giovedì 31 ottobre 2013

Riassunto di Ottobre

Anche Ottobre è stato un mese bello pienotto, quindi per facilitare l'ascolto a voi che siete inguaribilmente pigri, che vi svegliate tardi per elemosinare un minuto in più di sonno al mattino e che di fretta andate a lezione o a lavoro saltando la colazione ecco il riassunto di fine mese.

Glasgow è il pezzo che apre Undici/Dodici dei milanesi Øjne che urlano come dei forsennati di ricordi e magone. il disco è uscito il 22 Settembre e lo trovate sul loro Bandcamp. Qui ho scritto due righe e ci sono dei link che magari vi servono.


Tanto per non far urlare gli Øjne da soli qui c'è anche il disco nuovo degli Ecole Du Ciel uscito il 15 di Ottobre in cassetta per la label di Chicago Already Dead Tapes. Qui c'è il bandcamp dove ascoltarvi tutto Heartbeat War Drum.


Darkwave dissolta in un suadente suono di sax mentre una voce maschile quasi sussurrante racconta il suo sentire. Questo è The Forms, ultima traccia di Numeri e Figure dei Der Noir. Ecco come chiudere pian piano gli occhi e ritrovarsi sotto il cielo in prevalenza parzialmente nuvoloso di novembre. Nel caso decidiate di svegliarvi, qui trovate la nostra recensione. (Mariateresa)


Un tappeto di loop mentali e un caleidoscopico ritmico di infiorescenze elettroniche tetre e misteriose. Poco più di tre minuti per un brano che raggiunge vertici di assoluto coinvolgimento emotivo. Kepler è un torrente in piena. I Dropp sanno bene come ottenere l'effetto voluto e New Paris Ep merita senza dubbio più di un ascolto. Trovate la nostra recensione qui! (Mara)


Quando non hai peli sulla lingua. Quando il nome di una persona parla da sé, e non c'è bisogno di aggiungere altro: si tratta di Donne (Du, du, du), ovvero Il modo sbagliato di essere donna (ma quello giusto di fare Musica), brano che apre Amatoriale Italia dei Luminal. Ragazzi che pezzo, l'ho ascoltato non so quante volte. Diretto e conciso, il messaggio non può non arrivare che alla velocità della luce con un ritmo che ti entra nella testa e non ti esce più. E poi il basso di Alessandra è b e l l i s s i m o (sì, ho un debole per il suo basso). Fate un salto nel sincero mondo reale e musicale dei Luminal e non ve ne pentirete. Qui trovate la nostra intervista alla band mentre qui c'è la recensione del disco. (Elena)


Sono tornati anche gli Hyaena Reading con un disco nuovo e bellissimo e mezzo in italiano e mezzo in francese introdotto in primavera dall'Ep Des​-​illusions, entrambi rilasciati in Creative Commons tramite Sub Terra. Questa qui sotto è la title track del disco, Europa, e qui c'è la nostra recensione.


Infine non potete sorvolare su questo bellissimo disco dei The Clothes, jangle pop velocissimo e frenetico condensato in sette tracce. Loro sono in due e vengono da Macerata mentre il disco si intitola Fairy Lights Dress e lo trovate qui, con tanto di recensione, streaming e download.


mercoledì 30 ottobre 2013

Big Charlie - On My Shoulders


I Big Charlie si preparano a rilasciare il loro nuovo album questo Novembre. Il disco del duo elettronico barese composto da Matteo De Ruggieri e Stefano Milella si intitolerà Knives Party e uscirà per la Snowy Peach, esattamente come i precedenti. Se ve li siete persi qui c'è Too Little, Too Late, il loro precedente disco, che è sempre un gran bell'ascoltare. Qui sotto invece il primo singolo del nuovo disco, On My Shoulders.



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Losburla - I Masochisti - 2013 [Streaming]

Il re è nudo!, Losburla ride sotto i baffi, gli dà una pacca sulla spalla e gli passa in rassegna le smagliature e i foruncoli - impietosamente.
Roberto Sburlati, i retroscena del microcosmo arrangiato della fantomatica Scena Indipendente Italiana li conosce a fondo, e il suo esordio è un meta-disco che riflette amaramente con lucidità sugli aspetti imbarazzanti e tragicomici della questione. L'immaginario de I Masochisti si popola di esemplari umani che fanno un po' tenerezza, un po' disgusto e un po' pena sincera, della serie: anziani genitori obbligati a investire i soldi della liquidazione in album registrati in cameretta da prole fancazzista sulla trentina con turbe di protagonismo spinto; giovani entusiasti che si buttano a pesce nel “mondo della musica” per fare qualcosa di fico/creativo e finiscono nella rete frustrante del volontariato a rimborso spese nullo e preparazione zero; e insomma gente che oggettivamente si fa del male da sé ma che non può farne a meno. Chi non risica non rosica, dopotutto.
Bel disco, che messa così significa tutto e niente. Potrei dire molto di più, ma la cosa più giusta da fare è cliccare più giù sul player e ascoltarsi questa secchiata d'acqua gelata. Io me la merito, e magari pure voi.


Losburla
I Masochisti
2013
Libellula Music

Tracklist:
1. L'imbucato
2. Dilettanti (San Salvario Salva)
3. Regionale Al-To
4. Amaro
5. Il mio processo di beatificazione
6. Letteratura
7. Moderno
8. Rossetto
9. Senti questo cane come abbaia
10. I Masochisti


Recensione (Shiver Webzine) ▲ FB
Bandcamp

martedì 29 ottobre 2013

This Is NOT A Love Song - Comp. 01 - 2013

TINALS è This Is NOT A Love Song, un bellissimo progetto dallo stesso titolo della canzone dei P.I.L. presentato in questi giorni al Lucca Comics. Si tratta di un dialogo animoso tra illustrazione, grafica e musica distribuito solo e soltanto su mitica e nostalgica musicassetta prodotto da New Monkey e To Lose La Track. Ciascuno dei 25 nastri magnetici contiene una canzone d'amore del passato remoto o recente, la stessa poi viene raccontata per immagini da un illustratore, che volente o nolente, ne altera in qualche modo il significato potenziandola con la propria ispirazione, conscia o inconscia che sia. A questi gioiellini da collezionisti, che comprerei tutti, si aggiungono delle compilation, pure queste su nastro ma anche in streaming e in free download, di cover di canzoni sempre più o meno d'amore reinterpretate da alcune delle band del sottobosco musicale italiano. Qui sotto potete ascoltare Comp.01. Ecco come far tutti contenti. Enjoy!


This Is NOT A Love Song
Comp. 01
2013
To Lose La Track / New Monkey Press Records

Tracklist:
1. Chambers - This is not a love song (P.I.L.)
2. Mountak - Toxic (Britney Spears)
3. Girless & The Orphan - Accident Prone (Jawbreaker)
4. Manetti - Playgroundlove (Air)
5. L'Amo - There is a light that never goes out (The Smiths)
6. Culture Wars - Don't Want to Know If You Are Lonely (Hasker Du)
7. Cosmetic - Drain You (Nirvana)
8. Do Nascimento - I fanti non piangono/ Boys Don't Cry (The Cure)
9. Pop_X + Calcutta - Je t'Aime ... Moi Non Plus (Jane Birkin & Serge Gainsburg)
10. Youarehere - Videotape (Radiohead)
11. Jester At Work - Apple Bed (Sparklehorse)
12. VRCVS - Fade Into you (Mazzy Star)


Sito ufficialeFB
Bandcamp

Maybe Happy - Beat Even - 2013

I Maybe Happy sono attivi dal 2009 e hanno alle loro spalle un bellissimo esordio intitolato Until 7:00 uscito nel 2010 per Upupa Produzioni e Fooltribe, proprio come questo nuovo gioiellino di elettronica e nebbia emiliana che ti riempie la giornata e spolvera la memoria. Il duo composto da Marco Mattioli e Mirco Chiavelli nel 2012 diventa un trio con l'aggiunta di Cristian Brandan alla batteria e da questa unione nasce Beat Even, registrato all'Igloo Audio Factory tra Agosto e Settembre 2013 e composto da otto meravigliose e dolcissime canzoni autunnali che profumano di campi bagnati, di indietronica anni zero, di maglioni appena tirati fuori dall'armadio. Scaricate come se non ci fosse domani.


