualcosa di vivo. Per noi registrare un disco in una casa di montagna è un valore aggiunto alla musica, che rende il suono, il significato e dunque il lavoro finale, unico.
In che maniera ha partecipato Colas & 42Records?
Con Emiliano il rapporto è iniziato grazie agli Spagetti Bolonnaise. Olli (Oliviero Farneti, già nei Fake P, sempre su 42Records) ci contattò a settembre 2010, quando avevano appena formato gli Spagetti. Noi li abbiamo seguiti sin da subito, quando il disco non era ancora stato registrato. Poi quando il disco era pronto Olli e Mancho (Andrea Mancin, che anche lui con i My Awesome Mixtape incide per la 42) hanno contattato Emiliano e lui ha detto “SI!”. Mesi dopo quando abbiamo avuto pronto il master dei C+C=Maxigross glielo abbiamo fatto sentire e anche li la risposta è stata positiva.
Come funziona invece l'attività di booking? Spingersi fuori dai confini regionali è difficile?
Le date, come per tutti, sono un tasto dolente. Si sabene e purtroppo, e per ora c’è ben poco da fare. Ci sono 3-4 booking indipendenti grandi che funzionano bene mentre il resto sono piccole realtà che come noi che possono al massimo mandare mail e usare il telefono a gettoni. A causa della sovrabbondanza di offerta che aumenta di ora in ora (da quando ho scritto queste cose a quando saranno pubblicate saranno uscite almeno 5 nuove band, ma è colpa anche nostra per carità!) solo con le conoscenze personali si arriva ai locali, perché nessuno legge più le mail di sconosciuti! Quindi noi fuori dai confini regionali facciamo fatica, per fortuna che gli Spagetti hanno tante conoscenze! Inutile dire che l’offerta musicale dev’essere sempre più particolare e di spessore. Un’altra soluzione al trovare date è crearsele. Da ormai due anni collaboriamo con la splendida Casetta Lou Fai, sede in collina di un sacco di bellissimi concerti, e da un po’ di mesi abbiamo aperto con degli amici l’Atelier Discreto, un piccolissimo centro culturale dove si svolgono molte iniziative ed un aperitivo musicale acustico. Questo sempre a Verona, dove non è che ci siano molto in questo ambito.
Cosa avete in serbo per il futuro? Che dischi scenderanno dalla montagna?
Stiamo lavorando all’ep di esordio ufficiale (dopo molte uscite autoprodotte super low-fi) di una band (sempre) veronese promettentissima. Si chiamano Gjea And The HolyGhost e sono un trio che fino a qualche mese fa cantava in inglese e faceva un alt-folk già decisamente notevole, soprattutto per la loro giovanissima età! Adesso cantano in italiano e hanno acquisito ancora più spessore. Siamo molto fiduciosi in loro perché usare l’italiano in maniera intelligente assieme ad un sound internazionale per noi è veramente il massimo. Inoltre con loro sperimenteremo nuovi meccanismi promozionali e nuovi supporti musicali quindi siamo molto eccitati.
L’altro faticoso lavoro è il primo Lp dei Klein Blue, che sarà anche il nostro primo Lp, dopo tutti questi ep! Anche qui abbiamo seguito tutta la produzione e verrà fuori un signor album speriamo! I Klein Bluec’hanno messo dentro di tutto: electro pop, quartetti d’archi, folk psichedelico e come sempre pop naif! Però sono maturati, altro che. E con una nuova formazione ripartiranno alla conquista dell’italian-pop.
Le vostre uscite sono profondamente curate e di conseguenza anche più distanziate nel tempo. Trovate che la distribuzione online anche non a pagamento (come per il disco qui sotto) possa funzionare per diffondere la musica vaggimal? Internet è un gigantesco mondo in feroce movimento, come cercate di farvi spazio?
Guarda, noi siamo sicuramente troppo lenti perché siamo in pochi e cerchiamo di fare tutto al meglio. 2 anni per lavorare ad un Ep come quello dei C+C è scandaloso e sempre due anni per l’Lp dei Klein Blue è solo un po’ meno scandaloso! Tuttavia la nostra regola principale è spendere il meno possibile ma fare tutto come se avessimo dei budget medio-alti, quindi dobbiamo solo ottimizzare i tempi, ma i mezzi rimangono gli stessi. Diciamo che per noi fare delle uscite gratuite come queste con 42Records ci porta solo che pubblicità, anzi, diciamo pure che ci fa guadagnare qualcosa in più che fare solamente uscite a pagamento. Ai concerti riusciamo sempre a vendere un po’ di copie e i feticisti dei dischi li ordinano comunque i nostri dischi! Internet con noi non è feroce, è semplicemente un po’ un calderone, dove noi, con la nostra offerta rustica ma genuina cerchiamo di far capire che la qualità può sempre venire a galla!
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