Maybe Happy
Beat Even
2013
Upupa Produzioni / Fooltribe

Tracklist:
1. Morning
2. Breath Coughs
3. Difference
4. Dog
5. So Far So Wrong
6. Uncertain Way
7. Walk and Come and Go
8. Slow



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Schonwald - Treasure [Video]

Novità. Buone novità. I nostri Schonwald se ne escono con Treasure, nuovo pezzo con tanto di video, cornice di un'atmosfera cosmicamente stellare, che viene immediatamente a crearsi, in cui sono inglobate le presenze di Alessandra Gismondi e Luca Bandini. Tre minuti e quarantaquattro secondi di melodie che nascono prima, e viaggiano, si intrecciano poi, guidate e ipnotizzate dalla voce sognante di Alessandra. Guardate, e soprattutto ascoltate.



FBTW ▲ Soundcloud ▼ Hozac Records

lunedì 28 ottobre 2013

Brioscine appena sfornate: Luminal

In quel del Controsenso, lo scorso Venerdì 4 Ottobre ho passato una piacevolissima oretta in compagnia di Alessandra, Carlo e Alessandro, in Musica Luminal, che non sono gli eroi proprio di nessuno. Anzi. "De gustibus non disputandum est" : questa locuzione latina dovrebbe essere presa molto più in considerazione, a parer mio (e non solo, spero). Aperta e chiusa parentesi, torniamo a noi e all'intervista con i Luminal. Che dire, bene siamo stati bene, e di argomenti ne abbiamo trattati: è veramente bello poter parlare così spontaneamente con i componenti di un gruppo come se fossimo nel salotto di casa di uno di noi, ascoltare cosa hanno da dire, le storie che hanno da raccontare, conoscere l'artista in questione per quello che veramente è, e farsi anche due, tre, quattro risate insieme, che non guastano mai. Mi ritengo molto fortunata ad avere questa possibilità, specialmente quando si tratta di persone, come i Luminal, che tutti dovrebbero avere il piacere di conoscere e di scambiarci due parole, perché ne vale veramente la pena. Mentre la nostra amica Angelica Gallorini scattava un po' di foto (per l'appunto, quelle scelte per l'intervista sono le sue!), ecco che il tutto ha inizio.


Quali sono stati i vostri ultimi concerti?
Abbiamo suonato insieme ai Gazebo Penguins al Rockin' Cura di Viterbo, dove il giorno dopo c'erano anche i Management del dolore post-operatorio: si tratta di un festival organizzato da ragazzi del posto molto operativi che senza risorse sono riusciti a organizzare due belle serate, e non è da tutti. Situazione simile anche prima in Romagna, al Complotto, con i Bachi da Pietra e i Comaneci. A Luglio siamo stati al Nonsolorock Festival di Avellino, da dove sono passati anche bei gruppi prima che diventassero famosi, tipo i Nobraino, o i 24 Grana; nella nostra edizione invece c'erano gli Arrows of Love, un gruppo londinese fichissimo. Abbiamo suonato anche al Primo Maggio a Taranto. In realtà ci stiamo trovando in molte situazioni piacevoli, passando anche per palchi molto belli.

Ne siete soddisfatti?
No, soddisfatti mai! Siamo stati benissimo, ma soddisfatti mai.

Magari rispetto a, per esempio, il vostro primo concerto?
Con questa formazione il nostro primo concerto è stato in occasione del Primo Maggio.

Anche perché prima non era questa, la formazione. Mi raccontate un po' la storia dei Luminal? Alessandra: Prima eravamo un gruppo un po' più classico, formato da due chitarre, un basso e una batteria; i primi due dischi sono stati molto belli e intensi, registrati a Bologna con il cantante dei Disciplinatha. I cambi sono stati anche di tipo fisiologico: sai, quando hai le idee molto chiare su quello che vuoi fare e su come lo vuoi fare è difficile trovare delle persone che la pensino come te su tutto. Le interazioni fra le persone sono in assoluto la cosa più bella che ti possa succedere, però devi riuscire a trovare quel mood per cui quello che viene fuori è più della somma delle parti. In tutta la nostra storia abbiamo avuto la fortuna di trovare persone molto brave che ci hanno ascoltato e hanno saputo prenderci nel modo giusto.

Ora abbandono la parte maschile per parlare un po' con Alessandra, da donne a Donne (du, du, du).
I miei punti di riferimento non sono femminili, e neanche musicali. Per dirti, i Sonic Youth mi sono sempre piaciuti, visti dal vivo Kim Gordon è assolutamente meravigliosa ed è uno spettacolo a sé, però sto avendo un rapporto più intimo con questa figura solo in quest'ultimo periodo. I miei riferimenti femminili sono due persone che in realtà odio tantissimo (ride), ovvero mia madre e mia nonna: da una parte mi hanno insegnato il totale odio per le autorità e le regole (in poche parole il Punk), dall'altra invece la paura della paura: hanno avuto troppa paura in alcuni momenti della loro vita, per cui mi sento terrorizzata da quella paura che loro hanno provato. Per il resto, i miei punti di riferimento assoluto sono sicuramente Hemingway e Moravia: per me sono, come diceva Bukowski sulla letteratura, "più madre di una madre e più madre di un padre". Verso gli ottanta anni, se vedete un pescatore a Cuba che beve Cuba Libre non è Hemingway ma sarò io, con tanto di barba bianca! Per quanto riguarda la Musica, c'è stato un momento abbastanza particolare della mia vita in cui ho visto per la prima volta i Nirvana dal vivo in televisione, e ho detto "Ok, quello, io devo fare quello!". Nella mia famiglia non c'è mai stata Musica, nel senso che le emozioni sono sempre state represse, per cui la letteratura e in particolare la Musica erano qualcosa che non si poteva prendere in considerazione; questo mi metteva in contrapposizione totale a loro. Leggo sempre tantissimi libri, più che altro perché mi hanno fatto compagnia per un sacco di tempo, e sono arrivati prima della Musica: ho cercato di portare questo nel Rock. Dopo i Nirvana sono arrivati i CCCP, poi i Massimo Volume, i tre gruppi principali sono stati loro; negli ultimi due, tre anni si sono aggiunti i Sonic Youth, e in questo periodo anche le Savages.

                            

Barbara D'Urso, Simona Ventura, Mara Maionchi, Alessia Fabiani, Chiara Ferragni, Alba Parietti, Raffaella Fico, Barbara Berlusconi, Daniela Santanchè, Letizia Moratti, Mara Carfagna, Noemi Letizia, Patrizia D'Addario, Veronica Lario, Antonella Clerici, Maria de Filippi, Lory del Santo, Alessandro Commisso, Belen, Valeria Marini, Nicole Minetti, Loredana Lecciso, Alessandra Mussolini, Elena Santarelli, Cristina Chiabotto, Eugenia Costantini, Flavia Vento, Francesca Lodo, Selvaggia Lucarelli, Caterina Balivo, Carlo Martinelli, Gabriella Carlucci, Milly Carlucci, Iva Zanicchi, Elisabetta Canalis, Paola Barale, Ilary Blasi, Sara Tommasi, Anna Tatangelo, Manuela Arcuri, Alessandra Perna, Giorgia Meloni, Mara Venier, Paola Perego, Aida Yespica, Mariastella Gelmini, Sabrina Ferilli, Wanna Marchi, Alessia Marcuzzi, Melissa Satta.

Nomi sottolineati a parte.
È il modo sbagliato di essere donna. In realtà si poteva dire qualsiasi cosa su di loro, ma è sufficiente pronunciarne il nome. La televisione, il modello culturale italiano ti educa un po' a pensare che non si possa essere altro: non è concepita la "donna individuo", con dei valori. Chi vale qualcosa, che sia una donna nell'ambito delle donne o un musicista, tende a nascondersi perché si vergogna, quando invece dovrebbe essere valorizzato: questo è il lato crudele del tempo moderno. L'Italia è così, l'Indie, la Musica indipendente italiana è una piccola Italia, e in più tu sei una minoranza della minoranza della minoranza.

Ritorno da Alessandro e Carlo, curiosa di sapere quali invece sono i loro, di punti di riferimento. Alessandro: Anche io ho iniziato con i Nirvana, a undici anni, con Bleach, da lì non ho capito più nulla, e ho iniziato ad ascoltare Musica in quantità industriale, facevo solo quello durante il giorno. Un po' più tardi ho iniziato a suonare: al periodo ero metallaro, quindi ti nomino un altro gruppo, gli Slayer. Però non ho mai avuto modelli, in generale, a parte riguardo la batteria, perché ho iniziato proprio per il batterista degli Slayer. In quanto ai gruppi, Nirvana e Slayer a parte ci sono i Goo Goo Dolls (con tanto di risate di Alessandra e Carlo), i Massimo Volume, che sono diventati la mia band preferita italiana, e forse anche l'unica.. Non mi piace il Rock italiano. Ascolto molta Elettronica, Funk, Soul, Black Music, tutta America Anni '70, e poi il lato più estremo, Sludge, Metal. Ci sono anche i Melt Banana, un gruppo giapponese noise, con il loro muro di rumore e la cantante che sembra un Manga.
Carlo: Di partenza Battisti (che piace anche ad Alessandro), Dalla, De André, Rino Gaetano, Ivan Graziani, Tenco, Ciampi, quasi tutti quanti, tranne un paio che non sopporto. Poi i Beatles, i Nirvana, e tutta la Musica Indie americana Anni '90, quindi gli Shellac, e i Mclusky, più o meno questo. Ora sono in fissa totale con Springsteen degli Anni '70 (qui Alessandra si ricorda degli Swans "perdio!" con il loro ultimo disco, e Carlo concorda).


Poi si entra nel discorso Internet e…
Carlo: C'è troppa roba. I musicisti pensano meno alla Musica e più alla promozione e al successo, in più gli ascoltatori hanno troppe cose da prendere in considerazione, e poco tempo per affezionarsi. Lo scopo di un gruppo è quello di essere ascoltato e deve riuscirci al primo ascolto, che è superficiale: questo ti porta a fare una Musica sempre più superficiale, ed è una rovina, e allo stesso tempo complicatissimo, perché è difficile fare una Musica che sia tanto superficiale quanto profonda. Da una parte Internet è utile e comodissimo, ma secondo me non è ancora maturo come media, magari tra venti anni lo sarà. In questo momento è come se fosse un bambino di undici anni, più o meno.
Alessandra: Tutti i musicisti veramente fichi non si promuovono su Internet: per paura di sembrare ridicoli preferiscono nascondersi, condannandosi poi a una vita miserabile, all'ombra di chi magari spinge la propria Musica riuscendo alla fine ad avere qualcosa, che in realtà è pari a niente, ma sembra qualcosa solo perché è pompato su Internet.

…E di un'iniziativa dei Luminal:
Alessandra: Facciamo una serata a Roma, che si chiama Heroes, in un locale a San Lorenzo, Le Mura, dove cerchiamo di far suonare gruppi molto sconosciuti in una situazione carina, ideale per loro. Non è semplice vivere a Roma: politica e religione a parte, che sono comunque un problema, i musicisti non comunicano. È importante provare a fare qualcosa di fattivo, non di negativo.

Riguardo i live: cosa vi fa sentire a vostro agio quando siete sul palco?
Abbiamo suonato in Germania, in un locale con tre persone: il concerto più bello di sempre. Le tre persone in questione erano il proprietario, il fonico e uno scultore alcolizzato che ballava da solo, e che a fine concerto ci ha detto delle cose allucinanti ("Tu salti sopra la morte e prendi a spallate le porte del cesso"). È stato un punto di svolta. Comunque, sono molto belli anche i concerti con tanta gente. Alessandro: A Taranto, con 80.000 persone davanti è stato ("un po' simpatico" secondo Carlo) probabilmente il concerto durante il quale mi sono sentito più a mio agio. Sarei stato tre mesi seduto lì. Il palco era enorme, loro lontanissimi da me, e talmente tanta gente che non la consideravi nemmeno. Carlo: A Pistoia è successo esattamente il contrario, suonavamo in uno spazio piccolo con le persone molto vicine a noi, e mi ha fatto impressione. In ogni caso, suonare è bello. Viaggi, ti trovi in molte situazioni, non sai cosa ti succede, sia in positivo che in negativo.


Arriviamo all'ultima domanda: parlatemi di qualcosa che ritenete davvero importante, riguardo qualsiasi ambito.

Alessandra: La cosa importante è dare importanza alle cose (e scherza con un "Mamma mia come so' intelligente!")
Carlo: Io mi sono svegliato alle cinque, e sì, mi sento molto egoista nel dirlo, ma in questo momento la cosa importante per me sarebbe dormire, bere una birra, fare un bel concerto. Sono in un momento di egoismo, non riesco a pensare a una cosa importante per qualsiasi altra persona.
Alessandro: Ti dico suonare, il resto non mi interessa.

Liberté, Égalité, Sincérité.
Grazie Luminal.

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Luminal - Amatoriale Italia - 2013 [Streaming]

Alessandra Perna, Carlo Martinelli e Alessandro Commisso dopo il meraviglioso Canzoni di Tattica e Disciplina del 2008 e Io Non Credo del 2011 tornano a spaccare tutto. Basso, batteria e una voce che ti racconta l'Italia delle tresche, dei capelli platinati e dei culi all'aria. Questo è Amatoriale Italia, come un porno girato male ma suonato benissimo. Questi sono i Luminal. Tappa obbligata è il loro psichedelico sito ufficiale, tutti gli altri link li trovate in fondo.


Luminal
Amatoriale Italia
2013
Le Narcisse

Tracklist:
1. Donne (Du, du, du)
2. Una casa in campagna
3. Blues maiuscolo del maniaco su Facebook
4. Stella era una ballerina e stava sempre giù
5. Carlo vs. il giovane hipster
6. Lele Mora
7. Dio ha ancora molto in Serbia per me
8. Giovane musicista itaiano, vecchio italiano
9. Una discografia di Cohen
10. Essere qualcun altro
11. C'è vita oltre Rockit
12. Canzone per Antonio Masa
13. Grande madre Russia
14. Il lavoro rende schiavi
15. L'aquila reale


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domenica 27 ottobre 2013

Pere Ubu, 1 Novembre @ sPAZIO 211, Torino

Anche a Novembre la programmazione dello sPAZIO 211 di Torino regala delle belle sorprese, si apre con la storica formazione americana, Pere Ubu e poi si continua con Adam Green, Suuns, Lydia Lunch e tanti altri ancora! Qui sotto l'elenco delle date e nei link tutte le info sugli eventi nel calendario dello sPAZIO 211!


Venerdi 1 Novembre, 15 euro
Pere Ubu

Sabato 2 Novembre, 5 euro
Bianco

Mercoledi 6 Novembre, 12 euro
Adam Green & Francesco Mandelli

Sabato 9 Novembre, Ingresso Up To You!
Nadàr Solo

Martedì 13 Novembre,10 euro
Suuns

Venerdi 15 Novembre, 10 euro
Umberto Maria Giardini
Daniele Celona

Sabato 16 Novembre,
The Sick Rose

Giovedi 21 Novembre, 10 euro
Lydia Lunch e Retrovirus
Spare Parts

Venerdi 22 Novembre, 5 euro
Levante

Lunedi 25 Novembre, 10 euro
Braids

sPAZIO 211Tickets

sabato 26 ottobre 2013

Antigone - Rooms - 2010

Infine! Il disco tanto atteso, da me quantomeno. Tornano Michele e Federica. Gli Antigone sono cresciuti e cresciuti e alla formazione base del primo lavoro si sono aggiunti Nicola Rossi, Olmo Martellacci, Paolo Raffo con i loro piani e flauti e batterie. In Rooms il sound viene definito con più precisione e tutti gli strumenti avvolgono ancora più suggestivamente la voce di Federica per un risultato fantastico. Difficile definirlo, se un lungo ep o un corto album, fatto sta che era esattamente ciò che mi aspettavo. Emozionante e coinvolgente. Nulla di meno. Lo sforzo dietro a questo lavoro ha portato gli Antigone ad un meritato periodo di riposo. Sperando che duri il meno possible potete intanto godere di questo disco. (Giugno 2011)


Antigone
Rooms
2010

Tracklist:
1. Intro
2. K on the shore
3. They can see you from the window
4. Garden
5. HH
6. Cotton Flocks
7. Outro



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Fabryka - L'ultimo Film [Video]

L'ultimo Film è il primo singolo estratto dal nuovo lavoro dei Fabryka, Echo. Il disco è uscito per Faro Records e Snowy Peach lo scorso dieci Ottobre e vanta le preziose collaborazioni di Max Casacci dei Subsonica e Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, co-autori dei singoli L’ultimo Film ed Un Giorno Perfetto, nonchè il featuring con la band svedese I Used To Be A Sparrow per il brano in inglese Glances.



Sito ufficialeFBBandcamp ◄

venerdì 25 ottobre 2013

Tempelhof - Frozen Dancers - 2013 [Streaming]

Uscito proprio lo scorso Mercoledì 23 Ottobre, Frozen Dancers è il nuovo album dei mantovani Tempelhof uscito per la ferrarese Hell Yeah Recordings, che nell'ultimo anno ha già licenziato gli ultimi due Ep della band. Il duo elettronico composto da Luciano Ermondi e Paolo Mazzacani continua nell'azzeccatissimo filone musicale dei precedenti lavori riuscendo a partorire nove nuove ed ipnotiche tracce che vorresti essere la colonna sonora di tutti i tuoi sogni. Sprofondate nelle romantiche sabbie mobili elettroniche della band mantovana, lasciando una contorta mano al di fuori in cerca dell'ultimo aiuto. Come fanno nei film.



Tempelhof
Frozen Dancers
2013
Hell Yeah Recordings

Tracklist:
1. Drake
2. Monday is Black
3. Change
4. Nothing on the Horizon
5. Sinking Nation
6. She Can't Forgive
7. The Dusk
8. Skateboarding at Night
9. Running Dog


Sito ufficialeFBBandcamp ◄

Go Dugong - Growing Up [Video]

Di recente è uscito per LebensStrasse Records un nuovo piccolo lavoretto di Go Dugong che contiene due canzoni, Carry A Flag (feat. Life & Limb) e Growing Up. Di quest'ultima trovate qui sotto il bellissimo video tutto girato sugli autoscontri mentre l'intero streaming con cinque bonus remixes lo potete ascoltare sul bandcamp dell'artista, qui.



regia di Daniele Signaroldi
Sito ufficialeFBTW
SoundcloudBandcampBuy it!

giovedì 24 ottobre 2013

Jules Not Jude - Perfect Pop Song


Finalmente! Esce l'11 Novembre per Urtovox il nuovo full-length dei bresciani Jules not Jude intitolato The Miracle Fundation. La prima anticipazione dell'album promette benissimo e la potete ascoltare qui sotto, si intitola Perfect Pop Song. A brevissimo anche il video! Non perdetevi inoltre il release party il 23 Novembre alla Latteria Artiginale Malloy a Brescia!



Sito ufficiale ▲ FBTWSoundcloud

Il Capro - Le Notti del Maligno vol. II: La Bella è la Bestia - 2013

Il nuovo terrorizzante capitolo musicale de Il Capro esce proprio oggi, 24 Ottobre e anticipa l'imminente completamento della trilogia, esattamente come predetto dai rotoli del Mar Morto (Tanto predicono tutto quelli, no?). The Breakfast Jumpers, Impatto Sonoro, Ossevatori Esterni e Shiver Webzine vi offrono questa anteprima come antipasto succulento e sanguinario e vi avvertono solennemente dell'uscita di un secondo cortometraggio, prosecuzione de Il Riflesso della Morte, che verrà proiettato in anteprima all'interno del festival Il Maligno (da cui il progetto tutto nasce e prende il nome) a cura dell'associazione culturale Black Sheep, che si terrà a Foligno il 31 ottobre. Lo stesso giorno sarà pubblicato anche il capitolo finale della trilogia de Le Notti del Maligno prodotto come questo e il precedente da Black Vagina Records, da Dario Argento e dai Maya. Siete avvertiti!


Il Capro
Le Notti del Maligno vol. II: La Bella è la Bestia
2013
Black Vagina Records

Tracklist:
1. Nightmare on Elm Street
2. Halloween
3. Shining – Dies irae



FB ▲ BandcampDownload

mercoledì 23 ottobre 2013

Hola la Poyana! - As Time Goes By


Raffaele Badas torna a fine ottobre con il suo progetto solista Hola la Poyana!, il nuovo album si intitolerà Tiny Collection Of Songs About Problems Relating To The Opposite Sex e uscirà il 30 ottobre per Hopetone Records. Qui sotto trovate il primo brano estratto, As Time Goes By!


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Dropp - New Paris Ep - 2013 [Streaming]

Ricordo benissimo la prima volta che ho ascoltato questo Ep. Il cielo era un insieme uniforme di nubi e la pioggia batteva forte sui vetri. Perfettamente in linea con il mood del momento, il nuovo lavoro dei torinesi Dropp a far da cornice all'unicità di quegli istanti. Prodotto e registrato in collaborazione con Francesco Ameglio, New Paris Ep con il suo stile personale e innovativo, attualizza lo stile compositivo della band generando una nuova dimensione sospesa tra incursioni cosmiche e atmosfere cupe dalla sintesi sonora sopraffina. E se il segreto sta nel rinnovarsi, nel riconoscere il bisogno di allargare i propri confini, i ragazzi ci hanno visto molto lungo, partorendo tre brani di elettronica ardente, al fine di creare un flusso sonoro coerente e ben definito. Con alle spalle un’etichetta musicale, la White Forest Records, che da diversi anni è oramai sinonimo di garanzia e qualità della musica elettronica italiana, il duo riesce così a far breccia con gusto bizzarro ed eccentrico. Rumori torbidi sulla trama di un drumming ben presente e momenti di pura estasi esecutiva si avvicendano a destabilizzazioni ambientali dal carattere ipnotico, in un chiaroscuro di paesaggi dubstep e voci dissonanti che si intersecano tra loro, accentuando il carattere multiforme del disco. Dieci godibili minuti per un risultato più che soddisfacente.


Dropp
New Paris Ep
2013
White Forest Records

Tracklist:
1. Kepler
2. A.J.S.
3. Sierra


Sito ufficialeFBTW
► SoundcloudBandcamp

martedì 22 ottobre 2013

Need a Name - October



Dario Lupo è un producer italiano ma berlinese di adozione e di lui abbiamo già parlato in occasione del meraviglioso full-lenght realizzato l'anno scorso con il moniker di Need a Name (What You Were, What I've Become lo trovate qui). Instancabilmente rilascia meravigliosi remix e nuovi suoni, l'ultimo di questi si intitola October e lo potete scaricare gratuitamente, come gran parte del suo materiale. Le sue sonorità ambient sono estremamente efficaci nel rendere meno aspro questo strano autunno.




Sito ufficialeFBTW
SoundcloudBandcamp

Oldpolaroid - Nina - 2013 [Streaming]

Dopo un primo Ep uscito nel 2008 dal titolo Men who hate Women, gli Oldpolaroid di Francesco Cipriano tornano con un bellissimo album ricco di disparate influenze musciali e pieno della melliflua voce di Zoe Berlin. Con Nina il gruppo siciliano riesce a creare un sound molto particolare, dodici canzoni che oscillano tra la bossanova e il trip-hop, sonorità oldies ed elettro-pop convivono armoniosamente in un album che si fa scoprire e consumare canzone dopo canzone come un pacco di biscotti che non puoi smettere di mangiare. Leccando le briciole quando è finito. Questa meraviglia di contaminazioni sonore e preziose collaborazioni è uscita per Mechanism Records nel 2013 dopo una lunga gestazione, streaming e link li trovate in fondo. Buon ascolto!


Oldpolaroid
Nina
2013
Mechanism Records

Tracklist:
1. Dreambox
2. Connie won't let your family adopt a cat
3. Damn toothache
4. Moneyback
5. About me, clown
6. Better off wet
7. Dear mum
8. Stop talkin'
9. Not a love song
10. If I was a painter
11. Ballad of the sicilian fisherman
12. Chaz is cookin' a cake



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lunedì 21 ottobre 2013

Brioscine appena sfornate: La Nevicata dell'85

Questo lunedì chiacchieriamo con Ivan Cortesi, Andrea Ardigò e Davide Catoggio detto Marra de La Nevicata dell'85 che ci raccontano per filo e per segno il loro nuovo album, in uscita domani per Fumaio Records e DreaminGorilla Records ma che già potete ascoltare nella nostra recensione pubblicata poco sotto. Sentimenti e sensazioni, scogli e montagne, tante vivide immagini del vissuto della band bergamasca che ha realizzato un piccolo capolavoro. Secolo.

Dopo l'urgenza del vostro primo disco, uscito nel 2011, il secondo capitolo de La Nevicata dell'85 arriva due anni dopo, con la dovuta calma. Cosa è cambiato e cosa racchiude musicalmente Secolo di diverso rispetto al vostro esordio?
Andrea: Il primo disco è stato fatto come dici tu, con urgenza ma che non vuol dire fretta. Avevamo il bisogno impellente di mettere sul piatto tutte le idee che ci frullavano per la testa, con impulsività e senza ragionarci troppo. Infatti in poco più di un anno abbiamo scritto dodici canzoni (due delle quali rimaste fuori dal disco). Secolo è stato fatto con più calma. In due anni abbiamo scritto otto pezzi, prestando attenzione ad alcuni particolari e facendo anche una sorta di pre-produzione casalinga per capire meglio le sensazioni che suscitavano in noi le canzoni. Cose che col primo disco non avevamo fatto.
Il contenuto musicale di Secolo credo non si discosti troppo da quello del primo disco. Siamo sempre noi tre con i nostri gusti, i nostri ascolti, il nostro approccio musicale sia come singoli individui sullo strumento, sia come gruppo nel comporre un brano. Lo "stile" nevicata credo si possa riconoscere in entrambi i dischi. Il fatto che Marra sia passato dal basso alla chitarra ha dato più libertà alla batteria, unico strumento ritmico rimasto. Poi il fatto che Ivan avesse già in testa il disco ancor prima di scrivere le canzoni ha dato un grosso contributo a rendere Secolo il disco che è.


Marra: Le origini di Secolo sono da ricercare nel primo disco, nella canzone di apertura (Settimo Inverno) che mi vede non più al basso ma alla chitarra. Questa scelta nasce da una esigenza personale, dal desiderio di cambiare strumento. Ivan e Andrea sono stati ben disposti a rischiare per mantenere quel sound nato con Settimo Inverno e affrontare in modo nuovo gli arrangiamenti di tutte le canzoni a venire.
Ivan: Secolo è ovviamente la sintesi personale di questi ultimi due anni dove musicalmente abbiamo provato a perfezionare uno stile che è stato parzialmente definito e indagato col nostro primo album. Secolo in questo è la naturale evoluzione di un discorso che parla di una ricerca di compattezza, di dinamica, di tensione emotiva, di equilibri e fratture. Abbiamo esasperato questi aspetti e ovviamente abbiamo preso confidenza con essi capendo come governarli. Personalmente sento questo album più a fuoco, compatto, coerente ed essenziale. La durata dei pezzi è diminuita a vantaggio di una minor ripetitività. Di base abbiamo messo mano a tutto ciò che nell’album d’esordio non ci convinceva o che sentivamo di dover raffinare. Stesso trattamento è stato poi riservato alle liriche e al parlato. L’idea perseguita è di un’essenzialità nella scrittura, di una linea vocale che asseconda l’indole del pezzo e che esige dalle parti strumentali la stessa cosa.

Questo secondo disco vi ha fatto anche evolvere come gruppo? Cosa avete imparato e che "scogli" avete affrontano nella realizzazione di Secolo?
Ivan: Ad ogni album realizzato mi sento sempre più legato ai miei compagni e implicato emotivamente. Il coinvolgimento che c’è stato con Secolo è stato importante, sentito. Questo ha permesso di spronarci reciprocamente in una logica di continua critica costruttiva al fine di perfezionare e raggiungere livelli di composizione/interpretazione sempre maggiori. Riconosco nei miei compagni una forte messa in discussione. Marra ha lasciato il suo strumento principale, il basso, per buttarsi sulla chitarra e Ardi ha modificato in modo importante il suo drumming (un uso minore dei piatti a favore di un lavoro ritmico sulle pelli in crescendo). Tutto ciò non è stato fatto casualmente ma con l’intenzionalità già detta e che ha messo al primo posto l’essenzialità esecutiva e la totale centralità del brano.
Mi piace pensare che ognuno di noi tre si sia messo a disposizione del singolo pezzo e del suo umore per creare un focus emotivo chiaro in cui ad emergere non sono le singole individualità ma un sound collettivo fatto di dialoghi silenzi, pause e crescendi comuni. Secolo è stato composto seguendo il concetto di sottrazione sonora cioè l’idea del continuare a ridurre, svuotare fino al possibile le proprie parti strumentali. Volevo restituire al silenzio un ruolo importante, rendere ariose le composizioni, segnare i pieni e i vuoti. Ciò ci ha obbligato continuamente a verbalizzare quello che ognuno di noi tre pensava e voleva rispetto al climax del pezzo dando vita ad interminabili discussioni. Alcuni amici hanno assistito increduli a questi siparietti in cui parlavamo una lingua incomprensibile ed illogica. Credo che ci abbiano preso per dei folli!


Andrea: Sicuramente un'evoluzione c'è stata, non ho mai adorato troppo i gruppi che negli anni hanno riproposto sempre la solita ricetta musicale. O sei veramente bravo o il rischio di diventare noioso è molto grosso. Abbiamo imparato, come ti dicevo prima, ad ascoltare le canzoni da fuori mentre prima per lo più ci si limitava a "sentire" quello che la canzone ti dava mentre la suonavi. In questo modo siamo riusciti ad essere più critici e abbiamo potuto capire quali cose funzionavano bene e quali no. io, ad esempio, dalla pre-produzione al disco ho completamente cambiato la parte di grancassa su una canzone, togliendo parecchi colpi. suonando non me ne ero mai reso conto, solo riascoltando il pezzo ho capito che la cassa suonata in quel modo dava quasi fastidio, appiattiva la canzone.
Parlando di scogli per me quello più grosso è stato il monossido di carbonio! Durante le registrazioni la stufa a legna che scaldava lo studio ha dato non pochi problemi. Ho passato tre giorni con perenne mal di testa e picchi di nausea. Riascoltando il disco mi rendo conto di non essere stato impeccabile ma alla fine sono riuscito a cavarmela : )
Marra: Siamo più attenti nell'ascolto d’insieme cercando di non “calpestarci” a discapito del pezzo. Il mio scoglio personale è stato quello di cambiare strumento considerando che non sarei nemmeno in grado di eseguire La canzone del sole!

Il secolo è una quantità di tempo che supera di gran lunga l'aspettativa di vita media dell'uomo, trovo che sia un titolo più che mai adatto per il monolite musicale che avete creato. Qualcosa che il tempo non scalfisce. Data la sua organicità si può chiamare "Secolo" un concept album?
Ivan: sinceramente non saprei dire se Secolo sia un concept. Riconosco invece l’esistenza di un legame invisibile, un filo rosso, che unisce e attraversa tutti i brani dell’album tale da elevarli e sublimarli in una composizione vasta e collettiva in cui si parla di tempo immobile e delle vite che in esso si articolano. Tutto questo è rappresentato da una montagna, in quanto simbolo di stratificazioni di secoli, e da una figura umana che è contenitore di emozioni e di vita.
Fin dall’inizio ho saputo che l’album doveva chiamarsi Secolo e che doveva ritrarre una montagna sconfinata con un piccolo uomo. Mi piaceva l’idea di una sproporzione e di un legame che li unisse in un tempo e in una situazione non accomodante. Non ho voluto dare centralità al tempo dell’uomo.


In che maniera Secolo si intreccia con la vita privata de La Nevicata dell'85 e più in particolare con la tua, Ivan, dato che sei tu a scrivere i testi? Che sensazioni, libri e momenti sono sublimati nel tuo songwriting?
Ivan: Ciò che scrivo proviene da ciò che vivo quotidianamente. Quel che faccio è registrare tutto quel che mi capita direttamente come protagonista o indirettamente come osservatore. Mi affascina rileggere il banale quotidiano e caricarlo di sacralità. Mi interessano i gesti le azioni a cui non diamo peso perché automatici, scontati, quotidiani e restituirgli la giusta comprensione, esasperarli. Testi come Secolo, Attuale, Diorama, Sabato vanno in questa direzione.
In Secolo è stato il ritrovarsi personalmente, in modo inaspettato e non voluto, di fronte a uno scenario selvaggio, notturno e inospitale; in questo quadro non c’era posto per la mia figura. Ricordo la sensazione di apocalisse, di dissipazione. In Attuale è la visione di una donna (una vicina di casa) che si riaffaccia alla finestra dopo mesi in cui sembrava svanita non lasciando tracce di sé dentro la sua casa. In Diorama è il ritrovare i resti di un giaciglio notturno lasciato da qualcuno nel tuo sottoscala che innesca letture e vedute nuove.
Tutte le liriche di Secolo sono debitrici di scrittori e poeti come McCarty, Steinbeck, H. Michaux, London, Borselli, Faulkner, Pavese, Ungaretti, Carnevali e della loro capacità di descrivere il reale. In Secolo c’è una sensazione di cupezza e ineluttabilità ma anche di speranza e reazione. C’è una permanenza all’interno di una situazione dolorosa, faticosa e inspiegabile. Non si sa il perché ma ci devi fare i conti, devi rapportarti ad essa, accoglierla in qualche modo. Far questo, significa in Secolo, accettare l’idea dell’essere debole, fragile, limitato e incapace di comprendere il tutto. Ammettere questo permette di entrare in un’alta e altra comprensione di sé, trovare nuovi equilibri col fuori e un proprio posto all’interno di un disegno più grande, universale. Per questo non reputo Secolo un disco negativo. Accogliere la propria finitezza, la propria relatività significa riappropriarsi di una propria imperfezione, abbracciarla e ridimensionare un proprio delirio d’onnipotenza. Infine riguardo alle influenze personali, ammetto che il lavorare dentro un servizio che opera con storie di grave marginalità mi dà innumerevoli stimoli per scrivere e ragionare.

E infine. La cover è un altro pezzo forte del disco perché riassume in maniera estremamente efficace il tema e le immagini attorno alle quali ruota questo nuovo album. A chi avete affidato l'art-work di Secolo e come è stato realizzato?
Marra: I disegni sono di Giorgio “Pio” Ferrari. L’ho conosciuto agli inizi della realizzazione dell’album. Giorgio è disegnatore ma anche un ottimo tatuatore e nelle ore passate assieme ho capito che sarebbe stata la persona giusta da coinvolgere. Vista la natura della sua professione non avrebbe faticato a rendersi interprete delle atmosfere dell'album e nemmeno delle precise richieste dell'immaginario di Ivan.
Andrea: Oltre alle tematiche e all'idea musicale Ivan aveva in testa fin da subito anche quella che sarebbe stata la copertina. Inizialmente abbiamo provato a fare tutto da soli, come con il primo disco. Pensavamo di mettere una semplice foto ma l'impatto visivo non ci lasciava pienamente soddisfatti. in cerca di un disegnatore si è fatto avanti Giorgio. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata parlando del disco, di quello che volevamo trasmettere sia a livello sonoro che visivo. gli abbiamo dato alcune indicazioni (tra cui l'utilizzo del bianco/nero, sia per la resa visiva sia come simbolo di continuità con il primo disco) e per il resto si pensava di lasciar fare a lui... poi ivan non ha resistito e gli ha mandato una sorta di "manuale" con tanto di bozzetti per la realizzazione dell'artwork. Scherzi a parte, il risultato ci è piaciuto davvero parecchio, non smetteremo mai di fargli i complimenti!


Ivan: Quando Giorgio mi ha detto “utilizzami come se fossi il tuo braccio e la tua mano” non ho esitato e l’ho subito indirizzato verso ciò che avevo in testa ovvero l’idea di rappresentare una montagna mastodontica, cupa, oscura, che occupasse quasi totalmente il fronte della copertina a discapito di una figura umana minuta schiacciata in un angolo remoto, immerso in una colata di china. Volevo un forte contributo emotivo, un’empatia immediata, una sensazione scomoda. Volevo riprodurre quella cupezza che avevo colto osservando alcune litografie di Gustav Dorè, attraverso l’utilizzo del nero denso a vantaggio di un bianco cangiante. Giorgio in questo è stato perfetto!
Da una focale ampissima, che è la copertina, si passa ad una ristretta e schiacciata nel foglio testi in cui raffigurati sono alcuni oggetti che l’uomo indossava e che prima erano visivamente impercettibili. Ora l’attenzione è su una gerla vuota - perché già piena del peso emotivo che l’uomo doveva sostenere - e su un bastone, entrambi affondati nella neve - oggetti legati alla cultura e alla tradizione contadina bergamasca - , caduti malamente come se l’uomo fosse improvvisamente scomparso e si fosse dissolto nel contesto. Restano solo loro, simboli di una secolarità antica che tenta di resistere. Mi piaceva l’idea di ingrandire questi particolari e isolare il resto. Giorgio ha fatto un grandissimo lavoro traducendo alla perfezione questo sentire e dando a Secolo il giusto scenario per animarsi.

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domenica 20 ottobre 2013

Mainstreaming 2.0: Mamavegas, 25 Ottobre @ Fusolab 2.0, Roma

Torna la rassegna Mainstreaming con una ricchissima seconda stagione. Il Fusolab 2.0 di Roma re-inaugura la programmazione live questo 25 Ottobre con i Mamavegas e a fine concerto, la festa proseguirà tutta la notte con il djset a cura dei webjockey di Fusoradio, per far ballare il pubblico ognuno con il proprio stile musicale.


Venerdì 25 Ottobre
Mamavegas

Fusolab 2.0 ▲ Evento FB

sabato 19 ottobre 2013

Sparkle in Grey - Of Swift Flight [Video]

Of Swift Flight cover degli Empirical Sleeping Consort, è la canzone del nuovo video degli Sparkle in Grey estratta da Thursday Evening. L'idea e la regia di Matteo Uggeri sono intrappolate in paesaggi graduati di grigio a volte riconoscibili come possibili di questo mondo, altre no... Solo fumo, acqua, nebbia o quello che è. Volatili bianchi indicano una direzione per poi svanire e lasciare spazio alle parole nella fine, una frase che come il concept dell'album ruota attorno alla parola resistere. Tutto ripreso in soggettiva di un qualche essere, umano o animale. 
Piccola curiosità, l'acquisto dell'album prevede il dono di un ciottolo di pietra ed a coloro che ne suggeriranno un utilizzo verrà poi segretamente regalata una canzone dalla band. Lontana da fungere da strategia di marketing, è solo poesia. Le mie parole sommarie non trasmettono la delicatezza e la profondità di ciò che si vede. Buona visione!



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venerdì 18 ottobre 2013

There Will Be Blood - Ain't No Places, No Matter


È così vicino che se scrutate per bene l'orizzonte lo potete già avvistare, è il nuovo full-lenght dei There Will Be Blood e qui lo vedete (e lo sentite) ancora meglio con il primo singolo che lo anticipa, Ain't No Places, No Matter. L'album uscirà il 2 Dicembre per Ghost Records e si intitolerà Without ma già dal 12 Novembre lo troverete in streaming in anteprima esclusiva su Stereomood!


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giovedì 17 ottobre 2013

Hyaena Reading - Europa - 2013 [Streaming]

Francesco Petetta, Emanuele Celegato, Gianfilippo Bonafede, Estelle Rouge sono gli Hyaena Reading, un quartetto italo-francese che già avevamo incontrato ai tempi del loro primo Ep, In Movimento. Ora come allora il gruppo collabora-con ed è prodotto-da una realtà a noi molto cara, la net-label Sub Terra e segue ancora il percorso del copyleft. Dodici lapidarie canzoni recitate sia in italiano che in francese. Parole violente, sangue e vendetta. Europa è il titolo. Una meraviglia uscita il primo di settembre e anticipato ad Aprile da un bellissimo Ep, Des​-​illusions, che conteneva due anticipazioni, la versione tradotta di Sacrifici e una cover dei Bachi da Pietra. Tra le tantissime collaborazioni contenute in questo disco troviamo Andrea Ruggiero di Operaja Criminale, Giovanni Romano dei Chewing Magnetic Tape, Marco Mirk degli Aldrin (nonchè dei Cayman The Animal), La Guerra Delle Formiche e ancora molti altri. Ma che altro vi devo dire?


Hyaena Reading
Europa
2013
Sub Terra

Tracklist:
1. Mouches
2. Sacrifices
3. Portus Namnetum
4. In netta ripresa
5. Europa
6. Uccidine uno
7. Vendetta
8. Atto d'amore
9. Preghiera per il mio deserto
10. Di pietra
11. Ogni errore
12. Steam, vapore, vapeur


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Howbeatswhy - Mirrors Meet [Video]

Colori spalmati sulle pelle e la suadente voce di Giorgio Carotenuto, detto Posho, che vi si intrufola nelle orecchie. Mirrors meet è di certo il video adatto per introdurre i romani Howbeatswhy, progetto musicale che coinvolge il detto Posho e Marcello già presenti nel Dispositivo per il Lancio Obliquo di una sferetta, per gli amici Dispo. Assieme a loro due Riz, Martina e Luigi completano la line up degli Howbeatswhy che hanno recentissimamente rilasciato con New Sonic Records il loro primo album, Pink Pigeon.



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mercoledì 16 ottobre 2013

ThreeLakes and the Flatland Eagles - By My Side


Uscito il 10 Ottobre War Tales è il primo full-lenght di ThreeLakes, progetto folk del mantovano Luca Righi che dopo un meraviglioso Ep, Four Days, in solitaria si fa affiancare dalle Flatland Eagles, ovvero Andrea Sologni, Raffaele Marchetti, Lorenzo Cattalani, Marco Chiussi e Paolo Polacchini per la registrazione prima del secondo Ep, Uncle T, e ora in questo meraviglioso masterpiece folk. Per stuzzicarvi l'appetito questa è By My Side.


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Ångström - Ångström Ep - 2013

Dall’Ottobre 2011 il nome del fisico svedese Anders Jonas Ångström non si usa solo per misurare la lunghezza d'onda della luce ma anche per identificare un quintetto milanese che mescola vibrazioni elettriche, nouvelle vague e particolari strumenti musicali. Gianluca e Guido Tosi, Stefano Bider, Simone Italiano e Luca Zigiotto fanno dell'indecifrabilità il loro genere e, dopo il primo video (Five Little Bears) pubblicato nell’estate del 2012, il 28 Marzo 2013 esce infine il primo Ep, chiamato come loro. Interamente strumentale e con le influenze più varie. Quando non cercate la solita musica, ecco che trovate gli Ångström.


Ångström
Ångström Ep
2013

Tracklist:
1. Godard
2. The Third Word Is You
3. Scalar (thirteen)
4. You And I For A Hundred Miles


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martedì 15 ottobre 2013

Ecole du Ciel - From My Farthest Shores


Esce proprio oggi per la label di Chicago Already Dead Tapes il nuovo lavoro degli Ecole du Ciel. Il trio barese si è fatto attendere ma ne è valsa la pena. Dalla preview che potete ascoltare qui sotto riesco già ad anticipare il godimento che sarà ascoltare il loro nuovo album, Heartbeat War Drum. Vi lascio in compagnia dei riffoni e degli urlazzi di From My Farthest Shores, Enjoy!


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The Absolute End of the World - Whoami - 2013 [Streaming]

The Absolute End of the World è il progetto solista del torinese Luca Maugeri, atmosfere sognanti e primaverili, paesaggi strumentali che sollevano l'animo dal peso dell'inverno entrante. Whoami è uscito a Settembre ed il quarto Ep realizzato da The Absolute End of the World, contiene cinque canzoni con inserti e campionamenti, contaminazioni tra post-rock ed elettronica. Poco meno di mezz'ora musicale che potete (e dovete) passare completamente estraniati dal mondo forzando le memorie di quando correvi a piedi nudi sull'erba e ti sbucciavi le ginocchia.


The Absolute End of the World
Whoami
2013
Autoprodotto

Tracklist:
1. The Eternal Dilemma
2. Lulubelle
3. C'è sangue dappertutto
4. La ferocia del sorriso idiota
5. The Eternal Dilemma (Part 2)



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lunedì 14 ottobre 2013

After Crash - Scenes From An Ideal Marriage - 2013

Intuizione e creatività, genio ed emozione, sono tratti dai quali non bisogna prescindere se l’intento è quello di dar vita a qualcosa di autentico e sincero. Gli After Crash lo sanno bene, e giunti al terzo lavoro, dimostrano ancora una volta, che la loro è più di una semplice collaborazione artistica; è la bellissima storia di un’amicizia che erra simultaneamente attraverso scenari suggestivi e racconti che hanno il sapore dei sogni ma che si rivelano tangibili nella più consueta normalità. Scenes from an ideal marriage, titolo ispirato ad un’opera di Twombly, sprigiona, sin dal primo ascolto, un’alchimia davvero speciale. Un Ep che pur mantenendo un legame con i primi lavori, si arricchisce di nuove frequenze, lasciando intuire un cambio di direzione, alla ricerca di quella consapevolezza melodica necessaria per sperimentare stili e vibrazioni differenti. I brani si arricchiscono della limpida voce di Stella, che, in MAMbo , si stempera su un vortice di microsuoni glitch, fino a disfarsi in un limbo di contaminazioni beat che alternano momenti dinamici ad aperture melodiche pacate e introspettive. L’umore generale di bopoRΔ è più disteso e sensuale, con le due voci a rincorrersi nel momento di maggiore estensione del ritornello; le sonorità si fanno più eteree e il brano scivola via dolcemente. Due brani per un lavoro impegnativo e concitato, a dimostrazione che ciò che conta non sempre è la quantità delle cose. Così, Nicola e Francesco mettono a segno un altro gran colpo, rinnovandosi, e restando, al contempo, fedeli alla propria impostazione passata. Ecco allora otto inebrianti minuti di vibrazioni sonore, atte a confezionare un prisma rifrangente di sensazioni policrome, lucenti al punto da abbagliare empaticamente chi ascolta, oscillando tra la ricerca del gusto e la più dolce malinconia. Avanti così!


After Crash
Scenes From An Ideal Marriage
2013
Autoprodotto

Tracklist:
1. MAMbo
2. bopoRΔ


FBTWSoundcloudBandcamp

Brioscine appena sfornate: After Crash

Abbiamo imparato a conoscerli sin dal loro esordio con The Westbourne Terrace Ep, ci siamo affezionati subito alla loro musica e ad apprezzarli per la loro capacità di rinnovarsi ogni volta, senza mai tradire le proprie radici. Questo lunedì a chiacchierare con noi una tra le band più giovani e interessanti dello scenario elettronico italiano. Loro sono Nicola e Cesco, aka After Crash, e l'intervista qui di seguito è un'occasione per approfondire ulteriormente la loro conoscenza. E allora, servitevene pure!



Partiamo dalla fine, avete recentemente pubblicato il vostro terzo Ep. Scenes from an ideal marriage è composto da soli due brani, sufficienti tuttavia a capire che rispetto ai lavori precedenti c’è stato un cambio di rotta; l’introduzione della voce femminile in primis e una compostezza melodica più incisiva e sicura poi. È stato un rinnovamento premeditato oppure è avvenuto tutto in maniera naturale e spontanea?
Cesco: È una domanda che ci hanno posto già diverse volte. Lo so che può suonare scontato o prevedibile, ma non c’è mai niente di premeditato quando iniziamo a comporre, e soprattutto ad arrangiare la canzone, ovvero quando si dà al pezzo la veste che le fa assumere un determinato carattere. Avviene tutto durante il processo intero di gestazione, mai prima. Non ho ricordi di fasi di produzione o pre-produzione dove io e Nico ci diciamo "bene, questo è un pezzo alla ‘pinco pallino’ quindi cerchiamo di farlo suonare cosi", avviene sempre tutto nella maniera più spontanea e naturale possibile. Mi sembra chiaro ad ogni modo, che riversiamo nel nostro “modus operandi” tutte le influenze e le idee di cui ci nutriamo giornalmente, a volte in maniera inconscia, altre volte sicuramente in maniera più consapevole.
In molti ci hanno fatto notare il “cambio di direzione” dell’ultimo lavoro, solo che per noi il processo è stato così naturale e così assolutamente non pre-pianificato, che ci suona sempre molto strano da sentire! E’ normale per un artista essere sempre in continuo movimento nello sviluppare pensieri e idee da riversare nella propria musica: se ora dovessimo ri-arrangiare quegli stessi due pezzi, li faremmo sicuramente diversi. Per noi sarebbe estremamente inconcepibile il contrario.

Suonate insieme oramai da diversi anni, ed è chiaro che alla base ci sia una sintonia , oserei dire, quasi magica. Da quanto vi conoscete e cosa avete imparato l’uno dall'altro in tutto questo tempo?
Nico: Ci siamo conosciuti in prima liceo (era il lontano 2003…), io ero compagno di classe della sue ex fidanzata e un giorno, durante l'intervallo, lei ci presentò. Abbiamo iniziato a suonare assieme nel 2005. Cesco abitava vicino alla stazione di Bologna e possedeva una cantina insonorizzata con tutta la roba per suonare. Trascorrevamo pomeriggi interi suonando io con il basso e lui con la batteria: quella diciamo fu la genesi di After Crash. Sicuramente la convivenza in Inghilterra dopo il 2008 è servita e ha contribuito soprattutto nel conoscersi meglio: le frasi da non dire, le domande da non chiedere in situazioni non opportune e comprendere quando lasciarsi stare.



Tutti e tre gli Ep sono caratterizzati da toni dinamici e ritmi coinvolgenti. Quanto è difficile, se lo è, rendere dal vivo i vostri brani? Avete mai pensato di integrare le esibizioni con un live drummer?
Cesco: Partiamo dal presupposto che io e Nicola nasciamo rispettivamente come batterista e bassista. Il progetto After Crash nacque inizialmente dalla curiosità e dalla forte amicizia di due ragazzi liceali che oltre a militare in band della scuola dedite al punk e al crossover, a tempo perso, hanno iniziato a sperimentare con la musica elettronica. Il progetto è la somma di tanti fattori, quello principale forse la convivenza degli ultimi 6 anni. Questo lascia intendere chiaramente la dimensione “casalinga” che ha il nostro progetto. Proprio per questo – almeno per il momento – non siamo mai stati un gruppo che “fa le prove per il concerto” o ha un’ assidua attività live. Io e Nicola adoriamo sederci in studio, produrre, passare ore ed ore solo per trovare il suono giusto anche del minimo dettaglio, consumare sigarette su sigarette e filosofeggiare sul brano in sè. I nostri dischi quindi non nascono con l’ intento di essere riprodotti live, e questo penso lo si possa evincere ascoltando I brani. Ci piace definirci produttori (nel caso specifico di After Crash) ancor prima che “performers”. Questo ci ha comportato non pochi problemi quando ci siamo ritrovati con delle date a mano e poco tempo per preparare un live decente. Siccome siamo contro le band che solo perché hanno il pretesto di usare il computer nelle loro performance, schiacciano “play” e mandano tutto in playback, ci ritroviamo sempre a dover riarrangiare I pezzi in modo da essere riproducibili dal vivo da sole due persone, pur mantenendo una sorta di forte credibilità. Fare un live per noi non ti dico che è come riscrivere un disco, ma quasi. Ora stiamo seriamente valutando di integrare la batteria – il mio primo, vero e unico amore – nei prossimi live. Questo però comporterà l’assenza di una chitarra, e il conseguente ri-arrangiamento di tutto, per l’ ennesima volta! Ci sarà da diventar scemi!


Come si svolge di norma il vostro lavoro per la composizione dei brani? Si tratta di un processo individuale o collettivo?
Nico: Solitamente il processo compositivo parte da un giro di chitarra o di piano che viene poi sviluppato in maniera integrale assieme. Ci soffermiamo molto sulla fase di arrangiamento ed è il periodo al quale entrambi diamo più importanza. Facciamo provini su provini fino a che non si decide la struttura per noi più consona. Il mixaggio, la fase di post produzione e il fatto che il tutto venga pensato a due teste e non singolarmente, porta ad un risultato finale più complesso e non unilaterale, come sarebbe invece se fosse fatto da un singolo individuo.

Quali sono le sensazioni che il pubblico ha dopo le vostre performance visto che più volte avete ribadito l’importanza della comunicazione empatica nel rapporto tra artista e fan?
Cesco: Nei nostri live cerchiamo sempre di mescolare nella maniera più organica e fluida possibile vari generi di musica, che spaziano dal downtempo e dalla musica riflessiva, al più comunemente acclamato “4 to the floor” con pattern ritmici marcati e casse dritte. Ci piace pensare che la gente che viene a sentirci, in quei 40 minuti (durata soggetta a variazioni) possa trovarsi nel bel mezzo di un’ esperienza audio/visiva che conceda episodi emotivi, tanto quanto momenti più energetici dove tutto quello che conta è il ritmo e nient’ altro. Più di una volta a fine live, molta gente ci ha fatto notare con entusiasmo la propria reazione di piacevole sorpresa alla duplice natura dei nostri concerti. Questo per noi è il massimo, perché ci fa capire che tutto il duro lavoro, a volte, viene ripagato.
 

Avete entrambi dei progetti paralleli piuttosto ambiziosi. Potreste dirci qualcosa in più in merito?
Nico: Il mio progetto solista si chiama Everlasting Joy che a breve uscirà con un ep di 4 tracce per Museek Records, una coraggiosissima neo nata label di Modena fondata da Alberto Bello. È un progetto molto intimistico che tende a spaziare sia nella downtempo che nelle atmosfere soundscape tramite l'utilizzo di molti campionamenti di ambienti. Inoltre mi piace e mi diverte molto remixare brani di altri artisti e in cantiere ho dei RE-Work di Osc2x e What Contemporary Means.
Cesco: Il progetto che ho sempre portato avanti parallelamente a tutto quello che ho sempre fatto prende il nome di Comakid. Proprio perché è un progetto che concerne me medesimo e nessun’ altro, ho sempre sperimentato con esso qualsiasi singola idea senza nessun tipo di ostacolo concettuale o materiale. Oltre ai vari esperimenti o singoli pezzi / remix, ho fatto uscire una release sotto la mitica “Museek” di Alberto Bello composta da due singoli sullo stile downtempo e glitch e un concept album (autoprodotto) che racconta in musica con mia personale interpretazione, le inquietanti e dolci vicissitudini di un omicida giapponese. Sto al momento ultimando un secondo concept album prodotto solo ed esclusivamente con suoni campionati del mio corpo, più alcuni remix e collaborazioni.


Ritenete che la scelta di trasferirsi a Londra abbia giovato ai brani, e più in generale al vostro sound? Quali sono i pro e i contro di vivere in una delle città dell'avanguardia musicale europea?
Nico: Sicuramente se non avessimo abitato in Inghilterra non avremmo mai scritto i nostri ultimi due Ep. Ascoltiamo quotidianamente tantissima musica e il fatto di vivere in una grande metropoli ci permette di ascoltare, a parte quello elettronico, moltissimi altri generi (il che alla fine dei conti può sembrare anche un po troppo dispersivo). Le esperienze, le persone intorno a noi e soprattutto il luogo ha fortemente influenzato il nostro approccio compositivo. In italia torniamo sempre molto volentieri perché rimarrà sempre casa nostra e perché stiamo sempre bene. Ritengo che la qualità della scena più indipendente nostrana non debba assolutamente invidiare quella degli altri paesi europei. Ho trascorso le ultime estati in Italia e ho assistito a delle belle esibizioni e concerti del nostro panorama musicale. A mio parere forse l'unico fattore negativo è che in Italia ci sia una troppa tendenza a lamentarsi e ciò si manifesta sia nella musica e che nei testi. Il tema politica diventa predominante con un utilizzo forse un po troppo sconsiderato e come strumento ultimo per attirare le masse. Tutto questo però ritengo sia giustificato perché nel bel paese si sta peggio rispetto a certi altri paesi europei e le persone ne soffrono. Il nostro cantautore italiano preferito di sempre è Lucio Battisti, artista criticatissimo perché non prendeva posizione di schieramento ma che volutamente scriveva canzoni che esploravano i luoghi dell'anima.



Artisti e band che attualmente vi ispirano maggiormente?
Nico, Cesco: Le nostre influenze spaziano molto fra I vari generi, ti citiamo le più significative del momento: Boards of Canada, Flying Lotus, Prefuse 73, James Holden, Vittorio Sgarbi, John Hopkins, Telefon Tel Aviv, Matthew Herbert, Ennio Mrricone, Bjork, Gigi Marzullo.



Credete che la scelta di rendere disponibile il free download di tutti gli Ep sia stata propedeutica alla promozione e alla diffusione degli stessi? Ci sarà la possibilità di vedervi presto in Italia? E in UK?
Cesco: Non essendo assolutamente una band dal vasto seguito, abbiamo pensato che mettere tutti I nostri lavori in free download potesse facilitare la diffusione della nostra musica. A questo solitamente va abbinato un lavoro di marketing e promozione degno di nota, che per il momento però, a causa di alcuni fattori, non ha ancora avuto luogo. 
Nicola: Per quanto riguarda I live, invece, abbiamo notato che è sempre più difficile riuscire a trovare delle date soprattutto quando torniamo in Italia, e questo secondo noi dipende molto spesso dai meccanismi (caratterizzati da una forte forma di clientelismo) che governano le agenzie booking nel nostro paese. 
Cesco: In un’epoca come questa, dove la facilità estrema con cui chiunque può accedere alla musica, e quindi anche al “fare musica”, scaturisce la conseguente quantità smisurata di artisti e prodotti sempre nuovi, è sempre più difficile riuscire ad emergere e farsi notare. Un aumento di domanda comporta l’ inevitabile aumento di qualità dell’ offerta. Noi cerchiamo di tenere sempre bene a mente questo, perché siamo convinti che davvero, l'unico modo per riuscire a farcela, sia migliorare costantemente e con assiduità, la qualità del prodotto che offri.

Grazie mille per la bella chiacchierata e a presto ragazzi!
Ciao!

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